Opera-manifesto di un progetto che l’autore sostenne con entusiasmo (e di cui fu poi costretto a dichiarare il fallimento), Zazie dans le métro di Raymond Queneau (1959) rappresenta una vera sfida per chi si cimenta a tradurre in una lingua altra dal francese i giochi di parole e i neologismi presenti in questa esemplificazione dell’ortograf fonétik. L’edizione italiana curata dal poeta Franco Fortini nel 1960 per Einaudi ci offrirà l’occasione di esplorare alcune potenzialità del lavoro del traduttore nonché di sondare un’affermazione di Podeur, secondo la quale «chi traduce deve garantire un passaggio della comunicazione e un’identità di stile». Né source-oriented, né integralmente una «transculturazione», il lavoro di Fortini, originale e abilissimo nell’approntare adeguate strategie compensative laddove il testo-fonte lambisce i «domini dell’intraducibile», si costituisce come una risposta felice alla proposta del néo-français ; attenta alla realtà del parlato, ma cionondimeno virtuale quanto l’idioma progettato da Queneau, la lingua di Zazie nel metrò dà difatti un saggio tanto della scrittura dell’artista francese quanto della bravura del suo traduttore.
Tradurre Queneau : "Zazie dans le métro"
ZANOT I
2015-01-01
Abstract
Opera-manifesto di un progetto che l’autore sostenne con entusiasmo (e di cui fu poi costretto a dichiarare il fallimento), Zazie dans le métro di Raymond Queneau (1959) rappresenta una vera sfida per chi si cimenta a tradurre in una lingua altra dal francese i giochi di parole e i neologismi presenti in questa esemplificazione dell’ortograf fonétik. L’edizione italiana curata dal poeta Franco Fortini nel 1960 per Einaudi ci offrirà l’occasione di esplorare alcune potenzialità del lavoro del traduttore nonché di sondare un’affermazione di Podeur, secondo la quale «chi traduce deve garantire un passaggio della comunicazione e un’identità di stile». Né source-oriented, né integralmente una «transculturazione», il lavoro di Fortini, originale e abilissimo nell’approntare adeguate strategie compensative laddove il testo-fonte lambisce i «domini dell’intraducibile», si costituisce come una risposta felice alla proposta del néo-français ; attenta alla realtà del parlato, ma cionondimeno virtuale quanto l’idioma progettato da Queneau, la lingua di Zazie nel metrò dà difatti un saggio tanto della scrittura dell’artista francese quanto della bravura del suo traduttore.File | Dimensione | Formato | |
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