Due sono i protagonisti di questo libro: il cardinale castigliano Gil Albornoz e l’Italia, in cui il cardinale fu inviato dai papi di Avignone dal 1353 al 1367. In quegli anni Albornoz assunse il ruolo di indi­scusso protagonista nella storia politica e militare e seppe riorganizzare profondamente lo Stato della Chiesa, tanto che nella tradizione storiografica ne è considerato il secondo fondatore, dopo Innocen­zo III. L’autore non propone una biografia tradizionale d’impianto cronologico, bensì indaga gli ambiti nei quali si svolse la missione di Albornoz per tentare una sintesi, che consenta di comprendere meglio i cambiamenti nella storia d’Italia. Sia sotto il profi­lo politico, nella costante ostilità verso i Visconti di Milano, sia per l’aspetto militare, nell’urgenza di una Penisola invasa dalle truppe mercenarie europee, o nella riconfigurazione dei poteri all’interno dello Stato della Chiesa, l’attività di Albornoz fu vigorosa. Se il suo ruolo di legato dei papi avignonesi si po­neva sul solco di una tradizione che percorre tutto il Trecento, è indubbio però che la sua forte perso­nalità e la sua personale visione sulla realtà italiana seppero dar vita ad assetti e soluzioni innovative. Il libro indaga luci e ombre di questa vicenda, talo­ra complicata dai difficili rapporti fra Albornoz e i papi di Avignone, e valorizza al contempo il ricco lascito ereditario del cardinale: il Collegio di Spa­gna di Bologna, istituito dal cardinale nel suo testa­mento, è infatti il più antico collegio universitario italiano che abbia conosciuto una vita ininterrotta fino ad oggi.

Con il senno e con la spada. Il cardinale Albornoz e l’Italia del Trecento

Francesco Pirani
2019-01-01

Abstract

Due sono i protagonisti di questo libro: il cardinale castigliano Gil Albornoz e l’Italia, in cui il cardinale fu inviato dai papi di Avignone dal 1353 al 1367. In quegli anni Albornoz assunse il ruolo di indi­scusso protagonista nella storia politica e militare e seppe riorganizzare profondamente lo Stato della Chiesa, tanto che nella tradizione storiografica ne è considerato il secondo fondatore, dopo Innocen­zo III. L’autore non propone una biografia tradizionale d’impianto cronologico, bensì indaga gli ambiti nei quali si svolse la missione di Albornoz per tentare una sintesi, che consenta di comprendere meglio i cambiamenti nella storia d’Italia. Sia sotto il profi­lo politico, nella costante ostilità verso i Visconti di Milano, sia per l’aspetto militare, nell’urgenza di una Penisola invasa dalle truppe mercenarie europee, o nella riconfigurazione dei poteri all’interno dello Stato della Chiesa, l’attività di Albornoz fu vigorosa. Se il suo ruolo di legato dei papi avignonesi si po­neva sul solco di una tradizione che percorre tutto il Trecento, è indubbio però che la sua forte perso­nalità e la sua personale visione sulla realtà italiana seppero dar vita ad assetti e soluzioni innovative. Il libro indaga luci e ombre di questa vicenda, talo­ra complicata dai difficili rapporti fra Albornoz e i papi di Avignone, e valorizza al contempo il ricco lascito ereditario del cardinale: il Collegio di Spa­gna di Bologna, istituito dal cardinale nel suo testa­mento, è infatti il più antico collegio universitario italiano che abbia conosciuto una vita ininterrotta fino ad oggi.
2019
978-88-6973-339-0
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