Il contributo si propone di indagare l’uso da parte del regime fascista della propaganda del risparmio come fattore di nazionalizzazione dell’infanzia nella scuola elementare. La strumentalizzazione ideologica della propaganda del risparmio inizio durante la Guerra d’Etiopia, quando il regime avvertì per la prima volta la necessità di organizzare massicciamente il fronte interno, giungendo al proprio apice con la Seconda guerra mondiale. Gli istituti di credito, infatti, sotto la pressione dell’apparato propagandistico del regime, iniziarono a produrre manifesti, opuscoli, quaderni scolastici e periodici per l’infanzia, incentrati sulla partecipazione delle giovani generazioni allo sforzo bellico nazionale per mezzo del risparmio, giungendo a distribuire il cosiddetto “salvadanaio di guerra”. La “battaglia del risparmio”, come fu ribattezzata, fu tuttavia una battaglia incruenta: il tributo che la nazione chiedeva ai propri bambini in tempo di guerra non era un tributo di sangue (per quanto rientrante tra i doveri previsti dal giuramento ufficiale dei membri dell’Opera nazionale balilla), quanto di fede e di obbedienza.

La propaganda del ahorro como factor de nacionalización de la infancia en la escuela de la Italia fascista (1939-1943)

MEDA, JURI
2016-01-01

Abstract

Il contributo si propone di indagare l’uso da parte del regime fascista della propaganda del risparmio come fattore di nazionalizzazione dell’infanzia nella scuola elementare. La strumentalizzazione ideologica della propaganda del risparmio inizio durante la Guerra d’Etiopia, quando il regime avvertì per la prima volta la necessità di organizzare massicciamente il fronte interno, giungendo al proprio apice con la Seconda guerra mondiale. Gli istituti di credito, infatti, sotto la pressione dell’apparato propagandistico del regime, iniziarono a produrre manifesti, opuscoli, quaderni scolastici e periodici per l’infanzia, incentrati sulla partecipazione delle giovani generazioni allo sforzo bellico nazionale per mezzo del risparmio, giungendo a distribuire il cosiddetto “salvadanaio di guerra”. La “battaglia del risparmio”, come fu ribattezzata, fu tuttavia una battaglia incruenta: il tributo che la nazione chiedeva ai propri bambini in tempo di guerra non era un tributo di sangue (per quanto rientrante tra i doveri previsti dal giuramento ufficiale dei membri dell’Opera nazionale balilla), quanto di fede e di obbedienza.
2016
978-84-7822-696-2
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