Dopo una lunga fase di crescita economica inclusiva, negli ultimi decenni si manifesta nei paesi avanzati uno sviluppo economico accompagnato dall’aumento delle disuguaglianze. Tale fenomeno non si configura tuttavia in maniera omogenea: in alcuni casi si registra un dinamismo con crescenti divari sociali, in altri la capacità di crescita inclusiva resta più elevata, in altri ancora si registra bassa crescita ed elevate disuguaglianze. L’obiettivo principale di questo progetto è di contribuire a mettere meglio a fuoco le basi istituzionali della crescita inclusiva attraverso una comparazione tra i diversi modelli di capitalismo. La letteratura sulla ‘varietà dei capitalismi’ ha offerto ipotesi esplicative delle differenze tra diversi modelli di capitalismo e delle loro possibilità di influenzare la crescita inclusiva. Questo approccio considera tuttavia l’assetto istituzionale e le scelte regolative che ne discendono sostanzialmente come dati, e non connette quindi la sfera delle politiche a quella della politica. Per comprendere meglio il percorso della crescita inclusiva appare invece necessario chiarire in chiave comparata come si forma il consenso e come si articola il processo decisionale che porta a politiche più favorevoli a tale esito. Ciò richiede un collegamento più stretto -finora invece carente- tra approccio di sociologia economica e di political economy e approccio di sociologia politica e di scienza politica. Sul versante delle politiche saranno approfondite le arene di policy che influenzano direttamente la disuguaglianza (il welfare state e le relazioni industriali) e le arene che compensano i costi per gli operatori economici di politiche di contrasto alla disuguaglianza (la formazione del capitale umano e le politiche per l’innovazione). Dal lato della politica, si prenderanno invece in considerazione le variabili che contribuiscono a definire i diversi ‘tipi di democrazia’ (la cultura politica, il sistema elettorale, il sistema partitico, la leadership, la rappresentanza degli interessi economici) con l’ipotesi, ancora poco esplorata, che le ‘democrazie consensuali’, a differenza di quelle ‘maggioritarie’, costituiscano un contesto più favorevole a politiche che sostengono la crescita inclusiva. Il disegno della ricerca è articolato in due parti principali. La prima fase è dedicata a un’analisi quantitativa su 20 paesi avanzati per valutare l’impatto sul tipo di sviluppo economico e sociale di variabili relative alle politiche e ai caratteri del sistema politico (‘tipi di democrazia’). Nella seconda parte verranno selezionati, sulla base dell’analisi precedente, almeno 6 casi di studio nazionali particolarmente significativi che riflettano diverse combinazioni di crescita e inclusione da un lato e del tipo di democrazia dall’altro. Questi casi nazionali verranno studiati in profondità, in chiave comparata, con l’analisi di materiale documentario e con interviste a campioni significativi di attori e osservatori privilegiati.

Modelli di capitalismo e tipi di democrazia. Politica e politiche nella regolazione delle economie contemporanee.

PAVOLINI, EMMANUELE;CUTRINI, ELEONORA;VALENTINI, ENZO
2016-01-01

Abstract

Dopo una lunga fase di crescita economica inclusiva, negli ultimi decenni si manifesta nei paesi avanzati uno sviluppo economico accompagnato dall’aumento delle disuguaglianze. Tale fenomeno non si configura tuttavia in maniera omogenea: in alcuni casi si registra un dinamismo con crescenti divari sociali, in altri la capacità di crescita inclusiva resta più elevata, in altri ancora si registra bassa crescita ed elevate disuguaglianze. L’obiettivo principale di questo progetto è di contribuire a mettere meglio a fuoco le basi istituzionali della crescita inclusiva attraverso una comparazione tra i diversi modelli di capitalismo. La letteratura sulla ‘varietà dei capitalismi’ ha offerto ipotesi esplicative delle differenze tra diversi modelli di capitalismo e delle loro possibilità di influenzare la crescita inclusiva. Questo approccio considera tuttavia l’assetto istituzionale e le scelte regolative che ne discendono sostanzialmente come dati, e non connette quindi la sfera delle politiche a quella della politica. Per comprendere meglio il percorso della crescita inclusiva appare invece necessario chiarire in chiave comparata come si forma il consenso e come si articola il processo decisionale che porta a politiche più favorevoli a tale esito. Ciò richiede un collegamento più stretto -finora invece carente- tra approccio di sociologia economica e di political economy e approccio di sociologia politica e di scienza politica. Sul versante delle politiche saranno approfondite le arene di policy che influenzano direttamente la disuguaglianza (il welfare state e le relazioni industriali) e le arene che compensano i costi per gli operatori economici di politiche di contrasto alla disuguaglianza (la formazione del capitale umano e le politiche per l’innovazione). Dal lato della politica, si prenderanno invece in considerazione le variabili che contribuiscono a definire i diversi ‘tipi di democrazia’ (la cultura politica, il sistema elettorale, il sistema partitico, la leadership, la rappresentanza degli interessi economici) con l’ipotesi, ancora poco esplorata, che le ‘democrazie consensuali’, a differenza di quelle ‘maggioritarie’, costituiscano un contesto più favorevole a politiche che sostengono la crescita inclusiva. Il disegno della ricerca è articolato in due parti principali. La prima fase è dedicata a un’analisi quantitativa su 20 paesi avanzati per valutare l’impatto sul tipo di sviluppo economico e sociale di variabili relative alle politiche e ai caratteri del sistema politico (‘tipi di democrazia’). Nella seconda parte verranno selezionati, sulla base dell’analisi precedente, almeno 6 casi di studio nazionali particolarmente significativi che riflettano diverse combinazioni di crescita e inclusione da un lato e del tipo di democrazia dall’altro. Questi casi nazionali verranno studiati in profondità, in chiave comparata, con l’analisi di materiale documentario e con interviste a campioni significativi di attori e osservatori privilegiati.
2016
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