Il tumulo del Colonnello, uno dei maggiori per dimensioni e complessa organizzazione planimetrica ed architettonica, si trova nel cuore della necropoli della Banditaccia, all’interno del c.d. Nuovo Recinto (Figg. 1-2), in un’area in parte esplorata da Raniero Mengarelli - nel corso di quello straordinario scavo estensivo protrattosi per più di 25 anni dal 1910 che mise in luce migliaia di tombe a partire dalla tomba delle Cinque Sedie fino a giungere al fondo di Via del Manganello – ed in parte scavata negli anni Cinquanta da Mario Moretti, che proseguì quelle ricerche, scoprendo peraltro nel 1947 un altro tumulo colossale, quello Mengarelli, quasi attiguo a quello del Colonnello. Il tumulo, ben noto per la complessità della sua architettura e per le caratteristiche modanature esterne del tamburo (Figg. 3-4), spesso citato nella letteratura scientifica sia per la particolare architettura delle sue tombe, sia per alcuni straordinari vasi appartenenti ai suoi ricchissimi corredi, è rimasto di fatto inedito, per le difficoltà di identificare gli oggetti dei corredi elencati al momento dello scavo, ma non più reperibili a partire dal dopoguerra, quando i materiali degli scavi Mengarelli, riseppelliti all’interno di alcuni ipogei ceretani per evitare depredazioni e danni durante i lunghi anni della guerra, furono poi riportati nei magazzini dove sono rimasti in attesa di essere risistemati dopo le inevitabili confusioni dei materiali che le vicende belliche avevano causato.

L’inizio dell’architettura monumentale a Cerveteri: la tomba 1 del tumulo del Colonnello

maria antonietta rizzo
2018-01-01

Abstract

Il tumulo del Colonnello, uno dei maggiori per dimensioni e complessa organizzazione planimetrica ed architettonica, si trova nel cuore della necropoli della Banditaccia, all’interno del c.d. Nuovo Recinto (Figg. 1-2), in un’area in parte esplorata da Raniero Mengarelli - nel corso di quello straordinario scavo estensivo protrattosi per più di 25 anni dal 1910 che mise in luce migliaia di tombe a partire dalla tomba delle Cinque Sedie fino a giungere al fondo di Via del Manganello – ed in parte scavata negli anni Cinquanta da Mario Moretti, che proseguì quelle ricerche, scoprendo peraltro nel 1947 un altro tumulo colossale, quello Mengarelli, quasi attiguo a quello del Colonnello. Il tumulo, ben noto per la complessità della sua architettura e per le caratteristiche modanature esterne del tamburo (Figg. 3-4), spesso citato nella letteratura scientifica sia per la particolare architettura delle sue tombe, sia per alcuni straordinari vasi appartenenti ai suoi ricchissimi corredi, è rimasto di fatto inedito, per le difficoltà di identificare gli oggetti dei corredi elencati al momento dello scavo, ma non più reperibili a partire dal dopoguerra, quando i materiali degli scavi Mengarelli, riseppelliti all’interno di alcuni ipogei ceretani per evitare depredazioni e danni durante i lunghi anni della guerra, furono poi riportati nei magazzini dove sono rimasti in attesa di essere risistemati dopo le inevitabili confusioni dei materiali che le vicende belliche avevano causato.
2018
978-88-8080-296-0
978-2-35031-621-5
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