L’immigrazione rappresenta una realtà consolidata da molti anni nella società italiana ed è stata caratterizzata da momenti in cui ha prevalso la dimensione dell’emergenza da affrontare e da altri in cui si sono assunte decisioni sul lungo periodo, in relazione alle politiche di integrazione e di costruzione di una società sempre più multiculturale. In tale contesto le ricerche nazionali e internazionali mostrano e confermano il ruolo centrale che la famiglia gioca nel progetto e nella strategia migratoria del singolo, nella scelta di emigrare e nella scelta su chi della famiglia deve partire o può partire. La famiglia assume, un peso rilevante anche nella definizione delle eventuali successive modificazioni, nella durata e nella evoluzione del progetto migratorio. La scelta di trattare il tema delle famiglie straniere/migranti nasce, pertanto, dalla consapevolezza di affrontare un argomento attuale per il nostro paese e allo stesso tempo importante per comprendere non solo lo stato odierno della presenza straniera, ma anche i possibili esiti futuri dell’evoluzione in corso. Molte sono le chiavi di interpretazione di un fenomeno come l’immigrazione, che vanno da quella economica a quella sociale a quella politica e a quella legislativa. L’obiettivo di questo contributo è quello di fornire un quadro sintetico della situazione italiana alla luce di alcuni elementi particolari che spiegano la numerosità ma soprattutto la tipologia e la specificità della presenza delle famiglie straniere nel contesto italiano. La stabilizzazione degli individui nel paese di immigrazione, il modificarsi dei progetti e delle strategie migratorie, segue percorsi e forme familiari molteplici: ricongiungimenti familiari, matrimoni misti, spose per corrispondenza, famiglie poco numerose, coppie senza prole. Il processo naturale di transizione a cui la famiglia è sottoposta, con le migrazioni, subisce un’accelerazione: in emigrazione cambiano i modelli di coniugalità e di coppia, le forme di convivenza e di coabitazione. Il processo migratorio scardina la famiglia allargata, determinando nuove forme, nuove dinamiche, nuove pratiche familiari, nuovi ruoli e una diversa distribuzione dei compiti coniugali, i cui contorni sono tutti da definire. Le famiglie tradizionali si affiancano a quelle interetniche, ed è frequente la costruzione di una sorta di parentela a base sociale, che origina una solidarietà e una protezione fra i membri della stessa comunità o tra individui della stessa zona di appartenenza; si forma una sorta di parentela sostitutiva, sociale e non genealogica). La famiglia migrante si colloca in un contesto, in un sistema sociale, in cui i ruoli e le relazioni non sono più quelli gerarchici della tradizione, o di una modernità vissuta differentemente, ma si sono modificati, o sono in fase di modificazione, assumono una nuova dislocazione con i conseguente processo di marginalizzazione del modello di famiglia più tradizionale, con l’insorgenza di conflitti nella coppia o a livello intergenerazionale. L’esperienza dell’emigrazione, con le sue rotture, culturali ed affettive, comporta la ridefinizione, la riorganizzazione dei reticoli e delle dinamiche relazionali, in particolare i rapporti uomo/donna, madre/padre, marito/moglie, padre/figli, madre/figli. Il carattere familiare del modello migratorio ha conseguenze significative sui processi di inserimento nelle società di arrivo, in particolare per le donne. L'esperienza migratoria cambia le relazioni familiari modificando i rapporti intergenerazionali e di genere. Nel processo di inserimento sociale delle donne di prima generazione (madri) e di seconda generazione (figlie) svolgono un ruolo importante il capitale linguistico-culturale (di partenza e di arrivo) e il campo sociale transnazionale. La comunità marocchina in Italia rappresenta da questo punto di vista un interessante caso di analisi. In questo capitolo vengono discussi criticamente alcuni aspetti fondamentali assunti dai flussi migratori nei paesi occidentali in relazione alle strutture familiari, alla gestione del carico di lavoro domestico, di cura e della partecipazione al mercato del lavoro retribuito da parte delle donne e degli uomini. Il principale obiettivo consiste nel mettere in evidenza i complessi rapporti che si giocano a livello individuale e collettivo tra autoctoni e nuovi venuti nella difficile ricerca di una conciliazione tra ruoli familiari e ruoli lavorativi. Alla luce dei dati di ricerca attuali vengono analizzati i sistemi di relazioni sociali che intercorrono a livello macro, micro e meso tra i diversi attori coinvolti. Conformemente a quanto assunto da molta parte della letteratura sociologica tematica più recente, il focus è incentrato sia sul fronte della realtà sociale, economica e culturale presente nei paesi di provenienza dei flussi migratori sia di quella dei paesi di destinazione.

