Il testo indaga la formazione e gli sviluppi dell’idea di ‘repubbliche marinare’ nel discorso pubblico italiano e nelle rappresentazioni di massa fra Ottocento e Novecento. Il concetto si colora nel tempo di varie accezioni, che ne precisano il significato. Se nel Risorgimento non si fa ricorso a tale categoria nella costruzione dello spirito patriottico, è dopo l’unità d’Italia che essa inizia a essere impiegata per significare la potenza marittima italiana, declinata progressivamente in senso coloniale. Il Fascismo eredita tale accezione, celebrando le repubbliche quali portabandiera della propria politica imperialista. Così, alla viglia della Seconda guerra mondiale, la Marina militare fa raffigurare sulla sua bandiera gli stemmi di Amalfi, Pisa, Genova e Venezia: nell’araldica si compie pertanto la consacrazione visiva di quella categoria. Nel secondo Dopoguerra si assiste infine a una sua riformulazione anche in chiave ludica, come accade nel caso delle regate storiche. This paper attends to development of maritime republic’s notion both in the political culture and in the mass comunication in Italy between 19th and 20th Century. Indeed, the notion gradually enriches of different meanings, Although the expression it was not at all used in a patriotic sense during the Risorgimento, after the birth of Italian nation it resorted to it, to express the maritime power, above all in a colonial perspective. The Fascist regime inherited this sense and glorified the maritime republics as a banner of his imperialistic politics. Therefore, just before the World War II, Italian Navy set to depict in her flag the coat of arms of Amalfi, Pisa, Genova e Venezia: therefore, the heraldry was the situation in which maritime republics had the permanent consecration. After the war, finally, there was a new formulation of the notion in a playful sense, for exemple in commemorations of antique regattas.
Le repubbliche marinare: archeologia di un'idea
Francesco Pirani
2018-01-01
Abstract
Il testo indaga la formazione e gli sviluppi dell’idea di ‘repubbliche marinare’ nel discorso pubblico italiano e nelle rappresentazioni di massa fra Ottocento e Novecento. Il concetto si colora nel tempo di varie accezioni, che ne precisano il significato. Se nel Risorgimento non si fa ricorso a tale categoria nella costruzione dello spirito patriottico, è dopo l’unità d’Italia che essa inizia a essere impiegata per significare la potenza marittima italiana, declinata progressivamente in senso coloniale. Il Fascismo eredita tale accezione, celebrando le repubbliche quali portabandiera della propria politica imperialista. Così, alla viglia della Seconda guerra mondiale, la Marina militare fa raffigurare sulla sua bandiera gli stemmi di Amalfi, Pisa, Genova e Venezia: nell’araldica si compie pertanto la consacrazione visiva di quella categoria. Nel secondo Dopoguerra si assiste infine a una sua riformulazione anche in chiave ludica, come accade nel caso delle regate storiche. This paper attends to development of maritime republic’s notion both in the political culture and in the mass comunication in Italy between 19th and 20th Century. Indeed, the notion gradually enriches of different meanings, Although the expression it was not at all used in a patriotic sense during the Risorgimento, after the birth of Italian nation it resorted to it, to express the maritime power, above all in a colonial perspective. The Fascist regime inherited this sense and glorified the maritime republics as a banner of his imperialistic politics. Therefore, just before the World War II, Italian Navy set to depict in her flag the coat of arms of Amalfi, Pisa, Genova e Venezia: therefore, the heraldry was the situation in which maritime republics had the permanent consecration. After the war, finally, there was a new formulation of the notion in a playful sense, for exemple in commemorations of antique regattas.File | Dimensione | Formato | |
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