Il contesto vitivinicolo globale sta subendo già da qualche anno dei cambiamenti di carattere strutturale. I paesi europei che tradizionalmente hanno sempre avuto un forte orientamento alla produzione e al consumo di vino come ad esempio l’Italia, la Francia e la Spagna, sono ormai obbligati a confrontarsi con i mercati del Nuovo Mondo. Se da una parte questo scenario implica una mutazione del contesto competitivo, dall’altra offre delle opportunità per intercettare nuovi potenziali consumatori. L’inversione di tendenza coinvolge anche le abitudini di consumo: gli Stati Uniti per esempio sono diventati il principale paese consumatore di vino con un trend in crescita, al contrario della Francia e dell’Italia che vedono un decremento del consumo di vino nel mercato interno. A livello regionale, in particolare nelle Marche, si fa ancora più forte l’esigenza di progettare strategie a medio-lungo termine capaci di avvicinare le piccole aziende ai consumatori internazionali senza stravolgere la loro natura locale. Questa tesi, composta da tre casi studio, offre nuovi punti di vista per ripensare il ruolo dei consumatori nelle strategie di marketing del vino a livello italiano e marchigiano rispondendo a delle domande di ricerca dettate dal contesto economico e sociale che influisce in maniera decisiva sul mondo del vino. La prima domanda di ricerca a cui questo lavoro cerca di rispondere riguarda gli strumenti più adeguati per comunicare qualità e identità del vino nel mondo globalizzato. L’analisi sensoriale offre una base scientifica che può far crescere l’efficacia di strategie consortili. Infatti, il primo caso studio, mostra come l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (IMT) per primo, e il Consorzio dei Vini Piceni in seguito, attraverso uno studio scientifico sulle caratteristiche sensoriali dei vini a denominazione d’origine, hanno orientato la propria strategia di comunicazione nell’ottica della trasparenza, grazie all’oggettività dell’analisi sensoriale, e della condivisione, attraverso il vocabolario dettato dal protocollo scientifico internazionale successivamente trascritto in una chiave più semplice e comprensibile dai consumatori meno esperti. La seconda domanda di ricerca, riguarda il gap informativo tra produttori e consumatori. È possibile ridurlo attraverso ricerche mirate per comprendere il significato che viene attribuito a concetti e parole diverse? Spesso chi produce e quindi comunica il vino è troppo distante da chi lo consuma. Nel secondo caso di studio, è presentato un metodo di ricerca molto utilizzato nella psicologia sociale ma poco applicato nella strategia di posizionamento del vino, per individuare l’asimmetria informativa nella filiera vitivinicola. Attraverso la teoria delle Rappresentazioni Sociali, sono state individuate delle differenze nelle costruzioni mentali legate al vino sostenibile. Questa teoria spiega come le nostre azioni e quindi anche il modo di pensare sono influenzati dal contesto culturale, sociale ed economico nel quale viviamo. Nel caso del vino sostenibile se i produttori non si avvicinano al mondo dei loro consumatori, rischiano di costruire una strategia di marketing inefficace o addirittura fuorviante. I risultati della ricerca hanno evidenziato dei punti in comune tra produttori e consumatori nelle tematiche riguardanti l’ambiente ma allo stesso tempo hanno rilevato la poca attitudine alla sensibilità sociale, al rispetto dei lavoratori e alla preoccupazione per il prezzo da parte dei produttori intervistati, su tematiche che invece coinvolgevano i consumatori intervistati. L’ultimo caso di studio invece, risponde alla domanda di ricerca legata al ruolo delle emozioni e della loro influenza nelle decisioni d’acquisto. Per determinare le risposte emotive con maggior precisione, minimizzando l’influenza delle componenti irrazionali, sono state utilizzate le nuove tecniche di neuroscienza. In particolare, sono stati sottoposti all’esame di un gruppo ristretto di consumatori, quattro vini bianchi a denominazione d’origine di omologa annata e fascia di prezzo, tre dei quali erano prodotti nelle Marche e uno in Veneto. Il protocollo di ricerca è stato strutturato sulla base della tecnica dell’expectation test, che prevede tre fasi (blind, expected and labelled), dove nella prima fase i consumatori assaggiavano alla cieca uno alla volta i 4 vini, nella seconda prendevano visione delle etichette e nella terza riassaggiavano il vino avendo a fianco la bottiglia con l’etichetta. La rilevazione dei dati, che in questo caso corrispondevano agli stimoli emotivi, è avvenuta per ogni vino in ogni fase attraverso l’elettroencefalogramma. L’analisi delle risposte emotive ha mostrato le reazioni inconsce associate ai diversi vini a livello sensoriale e di pack. I risultati hanno fornito indicazioni utili a comprendere con più precisione quali sono i drivers che influenzano il processo di scelta, quindi di acquisto dei consumatori, al fine di identificare strategie di posizionamento e d’identificabilità del brand più efficaci. Concludendo, i risultati delle ricerche offrono delle implicazioni utili per il mondo imprenditoriale e allo stesso modo, attraverso l’approccio multidisciplinare, forniscono un contributo di carattere originale alla ricerca applicata nel campo del marketing del vino.