Famiglie, culture e ruolo delle donne nei processi migratori

CRESPI, ISABELLA;SANTONI, CLAUDIA;ZANIER, Maria Letizia
2016-01-01

Abstract

L’immigrazione rappresenta una realtà consolidata da molti anni nella società italiana ed è stata caratterizzata da momenti in cui ha prevalso la dimensione dell’emergenza da affrontare e da altri in cui si sono assunte decisioni sul lungo periodo, in relazione alle politiche di integrazione e di costruzione di una società sempre più multiculturale. In tale contesto le ricerche nazionali e internazionali mostrano e confermano il ruolo centrale che la famiglia gioca nel progetto e nella strategia migratoria del singolo, nella scelta di emigrare e nella scelta su chi della famiglia deve partire o può partire. La famiglia assume, un peso rilevante anche nella definizione delle eventuali successive modificazioni, nella durata e nella evoluzione del progetto migratorio. La scelta di trattare il tema delle famiglie straniere/migranti nasce, pertanto, dalla consapevolezza di affrontare un argomento attuale per il nostro paese e allo stesso tempo importante per comprendere non solo lo stato odierno della presenza straniera, ma anche i possibili esiti futuri dell’evoluzione in corso. Molte sono le chiavi di interpretazione di un fenomeno come l’immigrazione, che vanno da quella economica a quella sociale a quella politica e a quella legislativa. L’obiettivo di questo contributo è quello di fornire un quadro sintetico della situazione italiana alla luce di alcuni elementi particolari che spiegano la numerosità ma soprattutto la tipologia e la specificità della presenza delle famiglie straniere nel contesto italiano. La stabilizzazione degli individui nel paese di immigrazione, il modificarsi dei progetti e delle strategie migratorie, segue percorsi e forme familiari molteplici: ricongiungimenti familiari, matrimoni misti, spose per corrispondenza, famiglie poco numerose, coppie senza prole. Il processo naturale di transizione a cui la famiglia è sottoposta, con le migrazioni, subisce un’accelerazione: in emigrazione cambiano i modelli di coniugalità e di coppia, le forme di convivenza e di coabitazione. Il processo migratorio scardina la famiglia allargata, determinando nuove forme, nuove dinamiche, nuove pratiche familiari, nuovi ruoli e una diversa distribuzione dei compiti coniugali, i cui contorni sono tutti da definire. Le famiglie tradizionali si affiancano a quelle interetniche, ed è frequente la costruzione di una sorta di parentela a base sociale, che origina una solidarietà e una protezione fra i membri della stessa comunità o tra individui della stessa zona di appartenenza; si forma una sorta di parentela sostitutiva, sociale e non genealogica). La famiglia migrante si colloca in un contesto, in un sistema sociale, in cui i ruoli e le relazioni non sono più quelli gerarchici della tradizione, o di una modernità vissuta differentemente, ma si sono modificati, o sono in fase di modificazione, assumono una nuova dislocazione con i conseguente processo di marginalizzazione del modello di famiglia più tradizionale, con l’insorgenza di conflitti nella coppia o a livello intergenerazionale. L’esperienza dell’emigrazione, con le sue rotture, culturali ed affettive, comporta la ridefinizione, la riorganizzazione dei reticoli e delle dinamiche relazionali, in particolare i rapporti uomo/donna, madre/padre, marito/moglie, padre/figli, madre/figli. Il carattere familiare del modello migratorio ha conseguenze significative sui processi di inserimento nelle società di arrivo, in particolare per le donne. L'esperienza migratoria cambia le relazioni familiari modificando i rapporti intergenerazionali e di genere. Nel processo di inserimento sociale delle donne di prima generazione (madri) e di seconda generazione (figlie) svolgono un ruolo importante il capitale linguistico-culturale (di partenza e di arrivo) e il campo sociale transnazionale. La comunità marocchina in Italia rappresenta da questo punto di vista un interessante caso di analisi. In questo capitolo vengono discussi criticamente alcuni aspetti fondamentali assunti dai flussi migratori nei paesi occidentali in relazione alle strutture familiari, alla gestione del carico di lavoro domestico, di cura e della partecipazione al mercato del lavoro retribuito da parte delle donne e degli uomini. Il principale obiettivo consiste nel mettere in evidenza i complessi rapporti che si giocano a livello individuale e collettivo tra autoctoni e nuovi venuti nella difficile ricerca di una conciliazione tra ruoli familiari e ruoli lavorativi. Alla luce dei dati di ricerca attuali vengono analizzati i sistemi di relazioni sociali che intercorrono a livello macro, micro e meso tra i diversi attori coinvolti. Conformemente a quanto assunto da molta parte della letteratura sociologica tematica più recente, il focus è incentrato sia sul fronte della realtà sociale, economica e culturale presente nei paesi di provenienza dei flussi migratori sia di quella dei paesi di destinazione.
2016
978-88-917-2909-5
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