La conoscenza della lingua del Paese di accoglienza nella disciplina dell’integrazione degli immigrati Il saggio indaga il modello italiano di integrazione linguistica degli immigrati introdotto con l’approvazione della legge 15 luglio 2009 n.94. Partendo dalla considerazione che l’intervento normativo del nostro legislatore sembra essere il frutto dell’influenza esercitata su di esso dalla “Loi n°2006-911 du 24 juillet 2006, relative à l’immigration et à l’integration” e dalla “Gesetz uber den Aufenthalt, die Erwerbstatigkeit und die Integration von Auslandern im Bundesgebiet” del 30 luglio 2004, l’analisi cerca, innanzitutto, di ricostruire il dibattito istituzionale che in quegli Stati è stato all’origine delle succitate leggi e, poi, di delineare la declinazione che nei due sistemi viene data al modello di integrazione linguistica. L’analisi si concentra, poi, sulla nostra normativa in materia. Alla luce delle caratteristiche che la pedagogia linguistica ritiene essenziali per perseguire in modo efficiente l’obiettivo dell’integrazione linguistica, si cerca di rispondere a tre interrogativi: la disciplina dettata è ragionevole? Il disegno normativo, rispetto alle finalità che si ripromette, delinea un quadro di strumenti adeguato? Lo strumentario adottato non comporta una violazione del principio di eguaglianza?
La conoscenza della lingua del paese di accoglienza nella disciplina dell’integrazione degli immigrati
Luigi Cozzolino
2016-01-01
Abstract
La conoscenza della lingua del Paese di accoglienza nella disciplina dell’integrazione degli immigrati Il saggio indaga il modello italiano di integrazione linguistica degli immigrati introdotto con l’approvazione della legge 15 luglio 2009 n.94. Partendo dalla considerazione che l’intervento normativo del nostro legislatore sembra essere il frutto dell’influenza esercitata su di esso dalla “Loi n°2006-911 du 24 juillet 2006, relative à l’immigration et à l’integration” e dalla “Gesetz uber den Aufenthalt, die Erwerbstatigkeit und die Integration von Auslandern im Bundesgebiet” del 30 luglio 2004, l’analisi cerca, innanzitutto, di ricostruire il dibattito istituzionale che in quegli Stati è stato all’origine delle succitate leggi e, poi, di delineare la declinazione che nei due sistemi viene data al modello di integrazione linguistica. L’analisi si concentra, poi, sulla nostra normativa in materia. Alla luce delle caratteristiche che la pedagogia linguistica ritiene essenziali per perseguire in modo efficiente l’obiettivo dell’integrazione linguistica, si cerca di rispondere a tre interrogativi: la disciplina dettata è ragionevole? Il disegno normativo, rispetto alle finalità che si ripromette, delinea un quadro di strumenti adeguato? Lo strumentario adottato non comporta una violazione del principio di eguaglianza?File | Dimensione | Formato | |
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