THINK GLOBAL, ACT LOCAL: RETHINKING MARKETING STRATEGIES TO ENHANCE ITALIAN AND MARCHES REGION WINE SECTOR. SOME EVIDENCES FROM A CONSUMER SCIENCE APPROACH

MIGNANI, CHIARA
2017-01-01

Abstract

Il contesto vitivinicolo globale sta subendo già da qualche anno dei cambiamenti di carattere strutturale. I paesi europei che tradizionalmente hanno sempre avuto un forte orientamento alla produzione e al consumo di vino come ad esempio l’Italia, la Francia e la Spagna, sono ormai obbligati a confrontarsi con i mercati del Nuovo Mondo. Se da una parte questo scenario implica una mutazione del contesto competitivo, dall’altra offre delle opportunità per intercettare nuovi potenziali consumatori. L’inversione di tendenza coinvolge anche le abitudini di consumo: gli Stati Uniti per esempio sono diventati il principale paese consumatore di vino con un trend in crescita, al contrario della Francia e dell’Italia che vedono un decremento del consumo di vino nel mercato interno. A livello regionale, in particolare nelle Marche, si fa ancora più forte l’esigenza di progettare strategie a medio-lungo termine capaci di avvicinare le piccole aziende ai consumatori internazionali senza stravolgere la loro natura locale. Questa tesi, composta da tre casi studio, offre nuovi punti di vista per ripensare il ruolo dei consumatori nelle strategie di marketing del vino a livello italiano e marchigiano rispondendo a delle domande di ricerca dettate dal contesto economico e sociale che influisce in maniera decisiva sul mondo del vino. La prima domanda di ricerca a cui questo lavoro cerca di rispondere riguarda gli strumenti più adeguati per comunicare qualità e identità del vino nel mondo globalizzato. L’analisi sensoriale offre una base scientifica che può far crescere l’efficacia di strategie consortili. Infatti, il primo caso studio, mostra come l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (IMT) per primo, e il Consorzio dei Vini Piceni in seguito, attraverso uno studio scientifico sulle caratteristiche sensoriali dei vini a denominazione d’origine, hanno orientato la propria strategia di comunicazione nell’ottica della trasparenza, grazie all’oggettività dell’analisi sensoriale, e della condivisione, attraverso il vocabolario dettato dal protocollo scientifico internazionale successivamente trascritto in una chiave più semplice e comprensibile dai consumatori meno esperti. La seconda domanda di ricerca, riguarda il gap informativo tra produttori e consumatori. È possibile ridurlo attraverso ricerche mirate per comprendere il significato che viene attribuito a concetti e parole diverse? Spesso chi produce e quindi comunica il vino è troppo distante da chi lo consuma. Nel secondo caso di studio, è presentato un metodo di ricerca molto utilizzato nella psicologia sociale ma poco applicato nella strategia di posizionamento del vino, per individuare l’asimmetria informativa nella filiera vitivinicola. Attraverso la teoria delle Rappresentazioni Sociali, sono state individuate delle differenze nelle costruzioni mentali legate al vino sostenibile. Questa teoria spiega come le nostre azioni e quindi anche il modo di pensare sono influenzati dal contesto culturale, sociale ed economico nel quale viviamo. Nel caso del vino sostenibile se i produttori non si avvicinano al mondo dei loro consumatori, rischiano di costruire una strategia di marketing inefficace o addirittura fuorviante. I risultati della ricerca hanno evidenziato dei punti in comune tra produttori e consumatori nelle tematiche riguardanti l’ambiente ma allo stesso tempo hanno rilevato la poca attitudine alla sensibilità sociale, al rispetto dei lavoratori e alla preoccupazione per il prezzo da parte dei produttori intervistati, su tematiche che invece coinvolgevano i consumatori intervistati. L’ultimo caso di studio invece, risponde alla domanda di ricerca legata al ruolo delle emozioni e della loro influenza nelle decisioni d’acquisto. Per determinare le risposte emotive con maggior precisione, minimizzando l’influenza delle componenti irrazionali, sono state utilizzate le nuove tecniche di neuroscienza. In particolare, sono stati sottoposti all’esame di un gruppo ristretto di consumatori, quattro vini bianchi a denominazione d’origine di omologa annata e fascia di prezzo, tre dei quali erano prodotti nelle Marche e uno in Veneto. Il protocollo di ricerca è stato strutturato sulla base della tecnica dell’expectation test, che prevede tre fasi (blind, expected and labelled), dove nella prima fase i consumatori assaggiavano alla cieca uno alla volta i 4 vini, nella seconda prendevano visione delle etichette e nella terza riassaggiavano il vino avendo a fianco la bottiglia con l’etichetta. La rilevazione dei dati, che in questo caso corrispondevano agli stimoli emotivi, è avvenuta per ogni vino in ogni fase attraverso l’elettroencefalogramma. L’analisi delle risposte emotive ha mostrato le reazioni inconsce associate ai diversi vini a livello sensoriale e di pack. I risultati hanno fornito indicazioni utili a comprendere con più precisione quali sono i drivers che influenzano il processo di scelta, quindi di acquisto dei consumatori, al fine di identificare strategie di posizionamento e d’identificabilità del brand più efficaci. Concludendo, i risultati delle ricerche offrono delle implicazioni utili per il mondo imprenditoriale e allo stesso modo, attraverso l’approccio multidisciplinare, forniscono un contributo di carattere originale alla ricerca applicata nel campo del marketing del vino.
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Descrizione: TESI DI DOTTORATO
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