In limine mortis, in limine vitae: la soglia estrema come luogo d’incontro dell’umanesimo nella vita e nell’opera di Etty Hillesum

While in the Nazi-Fascist Europe despair, oppression and destruction of the human being seemed to triumph, undermining the meaning of life and the inalienable human values, Etty’s experience in limine mortis, in her last two years of life, attests that the extreme border of the announced death is for Etty the spur to begin her journey that will lead her to conceive life "rich in meaning" and to nullify the iniquitous action of evil, thus revealing the consistency and the measure of the most genuine humanity, as well as the profound meaning of humanism. Through the reading of his writings and the search for a sense of the joy that comes from these, this essay aims to show what is the main road, that Etty travels, which saves from existential death and that transforms every threshold of death into threshold of new life.

Laddove nell’Europa nazifascista disperazione, sopraffazione e annientamento dell’essere umano sembravano trionfare, svuotando di senso la vita e i valori umani inalienabili, l’esperienza che Etty vive in limine mortis, nei suoi ultimi due anni di vita, attestano che il confine estremo della morte annunciata è per Etty la molla per iniziare il suo percorso che la condurrà a concepire la vita «ricca di significato» e a nullificare l’azione iniqua del male, rivelando in tal modo la consistenza e la misura della più genuina umanità, nonché il significato profondo di umanesimo. Attraverso la lettura dei suoi scritti e la ricerca di un senso alla gioia che da questi scaturisce, questo saggio intende mostrare quale sia la via maestra, da Etty percorsa, che salva dalla morte esistenziale e che trasforma ogni soglia di morte in soglia di vita nuova.