Il progetto di ricerca pone al centro della riflessione la Teoria delle Intelligenze Multiple di Howard Gardner (1983) e il lavoro dell’assistente sociale che ha come mandato professionale quello di rilevare i bisogni e le risorse delle persone al fine di attivare strategie di supporto e di valorizzazione. Il lavoro di tesi illustra nella prima parte i principali riferimenti teorici e metodologici che hanno guidato tutta l’azione della ricerca. La cornice teorica di riferimento è di tipo storico culturale: ciò significa pensare al sociale come all’intreccio di interazioni tra individui, ma anche come all’ordine simbolico – la cultura – che tiene insieme gli individui in un certo modo, che fa sì che essi abbiano obiettivi, risorse, modi di concepire il mondo e gli altri comprensibili e condivisi. (BRUNER, 1987). Nella processo di conoscenza, è importante sottolineare il peso che ha la dimensione informale in quanto questa appartiene a tutti, a differenza dell'acquisizione di nozioni scientifiche. Queste prime forme di conoscenza per lo più inconsapevoli prendono il nome di teorie ingenue e stanno proprio ad indicare le conoscenza pregresse, ovvero quelle di senso comune che in parte, nel corso della storia dell’individuo, vengono modificate e integrate da altre conoscenze, in parte si mantengono tali e in parte vengono proprio sostituite. Il progetto di ricerca ha origine da un dubbio: intende comprendere se il lavoro dell’assistente sociale, qualunque sia l’approccio metodologico che si voglia adottare, può essere sostenuto dalla Teoria delle Intelligenze Multiple di Howard Gardner. Al fine di percorrere l’obiettivo prefissato si sono avviate due azioni di ricerca: un’esplorazione delle teorie ingenue sul tema dell’intelligenza in un contesto allargato e una ricerca azione situata presso il Centro Diurno Fenice di Pesaro. Con la prima azione si sono rilevate le teorie ingenue rispetto all’intelligenza da parte di un gruppo di studenti iscritti al primo anno di Teorie Culture e Tecniche del Servizio Sociale, presso l’Università degli Studi di Macerata) e frequentanti il corso di Metodi e Tecniche di Analisi dei Processi Psicologici e da parte di assistenti sociali iscritti all’Ordine della Regione Marche. Da tale rilevazione sembra emergere un’immagine di utente intelligenze con caratteristiche simili alle abilità riconducibili all’intelligenza Personale e Logico-Matematica studiate da H. Gardner. Parimenti, l’utente meno intelligente viene rappresentato con punti di debolezza riconducibili alle medesime intelligenze. Anche le strategie di supporto all’intelligenza sembrano avvalersi sia di abilità Personali che di abilità riconducibili all’Intelligenza Logico-Matematica. La ricerca azione è stata invece realizzata, attraverso un ciclo di dieci incontri rivolti a genitori, ragazzi ed operatori, con una modalità teorica pratica che ha messo al centro la Teoria delle Intelligenze Multiple. Le attività proposte a ragazzi, genitori ed educatori sono state strutturate per aiutare i partecipanti ad acquisire maggiore consapevolezza rispetto alle proprie intelligenze esaminandole facendone esperienza. Le teorie ingenue sull’intelligenza sono state raccolte prima e dopo il ciclo di incontri. Dall’analisi dei dati raccolti attraverso la ricerca azione presso il Centro Diurno Fenice è emerso che, prima dell’esperienza, l’immagine del ragazzo intelligente è puntiforme e statica. Intelligente è colui che risolve i problemi, chi riesce ad affrontare al meglio le situazioni che gli si presentano e colui che si adatta all’ambiente, Considero intelligente colui o colei che è capace di adattarsi all’ambiente ed agli stimoli salvaguardando la sua persona. L’intelligenza è legata alla capacità di evitare situazioni spiacevoli per sé e per gli altri: che non arreca danni, che non si fa raggirare da falsi miraggi. Dopo l’esperienza, l’immagine di ragazzo intelligente è dinamica, articolata e fa leva sulle passioni, sugli hobby, sulla possibilità di mettersi in gioco, sperimentare e sperimentarsi. Vi sono elementi che spingono l’intelligenza ad esplorare e non solo ad evitare e prevenire. Anche le strategie di supporto sembrano assumere forme diverse da prima a dopo l’esperienza. Prima dell’esperienza le strategie di supporto hanno una funzione normativa, fargli rispettare la strada, l’esempio di una vita nel rispetto delle regole-, di tutela da eventuali errori -la mia intelligenza ora svolge il ruolo di non farmi fare errori che potrebbero essere irreversibili-, e correggere di fronte a sbagli, - correggerlo quando sbaglia. Dopo l’esperienza le strategie di supporto diventano flessibili e multiformi: - aiutare il ragazzo a sperimentare varie esperienze affinchè possa valorizzare le sue capacità e anche accrescerle. Le strategie di supporto si realizzano insieme sfruttando i canali dell’intelligenza personale ma anche quelli di altre intelligenze. In conclusione, il lavoro dell’assistente sociale può essere supportato dalla Teoria delle Intelligenze Multiple sia perché aiuta gli utente ad avere un’immagine dell’intelligenza e quindi di sé stessi e dell’altro più articolata e multiforme, sia perché offre all’operatore strategie di supporto diversificate, tali da rispettare i differenti punti di forza e di debolezza di ogni individuo.

