La tragedia in versi latini Scipio, composta dal gesuita Stefano Desideri, di cui è stata allestita la editio princeps con commento e traduzione italiana, appartiene alla tradizione della drammaturgia gesuitica, promossa, all'indomani della Riforma, non solo come strumento pedagogico delle future classi dirigenti, ma anche come arma ideologica rivolta contro tutti coloro che avessero deviato dalla dottrina della Chiesa cattolica. Questi prodotti letterari, solitamente recitati dai convittori nei collegi gestiti dalla Compagnia di Gesù, si richiamavano, sul piano formale, al corpus delle Tragoediae di Seneca il Filosofo, mentre gli argumenta dramatis erano generalmente attinti o dai numerosi soggetti agiografici o dal mondo pagano, come nella pretesta Scipio, che ha come protagonista il vincitore di Annibale; va da sé che in questo caso e in altri consimili l'eroe celebrato è stato prima immerso nelle sacre acque del fonte battesimale, da cui è poi emerso con il corredo delle sante virtù che distinguono il martire cristiano: si tratta di una trasposizione ideologica dalla trama pressoché scontata, innervata principalmente sul conflitto tra l'eroe e l'antieroe.
Lo 'Scipio' di padre Stefano Desideri e l'attività teatrale dei Gesuiti. Introduzione, testo, traduzione, commento a cura di Giuseppe Flammini
FLAMMINI, Giuseppe
2016-01-01
Abstract
La tragedia in versi latini Scipio, composta dal gesuita Stefano Desideri, di cui è stata allestita la editio princeps con commento e traduzione italiana, appartiene alla tradizione della drammaturgia gesuitica, promossa, all'indomani della Riforma, non solo come strumento pedagogico delle future classi dirigenti, ma anche come arma ideologica rivolta contro tutti coloro che avessero deviato dalla dottrina della Chiesa cattolica. Questi prodotti letterari, solitamente recitati dai convittori nei collegi gestiti dalla Compagnia di Gesù, si richiamavano, sul piano formale, al corpus delle Tragoediae di Seneca il Filosofo, mentre gli argumenta dramatis erano generalmente attinti o dai numerosi soggetti agiografici o dal mondo pagano, come nella pretesta Scipio, che ha come protagonista il vincitore di Annibale; va da sé che in questo caso e in altri consimili l'eroe celebrato è stato prima immerso nelle sacre acque del fonte battesimale, da cui è poi emerso con il corredo delle sante virtù che distinguono il martire cristiano: si tratta di una trasposizione ideologica dalla trama pressoché scontata, innervata principalmente sul conflitto tra l'eroe e l'antieroe.File | Dimensione | Formato | |
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