La nozione di empatia, nata in Germania nell’ambito dell’estetica (Tichener 1924), è stata in seguito applicata al settore della psicologia e da qui, solo negli ultimi anni, a quello della pragmatica cognitiva. L’empatia si definisce attraverso tre parametri (Hakansson 2003): 1) comporta la consapevolezza dell’esperienza dell’altro; 2) è in correlazione con effetti benèfici per il ricevente; 3) non è soltanto un fenomeno di carattere intrapersonale, che riguarda il solo emittente, ma se è comunicata al ricevente, diviene anche elemento interpersonale. In virtù di tali caratteristiche, appare fruttuoso applicare la nozione di empatia ai dialoghi del 500, per i quali il concetto di cortesia appare insufficiente a definire, per es., le diverse modalità di cambio del turno conversazionale e le formule usate.
L’empatia nei dialoghi del Cinquecento
Gianluca Frenguelli
2018-01-01
Abstract
La nozione di empatia, nata in Germania nell’ambito dell’estetica (Tichener 1924), è stata in seguito applicata al settore della psicologia e da qui, solo negli ultimi anni, a quello della pragmatica cognitiva. L’empatia si definisce attraverso tre parametri (Hakansson 2003): 1) comporta la consapevolezza dell’esperienza dell’altro; 2) è in correlazione con effetti benèfici per il ricevente; 3) non è soltanto un fenomeno di carattere intrapersonale, che riguarda il solo emittente, ma se è comunicata al ricevente, diviene anche elemento interpersonale. In virtù di tali caratteristiche, appare fruttuoso applicare la nozione di empatia ai dialoghi del 500, per i quali il concetto di cortesia appare insufficiente a definire, per es., le diverse modalità di cambio del turno conversazionale e le formule usate.File | Dimensione | Formato | |
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