This research pivots around the Theory of the Multiple Intelligences by Howard Gardner (1983) and the work of the social worker whose task is to assess the needs and the resources available in order to put in place the correct strategies for an effective support and development. In the first part this dissertation will illustrate the main theoretical and methodological principles that are at the base of this research. The theoretical frame I refer to is both historical and cultural. The society is seen as a cluster of interactions among individuals and at the same time as a symbolic order-the culture- which guides the individuals to act in a certain ways, following targets, resources, their understanding of the world and the people which are shared and comprehensible. (BRUNER, 1987). It is important to underline how relevant is the informal aspect of the process of understanding , since this belongs to everyone, unlike the acquisition of scientific knowledge. This very first type of notions, mostly involuntary, are given the name of ‘naïve theories’. They result from our past experiences, and throughout our personal history, they are modified, implemented, preserved or swapped with other notions. This research starts with a doubt: its aim is to understand if the job of a social worker, whichever the methodological approach, can be sustained by the Theory of the Multiple Intelligences by Howard Gardner. In order to achieve this task two researches have been carried out . One explores the ‘naïve theories’ of intelligence in a broader context, the other is a research-action (?) /experience at the Centro Diurno Fenice in Pesaro. In the first case I have observed the naïve theories in relation to the intelligence in a group of social workers members of the Ordine della Regione Marche alongside a group of students at their first year at the University of Teorie, Culture e Tecniche del Servizio Sociale in Macerata and attending the course of Metodi e Tecniche di Analisi dei Processi Psicologici. The result was the image of individuals showing an intelligence which can be compared to the Personal and Logical-Mathematical intelligence studied by H. Gardner. Similarly, the least intelligent individual shows weaknesses within the same Intelligences. Even their support strategies seem to draw from Personal skills or other skills related to the Logical-Mathematical Intelligence. The research – action / action of research was carried out through a cycle of 10 meetings with parents, students and workers and with a theoretical practical technique pivoting around the Theory of the Multiple Intelligences. The activities carried out by these groups of people were studied to help them gain more awareness of their own intelligences, examining and valuing them. The ‘naïve theories’ related to the intelligence were gathered both before and after the meetings. The analysis of the data gathered during the research – action / action of research at the Centro Diurno Fenice showed that before the experience, the image of the young person is punctiform/like a point and static. Intelligent is the person who can solve problems, who can face any situation, who can adapt to any environment. I consider intelligent the man or the woman who can adapt to the environment or to the stimuli safeguarding themselves. Being intelligent means being able to avoid unpleasant situations for themselves or for others, it means not causing damages or not getting fooled by false promises. After the experience the image of the young person is dynamic, articulated and takes into consideration passions, hobbies, being prepared to put oneself on the line, to experiment the outside world and oneself. Some elements encourage the intelligence to explore, not just to avoid and prevent. Even the support strategies seem to take different shapes before or after the experience. In the first case they have a regulating purpose - making sure you respect the principles of behaviour, you live your life following the rules, they protect me from making mistakes -my intelligence now has the purpose of preventing mistakes that could be irreversible, and fix any false step – it corrects errors. In the second case, i.e. after the experience, the support strategies become flexible and can take multiple shapes: they help the young person to experiment different situations so that they can increase the value and develop their abilities. The support strategies become real through the use of the channels of personal intelligence together with other intelligences. To conclude, the job of the social worker can be supported by the Theory of the Multiple Intelligences for several reasons. It helps to create an image of our own intelligence, therefore an image of ourselves and of the others, more articulated and in different shapes. But it also offers different support strategies which therefore respect our own individual strengths and weaknesses.

La Teoria delle Intelligenze Multiple di Howard Gardner a supporto del lavoro dell’assistente sociale / Bomprezzi, Michela. - ELETTRONICO. - (2017).

