C’è un “noi prima di noi” che giustifica e accredita il “noi dopo di noi”, dilatando lungo l’asse temporale il senso di un’appartenenza che ci sovrasta e insieme ci accoglie: così come c’è un futuro che nasce già vecchio, allo stesso modo c’è anche un passato ancora molto giovane, perché carico di saggezza e di promesse. Il problema è quello del riconoscimento e della restituzione. Nella logica stessa della restituzione è implicito l’orizzonte della “relazioni lunghe”, che chiamano in causa il dialogo fra generazioni, orientato a creare le condizioni per una vita sempre più umana sulla terra. Solo riconoscendo il chiaroscuro in cui affondano le nostre radici, possiamo liberare nuove energie, tornare a “mettere sotto pressione” la storia, reinventare spazi inediti per un “noi” meno fragile e ferito. Il mondo globale è quello che abbraccia anche la storia, non solo lo spazio; che tesse la rete della responsabilità, sostituendo la lungimiranza al cinismo, la gratitudine al risentimento, la progettualità al consumo. La restituzione, se autentica, trasforma la distanza in prossimità e diventa dunque il vero nome dell’accoglienza
Noi prima di noi: un’introduzione provocatoria
ALICI, Luigino
2016-01-01
Abstract
C’è un “noi prima di noi” che giustifica e accredita il “noi dopo di noi”, dilatando lungo l’asse temporale il senso di un’appartenenza che ci sovrasta e insieme ci accoglie: così come c’è un futuro che nasce già vecchio, allo stesso modo c’è anche un passato ancora molto giovane, perché carico di saggezza e di promesse. Il problema è quello del riconoscimento e della restituzione. Nella logica stessa della restituzione è implicito l’orizzonte della “relazioni lunghe”, che chiamano in causa il dialogo fra generazioni, orientato a creare le condizioni per una vita sempre più umana sulla terra. Solo riconoscendo il chiaroscuro in cui affondano le nostre radici, possiamo liberare nuove energie, tornare a “mettere sotto pressione” la storia, reinventare spazi inediti per un “noi” meno fragile e ferito. Il mondo globale è quello che abbraccia anche la storia, non solo lo spazio; che tesse la rete della responsabilità, sostituendo la lungimiranza al cinismo, la gratitudine al risentimento, la progettualità al consumo. La restituzione, se autentica, trasforma la distanza in prossimità e diventa dunque il vero nome dell’accoglienzaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.