Questo breve saggio dimostra la profonda conoscenza dacostiana degli scritti di Epicuro, rimandando al Diogene Laerzio tradotto nel 1594 da Tommaso Aldobrandini. Rivela dunque che è del tutto inventato, oltre che intrinsecamente e sottilmente diffamatorio, il testo che attribuisce a Da Costa la totale ignoranza degli scritti di Epicuro, proiettandola ed estendendola, per giunta, dal 1624 al 1640. Invita così a diffidare profondamente di quel fittizio testo “autobiografico”, divenuto celebre con il falso titolo di "Exemplar humanae vitae", che proclama, appunto, tale pervicace e insistita ignoranza.
Gli scritti di Epicuro e la falsità dell’«Exemplar humanae vitae»
PROIETTI, Omero
2017-01-01
Abstract
Questo breve saggio dimostra la profonda conoscenza dacostiana degli scritti di Epicuro, rimandando al Diogene Laerzio tradotto nel 1594 da Tommaso Aldobrandini. Rivela dunque che è del tutto inventato, oltre che intrinsecamente e sottilmente diffamatorio, il testo che attribuisce a Da Costa la totale ignoranza degli scritti di Epicuro, proiettandola ed estendendola, per giunta, dal 1624 al 1640. Invita così a diffidare profondamente di quel fittizio testo “autobiografico”, divenuto celebre con il falso titolo di "Exemplar humanae vitae", che proclama, appunto, tale pervicace e insistita ignoranza.File in questo prodotto:
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