La Teoria delle Intelligenze Multiple di Howard Gardner a supporto del lavoro dell’assistente sociale

BOMPREZZI, MICHELA
2017-01-01

Abstract

This research pivots around the Theory of the Multiple Intelligences by Howard Gardner (1983) and the work of the social worker whose task is to assess the needs and the resources available in order to put in place the correct strategies for an effective support and development. In the first part this dissertation will illustrate the main theoretical and methodological principles that are at the base of this research. The theoretical frame I refer to is both historical and cultural. The society is seen as a cluster of interactions among individuals and at the same time as a symbolic order-the culture- which guides the individuals to act in a certain ways, following targets, resources, their understanding of the world and the people which are shared and comprehensible. (BRUNER, 1987). It is important to underline how relevant is the informal aspect of the process of understanding , since this belongs to everyone, unlike the acquisition of scientific knowledge. This very first type of notions, mostly involuntary, are given the name of ‘naïve theories’. They result from our past experiences, and throughout our personal history, they are modified, implemented, preserved or swapped with other notions. This research starts with a doubt: its aim is to understand if the job of a social worker, whichever the methodological approach, can be sustained by the Theory of the Multiple Intelligences by Howard Gardner. In order to achieve this task two researches have been carried out . One explores the ‘naïve theories’ of intelligence in a broader context, the other is a research-action (?) /experience at the Centro Diurno Fenice in Pesaro. In the first case I have observed the naïve theories in relation to the intelligence in a group of social workers members of the Ordine della Regione Marche alongside a group of students at their first year at the University of Teorie, Culture e Tecniche del Servizio Sociale in Macerata and attending the course of Metodi e Tecniche di Analisi dei Processi Psicologici. The result was the image of individuals showing an intelligence which can be compared to the Personal and Logical-Mathematical intelligence studied by H. Gardner. Similarly, the least intelligent individual shows weaknesses within the same Intelligences. Even their support strategies seem to draw from Personal skills or other skills related to the Logical-Mathematical Intelligence. The research – action / action of research was carried out through a cycle of 10 meetings with parents, students and workers and with a theoretical practical technique pivoting around the Theory of the Multiple Intelligences. The activities carried out by these groups of people were studied to help them gain more awareness of their own intelligences, examining and valuing them. The ‘naïve theories’ related to the intelligence were gathered both before and after the meetings. The analysis of the data gathered during the research – action / action of research at the Centro Diurno Fenice showed that before the experience, the image of the young person is punctiform/like a point and static. Intelligent is the person who can solve problems, who can face any situation, who can adapt to any environment. I consider intelligent the man or the woman who can adapt to the environment or to the stimuli safeguarding themselves. Being intelligent means being able to avoid unpleasant situations for themselves or for others, it means not causing damages or not getting fooled by false promises. After the experience the image of the young person is dynamic, articulated and takes into consideration passions, hobbies, being prepared to put oneself on the line, to experiment the outside world and oneself. Some elements encourage the intelligence to explore, not just to avoid and prevent. Even the support strategies seem to take different shapes before or after the experience. In the first case they have a regulating purpose - making sure you respect the principles of behaviour, you live your life following the rules, they protect me from making mistakes -my intelligence now has the purpose of preventing mistakes that could be irreversible, and fix any false step – it corrects errors. In the second case, i.e. after the experience, the support strategies become flexible and can take multiple shapes: they help the young person to experiment different situations so that they can increase the value and develop their abilities. The support strategies become real through the use of the channels of personal intelligence together with other intelligences. To conclude, the job of the social worker can be supported by the Theory of the Multiple Intelligences for several reasons. It helps to create an image of our own intelligence, therefore an image of ourselves and of the others, more articulated and in different shapes. But it also offers different support strategies which therefore respect our own individual strengths and weaknesses.
