Seguendo l’antica metafora che lega libri e labirinti, questo studio si propone di analizzare la rielaborazione degli archetipi testuali nell’opera di Milan Kundera. Attraverso un métissage discorsivo metafinzionale che intreccia narrazione e critica, l’autore sembra voler introdurre una terza dimensione nel supporto bidimensionale del libro cartaceo, inteso come costrittivo labirinto unicursale. Kundera è cosciente dell’estrema importanza della lettura nel processo di «ricreazione» del testo letterario e vi accorda una grande attenzione, tanto che si ha spesso l’impressione che l’autore stia leggendo il suo testo in modo critico, dietro la propria spalla, dietro la spalla del lettore. Il risultato è una sorta di libro «cubico», da leggere non solo recto-verso, ma nella sua tridimensionalità metatestuale, come questo studio propone di fare.
Labyrinthes textuels et livres cubiques. Enjeux métafictionnels et auto-commentaires critiques chez Kundera
VITALI, ILARIA
2007-01-01
Abstract
Seguendo l’antica metafora che lega libri e labirinti, questo studio si propone di analizzare la rielaborazione degli archetipi testuali nell’opera di Milan Kundera. Attraverso un métissage discorsivo metafinzionale che intreccia narrazione e critica, l’autore sembra voler introdurre una terza dimensione nel supporto bidimensionale del libro cartaceo, inteso come costrittivo labirinto unicursale. Kundera è cosciente dell’estrema importanza della lettura nel processo di «ricreazione» del testo letterario e vi accorda una grande attenzione, tanto che si ha spesso l’impressione che l’autore stia leggendo il suo testo in modo critico, dietro la propria spalla, dietro la spalla del lettore. Il risultato è una sorta di libro «cubico», da leggere non solo recto-verso, ma nella sua tridimensionalità metatestuale, come questo studio propone di fare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.