Oggi si assiste a un rapido e radicale mutamento della società che sta investendo strutture, rapporti, valori sociali e questa evoluzione determina un aumento della complessità del contesto sociale. Il Museo, da sempre “specchio” della società, risente nel profondo della svolta epocale in atto: è da questa trasformazione che emerge la necessità di sviluppare strategie innovative e attività per rispondere ai nuovi bisogni educativi e per consentire un approccio più coinvolgente al nostro Patrimonio artistico-culturale, fondamentale per sviluppare il senso civico e etico su cui dovrebbe basarsi la società. Il Patrimonio culturale diviene così un vero e proprio portatore di nuove forme di valore, a livello sociale e economico ma, in particolar modo, a livello educativo. Inizia, infatti, a emergere l’importanza di azioni volte ad agire positivamente sul processo di democratizzazione, con la formulazione di una nuova concezione di cultura, di Bene e di Museo. In base a questo panorama e ai cambiamenti avvenuti negli ultimi anni sono riscontrabili, a livello sia Nazionale che internazionale, considerazioni generali verso cui orientare la ricerca: riflettere sul ruolo educativo del museo, anche in un’ottica di lifelong learnig, per una progettazione e ridefinizione degli strumenti e delle strategie volte ad avvicinare le diverse tipologie di pubblico al Patrimonio culturale. Lo scopo principale di questo lavoro è quello di sottolineare l’importanza del Museo come risorsa educativa rivolta a un pubblico sempre più vasto, che propone esperienze di apprendimento attivo, strutturate con la compartecipazione di strumenti comunicativi tradizionali come i laboratori didattici e innovative come le nuove tecnologie. La creazione di ambienti vivaci e stimolanti e approcci integrati, intersettoriali e interdisciplinari acquistano significatività per il coinvolgimento del visitatore e contribuiscono a rendere significativa l’esperienza museale. Ai fini dell’indagine si è reso necessario un accurato percorso epistemologico per definire i diversi approcci al museo educativo, dalle nuove museologie alla pedagogia critica elaborata da Hopper Greenhil. Il tema, sviluppato attraverso un approfondimento storico, normativo e lessicale, ha permesso la raccolta di principi teorici sulla didattica museale, alimentati grazie al contributo deweyano, alle teorie sull’apprendimento al Museo di Hein, agli studi anglofoni sull’Heritage Interpretation. Questa analisi ha permesso la realizzazione di sistemi e azioni di miglioramento applicabili nel contesto museale, nello specifico in quello di Meridiana, un’azienda del territorio che si occupa di erogare servizi per il turismo. Questi elementi hanno di fatto alimentato la ricerca favorendo la focalizzazione di percorsi nuovi e avvincenti intorno al problema educativo centrale: trovare soluzioni che consentano di migliorare l’approccio e di favorire la conoscenza Patrimonio Culturale del pubblico, in particolar modo in un Piccolo Museo, e rilevare se e come laboratori didattici e nuove tecnologie, anche in un’ottica cooperativa, possano favorire il rapporto tra Museo e il suo pubblico. L’indagine, condotta nel triennio 2013-2016, si contestualizza nella realtà aziendale specifica di Meridiana e è stata avviata attraverso due tipologie di questionario semi-strutturato allo scopo di evidenziare il rapporto tra Museo e il suo pubblico. I dati, sia qualitativi e quantitativi, raccolti sono stati utilizzati per delineare la dimensione informativa, organizzativa e educativo-didattica dei servizi turistici offerti dall’azienda. Nello specifico i questionari hanno rilevato il gradimento e la soddisfazione dei pubblici su percorsi e attività didattiche e, attraverso i valori rilevati, è stato possibile delineare i punti di forza e i punti di debolezza dei contesti di riferimento. Item come le modalità di preparazione alla visita, gli strumenti suggeriti per migliorare la didattica e i suggerimenti per il futuro, hanno permesso alla ricerca di mettere in luce gli elementi su cui lavorare per ottimizzare attività, organizzazione e proposte. La ricerca ha messo in luce l’importanza di coinvolgere il target di pubblico più lontano dalle strutture museali, quello scolastico dai 10 ai 19 anni, e si è cercato di rilevare le esigenze di quest’ultimo. Nello specifico, l’approfondimento delle teorie e lo studio di approcci con particolare riferimento a Nuzzaci, ha permesso di focalizzare l’attenzione sulla progettazione di un laboratorio didattico, implementando il lavoro anche grazie al contributo di studi sulla micro-progettazione (Laurillard) e sull’inserimento, nelle pratiche educative, di mediatori didattici (Damiano E.). Dai risultati del monitoraggio sui questionari rivolti ai docenti è stato possibile riflettere sulla progettualità di uno specifico laboratorio, sulle modalità, sulle attività, sulle varie strategie didattiche usate, che lo affermano come dispositivo. Oggi il Museo, per affermarsi come contesto educativo, deve saper comunicare: la progettazione del setting, spazi, tempi, allestimenti e mediatori. Anche