Primo studio completo dell'opera del pittore Angelino Balistreri (1922-2015), di origini sarde, ma attivo, dai primi anni '50 del XX secolo fino alla metà del secondo decennio del XXI, prevalentemente nelle Marche, fatta eccezione per un lungo soggiorno all'estero negli anni '60, nel sud della Francia, in Africa e nel Medio Oriente. La ricerca, condotta esclusivamente su fonti dirette (raccolte nell'archivio Angelino Balistreri, giacente presso la Associazione 'Ivo Pannaggi' di Macerata), mette in luce rilevanti legami, negli anni '40-'50, con l'ambiente artistico romano (Giovanni Stradone, Toti Scialoja) e veneziano ( in particolare con Emilio Vedova e Tancredi Parmeggiani) oltre che con gruppi internazionali riferibili al contesto europeo' delI'Informale, come CoBrA. Altre influenze stilistiche sono indicate negli artisti attivi negli anni '60 attorno alla Fondazione Maeght a Saint-Paul-de-Vence (Juan Mirò, Marc Chagall, Pierre Tal-Coat e altri), che riemergono negli anni in cui Balistreri, tornato in Italia, collaborò con la Galleria romana Astrolabio. Intenso lo scambio intellettuale con figure quali l'italianista Ferruccio Ulivi e il giornalista Ruggero Orlando, suoi mentori a Roma e in varie altre sedi nazionali e internazionali, nel generale ritorno alla pittura della fine degli anni '70. Da rilevare la presenza di dipinti dell'artista nelle Collezioni vaticane a Roma, e in grandi collezioni private in Italia e all'estero, prevalentemente in Germania.
Angelino Balistreri. Il colore e l'enigma
Roberto Cresti
2018-01-01
Abstract
Primo studio completo dell'opera del pittore Angelino Balistreri (1922-2015), di origini sarde, ma attivo, dai primi anni '50 del XX secolo fino alla metà del secondo decennio del XXI, prevalentemente nelle Marche, fatta eccezione per un lungo soggiorno all'estero negli anni '60, nel sud della Francia, in Africa e nel Medio Oriente. La ricerca, condotta esclusivamente su fonti dirette (raccolte nell'archivio Angelino Balistreri, giacente presso la Associazione 'Ivo Pannaggi' di Macerata), mette in luce rilevanti legami, negli anni '40-'50, con l'ambiente artistico romano (Giovanni Stradone, Toti Scialoja) e veneziano ( in particolare con Emilio Vedova e Tancredi Parmeggiani) oltre che con gruppi internazionali riferibili al contesto europeo' delI'Informale, come CoBrA. Altre influenze stilistiche sono indicate negli artisti attivi negli anni '60 attorno alla Fondazione Maeght a Saint-Paul-de-Vence (Juan Mirò, Marc Chagall, Pierre Tal-Coat e altri), che riemergono negli anni in cui Balistreri, tornato in Italia, collaborò con la Galleria romana Astrolabio. Intenso lo scambio intellettuale con figure quali l'italianista Ferruccio Ulivi e il giornalista Ruggero Orlando, suoi mentori a Roma e in varie altre sedi nazionali e internazionali, nel generale ritorno alla pittura della fine degli anni '70. Da rilevare la presenza di dipinti dell'artista nelle Collezioni vaticane a Roma, e in grandi collezioni private in Italia e all'estero, prevalentemente in Germania.File | Dimensione | Formato | |
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