2017
28
HS
Il progetto di ricerca pone al centro della riflessione la Teoria delle Intelligenze Multiple di Howard Gardner (1983) e il lavoro dell’assistente sociale che ha come mandato professionale quello di rilevare i bisogni e le risorse delle persone al fine di attivare strategie di supporto e di valorizzazione. Il lavoro di tesi illustra nella prima parte i principali riferimenti teorici e metodologici che hanno guidato tutta l’azione della ricerca. La cornice teorica di riferimento è di tipo storico culturale: ciò significa pensare al sociale come all’intreccio di interazioni tra individui, ma anche come all’ordine simbolico – la cultura – che tiene insieme gli individui in un certo modo, che fa sì che essi abbiano obiettivi, risorse, modi di concepire il mondo e gli altri comprensibili e condivisi. (BRUNER, 1987). Nella processo di conoscenza, è importante sottolineare il peso che ha la dimensione informale in quanto questa appartiene a tutti, a differenza dell'acquisizione di nozioni scientifiche. Queste prime forme di conoscenza per lo più inconsapevoli prendono il nome di teorie ingenue e stanno proprio ad indicare le conoscenza pregresse, ovvero quelle di senso comune che in parte, nel corso della storia dell’individuo, vengono modificate e integrate da altre conoscenze, in parte si mantengono tali e in parte vengono proprio sostituite. Il progetto di ricerca ha origine da un dubbio: intende comprendere se il lavoro dell’assistente sociale, qualunque sia l’approccio metodologico che si voglia adottare, può essere sostenuto dalla Teoria delle Intelligenze Multiple di Howard Gardner. Al fine di percorrere l’obiettivo prefissato si sono avviate due azioni di ricerca: un’esplorazione delle teorie ingenue sul tema dell’intelligenza in un contesto allargato e una ricerca azione situata presso il Centro Diurno Fenice di Pesaro. Con la prima azione si sono rilevate le teorie ingenue rispetto all’intelligenza da parte di un gruppo di studenti iscritti al primo anno di Teorie Culture e Tecniche del Servizio Sociale, presso l’Università degli Studi di Macerata) e frequentanti il corso di Metodi e Tecniche di Analisi dei Processi Psicologici e da parte di assistenti sociali iscritti all’Ordine della Regione Marche. Da tale rilevazione sembra emergere un’immagine di utente intelligenze con caratteristiche simili alle abilità riconducibili all’intelligenza Personale e Logico-Matematica studiate da H. Gardner. Parimenti, l’utente meno intelligente viene rappresentato con punti di debolezza riconducibili alle medesime intelligenze. Anche le strategie di supporto all’intelligenza sembrano avvalersi sia di abilità Personali che di abilità riconducibili all’Intelligenza Logico-Matematica. La ricerca azione è stata invece realizzata, attraverso un ciclo di dieci incontri rivolti a genitori, ragazzi ed operatori, con una modalità teorica pratica che ha messo al centro la Teoria delle Intelligenze Multiple. Le attività proposte a ragazzi, genitori ed educatori sono state strutturate per aiutare i partecipanti ad acquisire maggiore consapevolezza rispetto alle proprie intelligenze esaminandole facendone esperienza. Le teorie ingenue sull’intelligenza sono state raccolte prima e dopo il ciclo di incontri. Dall’analisi dei dati raccolti attraverso la ricerca azione presso il Centro Diurno Fenice è emerso che, prima dell’esperienza, l’immagine del ragazzo intelligente è puntiforme e statica. Intelligente è colui che risolve i problemi, chi riesce ad affrontare al meglio le situazioni che gli si presentano e colui che si adatta all’ambiente, Considero intelligente colui o colei che è capace di adattarsi all’ambiente ed agli stimoli salvaguardando la sua persona. L’intelligenza è legata alla capacità di evitare situazioni spiacevoli per sé e per gli altri: che non arreca danni, che non si fa raggirare da falsi miraggi. Dopo l’esperienza, l’immagine di ragazzo intelligente è dinamica, articolata e fa leva sulle passioni, sugli hobby, sulla possibilità di mettersi in gioco, sperimentare e sperimentarsi. Vi sono elementi che spingono l’intelligenza ad esplorare e non solo ad evitare e prevenire. Anche le strategie di supporto sembrano assumere forme diverse da prima a dopo l’esperienza. Prima dell’esperienza le strategie di supporto hanno una funzione normativa, fargli rispettare la strada, l’esempio di una vita nel rispetto delle regole-, di tutela da eventuali errori -la mia intelligenza ora svolge il ruolo di non farmi fare errori che potrebbero essere irreversibili-, e correggere di fronte a sbagli, - correggerlo quando sbaglia. Dopo l’esperienza le strategie di supporto diventano flessibili e multiformi: - aiutare il ragazzo a sperimentare varie esperienze affinchè possa valorizzare le sue capacità e anche accrescerle. Le strategie di supporto si realizzano insieme sfruttando i canali dell’intelligenza personale ma anche quelli di altre intelligenze. In conclusione, il lavoro dell’assistente sociale può essere supportato dalla Teoria delle Intelligenze Multiple sia perché aiuta gli utente ad avere un’immagine dell’intelligenza e quindi di sé stessi e dell’altro più articolata e multiforme, sia perché offre all’operatore strategie di supporto diversificate, tali da rispettare i differenti punti di forza e di debolezza di ogni individuo.
intelligenza, Teoria delle Intelligenze Multiple di H. Gardner, strategie di supporto, servizio sociale, punti di forza, punti di debolezza; intelligence, Theory of the Multiple Intelligences by H. Gardner, support strategies, social service, strengths and weaknesses
prof.ssa Paola Nicolini
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