Abitare e (ri)costruire. Questioni di giustizia spaziale

La messa a tema della giustizia –compresa in senso generale come la questione di che cosa sia dovuto a ciascuno perché possa condurre la vita che si augura di poter condurre, oppure, con espressione più “oggettiva”, una vita degna di essere vissuta – deve insomma considerare che le condizioni di esistenza degli esseri umani accadono costitutivamente da qualche parte, riguardando qualcuno che è costitutivamente in un certo luogo. Nel dire dell’essere umano come coscienza incarnata che abita la locicità del mondo si dice, quindi, che non semplicemente vive nel mondo, ma del mondo. Il mondo di cui vive lo nutre, lo tocca, lo riguarda. La cura dei luoghi, che sono aperture, eventi che accadono dischiudendo le condizioni di vita, cui gli esseri umani rispondono con il loro abitare che è vivere di, non si risolve nell’attenzione a cose - naturali o costruite - ma è cura di relazioni.