l’operatore stesso che progetta e mette in atto l’azione al Museo e, soprattutto, le attività di didattica museale divengono elementi chiave per avvicinare i pubblici e creare contesti dinamici e interattivi volti a favorire il coinvolgimento attivo del visitatore e il suo avvicinamento al Bene culturale. Dalla ricerca emergono tre elementi fondamentali sui quali è importante impostare percorsi e attività che possano soddisfare e, quindi, avvicinare il visitatore, principalmente il pubblico scolastico, al Patrimonio culturale: l’organizzazione, ovvero come sono stati progettati contesti, attività e laboratori, l’operatore, quindi chi sviluppa il percorso e le modalità di interazione con il pubblico, l’insieme degli spazi, dei tempi e dei materiali che definiscono il laboratorio come dispositivo, attraverso il quale si compie l’azione didattica. La progettazione, in questi termini, gioca un ruolo fondamentale: diviene un elemento essenziale che congiunge i tre fattori evidenziati e li mette a sistema nel dispositivo stesso, permettendo, durante le azioni, una continua valutazione di queste e un rilancio, in correlazione a bisogni, aspettative e intenzioni dei fruitori del servizio. I risultati della ricerca offrono preziosi spunti per orientare e migliorare i percorsi, gli strumenti e, nello specifico, i servizi di didattica laboratoriale, per rendere i partecipanti più attivi, anche attraverso le nuove tecnologie, che divengono strumento di promozione e di coinvolgimento. I dati rilevati suggeriscono anche l’importanza di lavorare con materiali on-line pre/post visita inseriti nel sito, per anticipare, approfondire e rafforzare i contenuti relativi al Patrimonio culturale da valorizzare. Emerge anche l’esigenza di realizzare progetti coordinati tra Scuola e Museo, volti a sviluppare esperienze dirette e esplorative per mettere in pratica l’Educazione al Patrimonio e la cittadinanza attiva, ampliando e consolidando la dimensione dell’apprendimento, in linea anche con le Indicazioni Nazionali per il Curriculo. Ci si sta avviando verso un’epoca in cui installazioni interattive, schermi e touch screen occuperanno i contesti e prenderanno il sopravvento, ma grazie alla presente ricerca, si sottolinea il potenziale di azioni sinergiche tra forme tradizionali e innovative, che possono trasformare l’esperienza museale, in qualcosa di partecipato e significativo.

PATRIMONIO CULTURALE E NUOVI MEDIA: PICCOLI MUSEI E LABORATORI DIDATTICI

PACIARONI, CECILIA
2017-01-01

Abstract

Oggi si assiste a un rapido e radicale mutamento della società che sta investendo strutture, rapporti, valori sociali e questa evoluzione determina un aumento della complessità del contesto sociale. Il Museo, da sempre “specchio” della società, risente nel profondo della svolta epocale in atto: è da questa trasformazione che emerge la necessità di sviluppare strategie innovative e attività per rispondere ai nuovi bisogni educativi e per consentire un approccio più coinvolgente al nostro Patrimonio artistico-culturale, fondamentale per sviluppare il senso civico e etico su cui dovrebbe basarsi la società. Il Patrimonio culturale diviene così un vero e proprio portatore di nuove forme di valore, a livello sociale e economico ma, in particolar modo, a livello educativo. Inizia, infatti, a emergere l’importanza di azioni volte ad agire positivamente sul processo di democratizzazione, con la formulazione di una nuova concezione di cultura, di Bene e di Museo. In base a questo panorama e ai cambiamenti avvenuti negli ultimi anni sono riscontrabili, a livello sia Nazionale che internazionale, considerazioni generali verso cui orientare la ricerca: riflettere sul ruolo educativo del museo, anche in un’ottica di lifelong learnig, per una progettazione e ridefinizione degli strumenti e delle strategie volte ad avvicinare le diverse tipologie di pubblico al Patrimonio culturale. Lo scopo principale di questo lavoro è quello di sottolineare l’importanza del Museo come risorsa educativa rivolta a un pubblico sempre più vasto, che propone esperienze di apprendimento attivo, strutturate con la compartecipazione di strumenti comunicativi tradizionali come i laboratori didattici e innovative come le nuove tecnologie. La creazione di ambienti vivaci e stimolanti e approcci integrati, intersettoriali e interdisciplinari acquistano significatività per il coinvolgimento del visitatore e contribuiscono a rendere significativa l’esperienza museale. Ai fini dell’indagine si è reso necessario un accurato percorso epistemologico per definire i diversi approcci al museo educativo, dalle nuove museologie alla pedagogia critica elaborata da Hopper Greenhil. Il tema, sviluppato attraverso un approfondimento storico, normativo e lessicale, ha permesso la raccolta di principi teorici sulla didattica museale, alimentati grazie al contributo deweyano, alle teorie sull’apprendimento al Museo di Hein, agli studi anglofoni sull’Heritage Interpretation. Questa analisi ha permesso la realizzazione di sistemi e azioni di miglioramento applicabili nel contesto museale, nello specifico in