Le dimensioni dell’epistolario e il fitto reticolo di interlocutori, che Vieusseux individuò principalmente negli intellettuali, nei tipografi-editori, nei librai, nei funzionari pubblici – a cui indirizzava non solo commissioni librarie ma anche richieste di informazione sulla produzione editoriale più aggiornata e sulle vicende politico-economiche dei territori – rivelano l’ampiezza e la coerenza delle molteplici iniziative, tutte orientate al riscatto del commercio librario dai lacci del sistema censorio e dei dazi doganali, alla sconfitta della pirateria editoriale, al riconoscimento della proprietà letteraria e dei diritti degli autori, all’ampliamento del numero dei lettori. Elementi costitutivi di un disegno organico di organizzazione della cultura, a sua volta sotteso ad un progetto politico riformatore da diffondere attraverso la formazione dell’opinione pubblica. L’occasione per l’ingresso di Gaetano e di Raffaele nel circolo fiorentino fu propiziata dalla nascita della rivista «Archivio storico italiano», che si proponeva come punto d′incontro e di coagulo dell′attività di «tutti que′ buoni Italiani i quali hanno a cuore le patrie memorie, e tengono in pregio e coltivano li studi patri»: così scrisse il 17 settembre 1844 Vieusseux ai fratelli De Minicis per invitarli ad entrare nella schiera dei collaboratori. Il saggio illustra il contributo dei due fratelli fermani al progetto vieusseiano.

I fratelli De Minicis e il circolo culturale fiorentino di Giovan Pietro Vieusseux

BORRACCINI, Rosa Marisa
2015-01-01

Abstract

Le dimensioni dell’epistolario e il fitto reticolo di interlocutori, che Vieusseux individuò principalmente negli intellettuali, nei tipografi-editori, nei librai, nei funzionari pubblici – a cui indirizzava non solo commissioni librarie ma anche richieste di informazione sulla produzione editoriale più aggiornata e sulle vicende politico-economiche dei territori – rivelano l’ampiezza e la coerenza delle molteplici iniziative, tutte orientate al riscatto del commercio librario dai lacci del sistema censorio e dei dazi doganali, alla sconfitta della pirateria editoriale, al riconoscimento della proprietà letteraria e dei diritti degli autori, all’ampliamento del numero dei lettori. Elementi costitutivi di un disegno organico di organizzazione della cultura, a sua volta sotteso ad un progetto politico riformatore da diffondere attraverso la formazione dell’opinione pubblica. L’occasione per l’ingresso di Gaetano e di Raffaele nel circolo fiorentino fu propiziata dalla nascita della rivista «Archivio storico italiano», che si proponeva come punto d′incontro e di coagulo dell′attività di «tutti que′ buoni Italiani i quali hanno a cuore le patrie memorie, e tengono in pregio e coltivano li studi patri»: così scrisse il 17 settembre 1844 Vieusseux ai fratelli De Minicis per invitarli ad entrare nella schiera dei collaboratori. Il saggio illustra il contributo dei due fratelli fermani al progetto vieusseiano.
2015
887969359X
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