RIASSUNTO: Il movimento di protesta del Sessantotto è stato un movimento principalmente antiautoritario che, tra le altre dimensioni, ha investito anche quella generalmente educativa. Gli esiti della contestazione, non adeguatamente metabolizzati, hanno prodotto nel tempo una confusa indistinzione tra giusta lotta all’autoritarismo e generico rigetto dell’autorità, marginalizzando così l’intera imago dell’autorità, specialmente in campo educativo. In particolare, i colpi inferti all’autorità – lacanianamente e simbolicamente rappresentante l’alleanza paterna tra legge e desiderio –, insieme al progressivo affermarsi di una temperie libertaria e al graduale affrancamento della pratica educativa da un’ottica teleologica disinteressata in favore di una specifica funzionalità dell’apprendimento, sembrano aver favorito il venir meno di figure adulte educativamente significative, oltre ad aver lasciato spazio all’imporsi di nuovi autoritarismi, soprattutto di tipo economico e consumistico. Appare pertanto opportuno rimediare al difetto di riflessione sugli esiti suddetti, da cui è derivata l’incapacità di una loro congrua sedimentazione e di un loro necessario discernimento. Dal punto di vista pedagogico, ciò equivale a soffermarsi criticamente sulle ripercussioni registrate sul versante formativo a seguito della crisi del modello d’autorità tout court e, conseguentemente, ad avanzare l’utilità di un’argomentazione tesa a reclamare l’importanza del recupero di un’autorità educativa fondata sul principio di responsabilità. Adottando un approccio critico-argomentativo, scopo della comunicazione è per l’appunto quello di evidenziare come un’autorità che si evolve in autorevolezza imperniata sul cardine educativo e testimoniale della responsabilità sia congeniale, a scuola come in famiglia, tanto a rigenerare il desiderio progettuale dei giovani, in antitesi al primato del godimento, quanto a contenere ed arginare l’impatto dell’autoritarismo economico. ULTERIORI INFORMAZIONI: Il presente contributo è stato sottoposto a due "blind referees" in forma anonima. Il volume fa parte della Collana Collection Agora (n. 8). Atti della Conferenza internazionale in Storia dell'educazione "Globalizing the student rebellion in the long '68". Sede della Conferenza: Facoltà di Filosofia e Scienze dell'educazione dell'Università di Valencia (Spagna). Data della Conferenza: 3-5 ottobre 2018.
Autorità educativa e nuove forme di autoritarismo dopo il Sessantotto
d'Aniello F.
2018-01-01
Abstract
RIASSUNTO: Il movimento di protesta del Sessantotto è stato un movimento principalmente antiautoritario che, tra le altre dimensioni, ha investito anche quella generalmente educativa. Gli esiti della contestazione, non adeguatamente metabolizzati, hanno prodotto nel tempo una confusa indistinzione tra giusta lotta all’autoritarismo e generico rigetto dell’autorità, marginalizzando così l’intera imago dell’autorità, specialmente in campo educativo. In particolare, i colpi inferti all’autorità – lacanianamente e simbolicamente rappresentante l’alleanza paterna tra legge e desiderio –, insieme al progressivo affermarsi di una temperie libertaria e al graduale affrancamento della pratica educativa da un’ottica teleologica disinteressata in favore di una specifica funzionalità dell’apprendimento, sembrano aver favorito il venir meno di figure adulte educativamente significative, oltre ad aver lasciato spazio all’imporsi di nuovi autoritarismi, soprattutto di tipo economico e consumistico. Appare pertanto opportuno rimediare al difetto di riflessione sugli esiti suddetti, da cui è derivata l’incapacità di una loro congrua sedimentazione e di un loro necessario discernimento. Dal punto di vista pedagogico, ciò equivale a soffermarsi criticamente sulle ripercussioni registrate sul versante formativo a seguito della crisi del modello d’autorità tout court e, conseguentemente, ad avanzare l’utilità di un’argomentazione tesa a reclamare l’importanza del recupero di un’autorità educativa fondata sul principio di responsabilità. Adottando un approccio critico-argomentativo, scopo della comunicazione è per l’appunto quello di evidenziare come un’autorità che si evolve in autorevolezza imperniata sul cardine educativo e testimoniale della responsabilità sia congeniale, a scuola come in famiglia, tanto a rigenerare il desiderio progettuale dei giovani, in antitesi al primato del godimento, quanto a contenere ed arginare l’impatto dell’autoritarismo economico. ULTERIORI INFORMAZIONI: Il presente contributo è stato sottoposto a due "blind referees" in forma anonima. Il volume fa parte della Collana Collection Agora (n. 8). Atti della Conferenza internazionale in Storia dell'educazione "Globalizing the student rebellion in the long '68". Sede della Conferenza: Facoltà di Filosofia e Scienze dell'educazione dell'Università di Valencia (Spagna). Data della Conferenza: 3-5 ottobre 2018.File | Dimensione | Formato | |
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