quello di Meridiana, un’azienda del territorio che si occupa di erogare servizi per il turismo. Questi elementi hanno di fatto alimentato la ricerca favorendo la focalizzazione di percorsi nuovi e avvincenti intorno al problema educativo centrale: trovare soluzioni che consentano di migliorare l’approccio e di favorire la conoscenza Patrimonio Culturale del pubblico, in particolar modo in un Piccolo Museo, e rilevare se e come laboratori didattici e nuove tecnologie, anche in un’ottica cooperativa, possano favorire il rapporto tra Museo e il suo pubblico. L’indagine, condotta nel triennio 2013-2016, si contestualizza nella realtà aziendale specifica di Meridiana e è stata avviata attraverso due tipologie di questionario semi-strutturato allo scopo di evidenziare il rapporto tra Museo e il suo pubblico. I dati, sia qualitativi e quantitativi, raccolti sono stati utilizzati per delineare la dimensione informativa, organizzativa e educativo-didattica dei servizi turistici offerti dall’azienda. Nello specifico i questionari hanno rilevato il gradimento e la soddisfazione dei pubblici su percorsi e attività didattiche e, attraverso i valori rilevati, è stato possibile delineare i punti di forza e i punti di debolezza dei contesti di riferimento. Item come le modalità di preparazione alla visita, gli strumenti suggeriti per migliorare la didattica e i suggerimenti per il futuro, hanno permesso alla ricerca di mettere in luce gli elementi su cui lavorare per ottimizzare attività, organizzazione e proposte. La ricerca ha messo in luce l’importanza di coinvolgere il target di pubblico più lontano dalle strutture museali, quello scolastico dai 10 ai 19 anni, e si è cercato di rilevare le esigenze di quest’ultimo. Nello specifico, l’approfondimento delle teorie e lo studio di approcci con particolare riferimento a Nuzzaci, ha permesso di focalizzare l’attenzione sulla progettazione di un laboratorio didattico, implementando il lavoro anche grazie al contributo di studi sulla micro-progettazione (Laurillard) e sull’inserimento, nelle pratiche educative, di mediatori didattici (Damiano E.). Dai risultati del monitoraggio sui questionari rivolti ai docenti è stato possibile riflettere sulla progettualità di uno specifico laboratorio, sulle modalità, sulle attività, sulle varie strategie didattiche usate, che lo affermano come dispositivo. Oggi il Museo, per affermarsi come contesto educativo, deve saper comunicare: la progettazione del setting, spazi, tempi, allestimenti e mediatori. Anche l’operatore stesso che progetta e mette in atto l’azione al Museo e, soprattutto, le attività di didattica museale divengono elementi chiave per avvicinare i pubblici e creare contesti dinamici e interattivi volti a favorire il coinvolgimento attivo del visitatore e il suo avvicinamento al Bene culturale. Dalla ricerca emergono tre elementi fondamentali sui quali è importante impostare percorsi e attività che possano soddisfare e, quindi, avvicinare il visitatore, principalmente il pubblico scolastico, al Patrimonio culturale: l’organizzazione, ovvero come sono stati progettati contesti, attività e laboratori, l’operatore, quindi chi sviluppa il percorso e le modalità di interazione con il pubblico, l’insieme degli spazi, dei tempi e dei materiali che definiscono il laboratorio come dispositivo, attraverso il quale si compie l’azione didattica. La progettazione, in questi termini, gioca un ruolo fondamentale: diviene un elemento essenziale che congiunge i tre fattori evidenziati e li mette a sistema nel dispositivo stesso, permettendo, durante le azioni, una continua valutazione di queste e un rilancio, in correlazione a bisogni, aspettative e intenzioni dei fruitori del servizio. I risultati della ricerca offrono preziosi spunti per orientare e migliorare i percorsi, gli strumenti e, nello specifico, i servizi di didattica laboratoriale, per rendere i partecipanti più attivi, anche attraverso le nuove tecnologie, che divengono strumento di promozione e di coinvolgimento. I dati rilevati suggeriscono anche l’importanza di lavorare con materiali on-line pre/post visita inseriti nel sito, per anticipare, approfondire e rafforzare i contenuti relativi al Patrimonio culturale da valorizzare. Emerge anche l’esigenza di realizzare progetti coordinati tra Scuola e Museo, volti a sviluppare esperienze dirette e esplorative per mettere in pratica l’Educazione al Patrimonio e la cittadinanza attiva, ampliando e consolidando la dimensione dell’apprendimento, in linea anche con le Indicazioni Nazionali per il Curriculo. Ci si sta avviando verso un’epoca in cui installazioni interattive, schermi e touch screen occuperanno i contesti e prenderanno il sopravvento, ma grazie alla presente ricerca, si sottolinea il potenziale di azioni sinergiche tra forme tradizionali e innovative, che possono trasformare l’esperienza museale, in qualcosa di partecipato e significativo.
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Descrizione: TESI DI DOTTORATO
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/238559
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