L'Università di Macerata in sinergia con l'Università di Camerino ha effettuato in data 22 novembre 2016 su richiesta del Comune di Monterinaldo (FM) una ricognizione geomorfologica ed archeologica nell’area del Santuario ellenistico-romano sul versante orientale della Cuma di Monte Rinaldo (FM), finalizzata all’urgente e necessaria individuazione degli effetti cosismici manifestatesi nel corso della recente e violenta sequenza tellurica dell’agosto-novembre 2016. Il versante della Cuma in oggetto si estende a partire dal crinale Madonna di Mont’Orso – Monte di Santa Lucia, rispettivamente a quota 450 - 483 m, fino a raggiungere il fossato di fondovalle denominato Fosso della Castelletta, affluente di sinistra del Fiume Aso. In quest’area si estende uno dei complessi cultuali ellenistici più importanti della regione, derivato da modelli architettonici greco-orientali. Inserito nel PPAR - Legge Regionale 16/94, n. 72, il santuario risale già al III-II secolo a.C. e si presume legato al culto terapeutico connesso all’acqua. Dal sopralluogo è scaturito un rapporto. L’area della Cuma, già ritenuta territorio dall’elevato grado di rischio franoso, soprattutto riguardo la rete viaria provinciale e l’area archeologica, ha riportato in seguito alla tragica e lunga sequenza sismica dell’estate-autunno 2016, una concreta alterazione del fragile equilibrio idrogeologico del versante della Cuma di Monte Rinaldo, con gravi ripercussioni sul già precario stato di conservazione del santuario ellenistico-italico.

Comune di Monterinaldo (FM) (versante della Cuma) - Area archeologica del santuario ellenistico-italico. Rapporto sullo stato del dissesto idrogeologico ed archeologico: analisi degli effetti cosismici dal 24 agosto al 22 novembre 2016.

STORTONI, EMANUELA
2016-01-01

Abstract

L'Università di Macerata in sinergia con l'Università di Camerino ha effettuato in data 22 novembre 2016 su richiesta del Comune di Monterinaldo (FM) una ricognizione geomorfologica ed archeologica nell’area del Santuario ellenistico-romano sul versante orientale della Cuma di Monte Rinaldo (FM), finalizzata all’urgente e necessaria individuazione degli effetti cosismici manifestatesi nel corso della recente e violenta sequenza tellurica dell’agosto-novembre 2016. Il versante della Cuma in oggetto si estende a partire dal crinale Madonna di Mont’Orso – Monte di Santa Lucia, rispettivamente a quota 450 - 483 m, fino a raggiungere il fossato di fondovalle denominato Fosso della Castelletta, affluente di sinistra del Fiume Aso. In quest’area si estende uno dei complessi cultuali ellenistici più importanti della regione, derivato da modelli architettonici greco-orientali. Inserito nel PPAR - Legge Regionale 16/94, n. 72, il santuario risale già al III-II secolo a.C. e si presume legato al culto terapeutico connesso all’acqua. Dal sopralluogo è scaturito un rapporto. L’area della Cuma, già ritenuta territorio dall’elevato grado di rischio franoso, soprattutto riguardo la rete viaria provinciale e l’area archeologica, ha riportato in seguito alla tragica e lunga sequenza sismica dell’estate-autunno 2016, una concreta alterazione del fragile equilibrio idrogeologico del versante della Cuma di Monte Rinaldo, con gravi ripercussioni sul già precario stato di conservazione del santuario ellenistico-italico.
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