Il presente lavoro di ricerca affronta il pensiero giusfilosofico di Carl Schmitt, Hans Kelsen e Rudolf Smend durante il periodo weimariano, nella prospettiva prioritaria di rendere visibile l’attualità dell’esperienza costituzionale della Repubblica di Weimar, qualificata come laboratorio delle idee e dei fatti che rendono comprensibile la realtà delle costituzioni europee continentali post-belliche e la crisi delle odierne democrazie costituzionali, mostrando i pericoli, allora latenti, che oggi si palesano per lo Stato costituzionale democratico. Il dibattito giusfilosofico weimariano assume un’importanza di portata universale, in quanto seppur si anima in una situazione costituzionale specifica produce riflessioni valide per ogni specie di sistema democratico-costituzionale che volti le spalle a vecchi regimi politici o che richieda, per mancanza di equilibrio fra poteri, aggiustamenti in corso d’opera e solleva antichi problemi ancora irrisolti nell’età moderna. Nel rappresentare l’importanza e l’attualità del laboratorio di Weimar, viene sviluppata la trattazione dei temi dello Stato, dell’equilibrio dei poteri, della democrazia, del costituzionalismo, dei diritti fondamentali, del custode della costituzione, delle forme di governo e di stato e della crisi politico-costituzionale, muovendo dal contesto storico weimariano e sulla base delle teorie dei tre Autori scelti. Dunque, si intende saldare in un unico contributo scientifico i fatti con le idee propri del laboratorio Weimar, tramite un approccio interdisciplinare, sì da porre in relazione le teorie giuridico-filosofiche di tre giganti weimariani e il dibattito che ne è scaturito con il contesto storico, politico, costituzionale, istituzionale, culturale, economico e sociale della Repubblica di Weimar, e la relativa crisi costituzionale, la sua eredità e le sue lezioni, la cui analisi costituisca luogo di comprensione dell’attuale crisi delle democrazie costituzionali e momento di riflessione su adeguate soluzioni teoriche, andando a scorgere i pericoli per lo Stato costituzionale democratico. Un siffatto studio si configura, quindi, come un Forschungsdesiderat nel panorama giusfilosofico. La struttura del presente lavoro di ricerca poggia su un’interazione fra ricostruzione storico-costituzionale, analisi teorico-costituzionale e riflessione giuridico-filosofica, coniugando diversi approcci scientifici (filosofia del diritto, diritto costituzionale, filosofia politica, storia costituzionale e teoria costituzionale). Specifica della presente trattazione è la tesi che gran parte dei temi discussi nelle teorie dei tre Autori sono i medesimi dell’attuale dibattito a livello giusfilosofico e giuspubblicistico, al punto da avanzare la convinzione che i rischi per la democrazia costituzionale, già individuati a Weimar nella forma del totalitarismo, siano ora incombenti sotto altre forme sugli attuali sistemi democratici costituzionali.
IL DIBATTITO GIUSFILOSOFICO TRA CARL SCHMITT, HANS KELSEN E RUDOLF SMEND SULLO SFONDO DELLA CRISI DELLA REPUBBLICA DI WEIMAR
GUERRA, STEFANO
2017-01-01
Abstract
Il presente lavoro di ricerca affronta il pensiero giusfilosofico di Carl Schmitt, Hans Kelsen e Rudolf Smend durante il periodo weimariano, nella prospettiva prioritaria di rendere visibile l’attualità dell’esperienza costituzionale della Repubblica di Weimar, qualificata come laboratorio delle idee e dei fatti che rendono comprensibile la realtà delle costituzioni europee continentali post-belliche e la crisi delle odierne democrazie costituzionali, mostrando i pericoli, allora latenti, che oggi si palesano per lo Stato costituzionale democratico. Il dibattito giusfilosofico weimariano assume un’importanza di portata universale, in quanto seppur si anima in una situazione costituzionale specifica produce riflessioni valide per ogni specie di sistema democratico-costituzionale che volti le spalle a vecchi regimi politici o che richieda, per mancanza di equilibrio fra poteri, aggiustamenti in corso d’opera e solleva antichi problemi ancora irrisolti nell’età moderna. Nel rappresentare l’importanza e l’attualità del laboratorio di Weimar, viene sviluppata la trattazione dei temi dello Stato, dell’equilibrio dei poteri, della democrazia, del costituzionalismo, dei diritti fondamentali, del custode della costituzione, delle forme di governo e di stato e della crisi politico-costituzionale, muovendo dal contesto storico weimariano e sulla base delle teorie dei tre Autori scelti. Dunque, si intende saldare in un unico contributo scientifico i fatti con le idee propri del laboratorio Weimar, tramite un approccio interdisciplinare, sì da porre in relazione le teorie giuridico-filosofiche di tre giganti weimariani e il dibattito che ne è scaturito con il contesto storico, politico, costituzionale, istituzionale, culturale, economico e sociale della Repubblica di Weimar, e la relativa crisi costituzionale, la sua eredità e le sue lezioni, la cui analisi costituisca luogo di comprensione dell’attuale crisi delle democrazie costituzionali e momento di riflessione su adeguate soluzioni teoriche, andando a scorgere i pericoli per lo Stato costituzionale democratico. Un siffatto studio si configura, quindi, come un Forschungsdesiderat nel panorama giusfilosofico. La struttura del presente lavoro di ricerca poggia su un’interazione fra ricostruzione storico-costituzionale, analisi teorico-costituzionale e riflessione giuridico-filosofica, coniugando diversi approcci scientifici (filosofia del diritto, diritto costituzionale, filosofia politica, storia costituzionale e teoria costituzionale). Specifica della presente trattazione è la tesi che gran parte dei temi discussi nelle teorie dei tre Autori sono i medesimi dell’attuale dibattito a livello giusfilosofico e giuspubblicistico, al punto da avanzare la convinzione che i rischi per la democrazia costituzionale, già individuati a Weimar nella forma del totalitarismo, siano ora incombenti sotto altre forme sugli attuali sistemi democratici costituzionali.File | Dimensione | Formato | |
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