La gestione dei rifiuti è senza dubbio uno degli aspetti riconducibili all’ampia tematica della tutela ambientale su cui, negli ultimi tempi, si è maggiormente concentrata l’attenzione del legislatore, anche a causa dell’emersione di drammatiche realtà, come quella della c.d. “terra dei fuochi”, che hanno imposto la necessità di misure tempestive, adeguate ed efficaci. Il Codice dell’ambiente (d.lgs. 152/2006) disciplina la gestione dei rifiuti nella Parte IV di recente modificato in parte qua dal d.lgs. 16 gennaio 2008, n. 4 e d.lgs. 3 dicembre 2010, n. 205. La parte IV del Codice dell’ambiente disciplina la gestione dei rifiuti prevedendo misure volte a proteggere l’ambiente e la salute umana, prevenendo e riducendo gli impatti negativi della produzione e della gestione dei rifiuti, riducendo gli impatti complessivi dell’uso delle risorse e migliorandone l’efficacia (art. 177, comma 1). Il Codice dell’ambiente individua in maniera precisa i soggetti coinvolti nella gestione dei rifiuti, fornendo per ciascuno una definizione puntuale ed analitica (art. 183, comma 1) ed attribuendo a ciascuna figura un preciso regime di responsabilità. La giurisprudenza più recente applica in maniera estensiva il regime di responsabilità nella gestione dei rifiuti, ritenendo responsabili soggetti quali i trasportatori e gli intermediari senza detenzione che, alla luce delle norme previste in materia, debbono essere considerati esenti da ogni responsabilità. A tale conclusione si perviene affermando che la responsabilità per la corretta gestione dei rifiuti grava su tutti i soggetti coinvolti nella loro produzione, detenzione, trasporto e smaltimento, poiché si tratta di soggetti investiti di una posizione di garanzia in ordine al corretto smaltimento dei rifiuti stessi. L’estensione della suddetta posizione di garanzia si fonda sull’esigenza di assicurare un elevato livello di tutela all’ambiente, principio cardine della politica ambientale comunitaria (cfr. art. 174, par. 2, del Trattato).

GESTIONE DEI RIFIUTI E RESPONSABILITÀ PER DANNO AMBIENTALE

MANZOTTI, ILARIA
2017-01-01

Abstract

La gestione dei rifiuti è senza dubbio uno degli aspetti riconducibili all’ampia tematica della tutela ambientale su cui, negli ultimi tempi, si è maggiormente concentrata l’attenzione del legislatore, anche a causa dell’emersione di drammatiche realtà, come quella della c.d. “terra dei fuochi”, che hanno imposto la necessità di misure tempestive, adeguate ed efficaci. Il Codice dell’ambiente (d.lgs. 152/2006) disciplina la gestione dei rifiuti nella Parte IV di recente modificato in parte qua dal d.lgs. 16 gennaio 2008, n. 4 e d.lgs. 3 dicembre 2010, n. 205. La parte IV del Codice dell’ambiente disciplina la gestione dei rifiuti prevedendo misure volte a proteggere l’ambiente e la salute umana, prevenendo e riducendo gli impatti negativi della produzione e della gestione dei rifiuti, riducendo gli impatti complessivi dell’uso delle risorse e migliorandone l’efficacia (art. 177, comma 1). Il Codice dell’ambiente individua in maniera precisa i soggetti coinvolti nella gestione dei rifiuti, fornendo per ciascuno una definizione puntuale ed analitica (art. 183, comma 1) ed attribuendo a ciascuna figura un preciso regime di responsabilità. La giurisprudenza più recente applica in maniera estensiva il regime di responsabilità nella gestione dei rifiuti, ritenendo responsabili soggetti quali i trasportatori e gli intermediari senza detenzione che, alla luce delle norme previste in materia, debbono essere considerati esenti da ogni responsabilità. A tale conclusione si perviene affermando che la responsabilità per la corretta gestione dei rifiuti grava su tutti i soggetti coinvolti nella loro produzione, detenzione, trasporto e smaltimento, poiché si tratta di soggetti investiti di una posizione di garanzia in ordine al corretto smaltimento dei rifiuti stessi. L’estensione della suddetta posizione di garanzia si fonda sull’esigenza di assicurare un elevato livello di tutela all’ambiente, principio cardine della politica ambientale comunitaria (cfr. art. 174, par. 2, del Trattato).
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