Rifiutando l’equivoco di un rapporto inversamente proporzionale tra identità e differenza, è possibile riconoscere l’identità della persona umana, oltre la trama delle differenze esterne e interne che ne plasmano l’esistere, nella forma di una differenza costitutiva che consente di ripensare la tensione di natura e cultura nel punto d’intersezione – fragile e prezioso – tra vita naturale e vita morale. Il munus della persona umana è di abitare responsabilmente la differenza, senza poter mai assumere il punto di vista dello spettatore disinteressato. Emerge in questo modo il nesso originario di libertà e reciprocità, in cui la communicatio si traduce nella reciprocità dell’affidamento e della cura, sullo sfondo di un’apertura infinita al Terzo al quale il credente può attribuire un volto personale.
Natura e persona: la “differenza” della libertà
ALICI, Luigino
2017-01-01
Abstract
Rifiutando l’equivoco di un rapporto inversamente proporzionale tra identità e differenza, è possibile riconoscere l’identità della persona umana, oltre la trama delle differenze esterne e interne che ne plasmano l’esistere, nella forma di una differenza costitutiva che consente di ripensare la tensione di natura e cultura nel punto d’intersezione – fragile e prezioso – tra vita naturale e vita morale. Il munus della persona umana è di abitare responsabilmente la differenza, senza poter mai assumere il punto di vista dello spettatore disinteressato. Emerge in questo modo il nesso originario di libertà e reciprocità, in cui la communicatio si traduce nella reciprocità dell’affidamento e della cura, sullo sfondo di un’apertura infinita al Terzo al quale il credente può attribuire un volto personale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.