Il progetto di ricerca intende analizzare i nuovi confini del made in Italy, ovvero quei caratteri capaci di determinare le basi competitive ed i fattori critici di successo delle proposizioni di valore fondate sul made in. Secondo l’ipotesi del gruppo di ricerca, alcune specifiche dimensioni più di altre potrebbero consentire alle imprese italiane di svilupparsi sui mercati internazionali, generando vantaggi competitivi sostenibili nei confronti dei concorrenti che presidiano supply-chains globali. In questa prospettiva, ecco che assumono particolare rilevanza alcuni tratti di un made in Italy contemporaneo che sia: • Capace di produrre prodotti unici/artificati, ovvero prodotti-opera d’arte, unici ed autentici. • Radicato nel territorio, ovvero con prodotti pensati, disegnati e fatti in Italia, territorio da cui le imprese attingono risorse e competenze distintive non facilmente replicabili. • Sostenibile, laddove tutto il processo di filiera che va dalla progettazione, allo sviluppo, alla produzione, alla logistica, alla distribuzione, all’utilizzo, al consumo, all’eventuale riutilizzo, riciclo/recupero e fine vita del prodotto si orienta alla prospettiva della sostenibilità nella sua accezione più ampia. • Di marca, cioè promosso attraverso la costruzione di associazioni di marca positive, differenzianti ed abbinate al made in Italy. • Collocato e sostenuto nei canali di entrata e di distribuzione dei contesti sovranazionali con un assetto multicanale integrato e mediante la costruzione di relazioni collaborative. Tali caratteri saranno indagati sia in una logica dell’offerta sia in una logica di domanda (intermedia e finale), analizzando le percezioni, gli atteggiamenti ed i comportamenti dei clienti internazionali. In particolare, la ricerca si concentrerà su 6 mercati internazionali, selezionati in base alla rilevanza della domanda attuale e potenziale per i prodotti made in Italy, ovvero Australia, Brasile, Cina, Corea, Stati Uniti, Regno Unito. Le unità di ricerca propongono l’utilizzo di diversi metodologie di verifica empirica, come di seguito esposto: − metodologie a prevalente natura qualitativa: interviste semi-strutturate ed in profondità, Case analysis − metodologie quali-quantitative: analisi semantiche, content e sentiment analysis, analisi netnografiche − metodologie a prevalente natura quantitativa: disegni sperimentali, analisi campionarie basate su questionari strutturati, analisi multivariate e analisi basate su modelli di equazioni strutturali. Dal punto di vista scientifico, il progetto intende contribuire all’avanzamento della letteratura relativa ai filoni tematici considerati. L’impatto economico-sociale previsto dalla ricerca è quello della valorizzazione di un made in Italy contemporaneo e multidimensionale, come vantaggio competitivo delle imprese italiane, da utilizzare nei processi di costruzione del valore relativi ai mercati internazionali.

I nuovi confini del made in Italy: sostenibilità, artificazione, gestione del brand e relazioni distributive multicanale

CEDROLA, ELENA;GRASSO, ALESSANDRO GIOVANNI;QUARANTA, ANNA GRAZIA;SILCHENKO, Ksenia;
2016-01-01

Abstract

Il progetto di ricerca intende analizzare i nuovi confini del made in Italy, ovvero quei caratteri capaci di determinare le basi competitive ed i fattori critici di successo delle proposizioni di valore fondate sul made in. Secondo l’ipotesi del gruppo di ricerca, alcune specifiche dimensioni più di altre potrebbero consentire alle imprese italiane di svilupparsi sui mercati internazionali, generando vantaggi competitivi sostenibili nei confronti dei concorrenti che presidiano supply-chains globali. In questa prospettiva, ecco che assumono particolare rilevanza alcuni tratti di un made in Italy contemporaneo che sia: • Capace di produrre prodotti unici/artificati, ovvero prodotti-opera d’arte, unici ed autentici. • Radicato nel territorio, ovvero con prodotti pensati, disegnati e fatti in Italia, territorio da cui le imprese attingono risorse e competenze distintive non facilmente replicabili. • Sostenibile, laddove tutto il processo di filiera che va dalla progettazione, allo sviluppo, alla produzione, alla logistica, alla distribuzione, all’utilizzo, al consumo, all’eventuale riutilizzo, riciclo/recupero e fine vita del prodotto si orienta alla prospettiva della sostenibilità nella sua accezione più ampia. • Di marca, cioè promosso attraverso la costruzione di associazioni di marca positive, differenzianti ed abbinate al made in Italy. • Collocato e sostenuto nei canali di entrata e di distribuzione dei contesti sovranazionali con un assetto multicanale integrato e mediante la costruzione di relazioni collaborative. Tali caratteri saranno indagati sia in una logica dell’offerta sia in una logica di domanda (intermedia e finale), analizzando le percezioni, gli atteggiamenti ed i comportamenti dei clienti internazionali. In particolare, la ricerca si concentrerà su 6 mercati internazionali, selezionati in base alla rilevanza della domanda attuale e potenziale per i prodotti made in Italy, ovvero Australia, Brasile, Cina, Corea, Stati Uniti, Regno Unito. Le unità di ricerca propongono l’utilizzo di diversi metodologie di verifica empirica, come di seguito esposto: − metodologie a prevalente natura qualitativa: interviste semi-strutturate ed in profondità, Case analysis − metodologie quali-quantitative: analisi semantiche, content e sentiment analysis, analisi netnografiche − metodologie a prevalente natura quantitativa: disegni sperimentali, analisi campionarie basate su questionari strutturati, analisi multivariate e analisi basate su modelli di equazioni strutturali. Dal punto di vista scientifico, il progetto intende contribuire all’avanzamento della letteratura relativa ai filoni tematici considerati. L’impatto economico-sociale previsto dalla ricerca è quello della valorizzazione di un made in Italy contemporaneo e multidimensionale, come vantaggio competitivo delle imprese italiane, da utilizzare nei processi di costruzione del valore relativi ai mercati internazionali.
2016
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