Le città contemporanee si caratterizzano per la loro capacità di collegarsi a diverse tipologie di reti economiche, fisiche e istituzionali. Ecco perché il loro futuro sarà legato alla capacità di essere sempre più gateway cities, città porto/porta, in grado di connettersi al network globale. Le città creative e creatrici del terzo millennio non competeranno più per dimensione demografica o spaziale ma per il ruolo, i servizi ad alto valore aggiunto che saranno in grado di esprimere per essere “nodo” nella rete. Ecco perché le economie urbane contemporanee stanno contribuendo a configurare nuovi paesaggi urbani in cui, sempre più spesso, alle infrastrutture di connessione nazionale ed internazionale - stazioni ferroviarie e di servizio, porti, aeroporti, nodi intermodali, autostrade, linee metropolitane e tranviarie, strade urbane ed extraurbane – è affidato il difficile compito, non solo di garantire l'efficienza dei collegamenti ma anche di riorganizzare il sistema delle gerarchie funzionali in modo da favorire lo sviluppo delle potenzialità dei luoghi in cui si inseriscono e con i quali, dunque, sono chiamate a costruire un serrato confronto. Si tratta di un processo avviato in molte città europee che vede realizzarsi, nel medio e lungo periodo, parallelamente alla trasformazione di queste “porte” urbane, operazioni di riconversione, recupero e riqualificazione di aree che coinvolgono anche i tessuti urbani circostanti. Gli interventi di recupero, hanno l’obiettivo, oltre che di potenziare le funzioni ferroviarie, portuali, aeroportuali di recuperare le aree libere o dismesse attraverso l’insediamento di nuove funzioni residenziali, commerciali, culturali e del tempo libero.
Le porte della città. Porti, stazioni ed aeroporti, vecchi e nuovi luoghi di accesso urbano
NICOSIA, ENRICO DOMENICO GIOVANNI;
2014-01-01
Abstract
Le città contemporanee si caratterizzano per la loro capacità di collegarsi a diverse tipologie di reti economiche, fisiche e istituzionali. Ecco perché il loro futuro sarà legato alla capacità di essere sempre più gateway cities, città porto/porta, in grado di connettersi al network globale. Le città creative e creatrici del terzo millennio non competeranno più per dimensione demografica o spaziale ma per il ruolo, i servizi ad alto valore aggiunto che saranno in grado di esprimere per essere “nodo” nella rete. Ecco perché le economie urbane contemporanee stanno contribuendo a configurare nuovi paesaggi urbani in cui, sempre più spesso, alle infrastrutture di connessione nazionale ed internazionale - stazioni ferroviarie e di servizio, porti, aeroporti, nodi intermodali, autostrade, linee metropolitane e tranviarie, strade urbane ed extraurbane – è affidato il difficile compito, non solo di garantire l'efficienza dei collegamenti ma anche di riorganizzare il sistema delle gerarchie funzionali in modo da favorire lo sviluppo delle potenzialità dei luoghi in cui si inseriscono e con i quali, dunque, sono chiamate a costruire un serrato confronto. Si tratta di un processo avviato in molte città europee che vede realizzarsi, nel medio e lungo periodo, parallelamente alla trasformazione di queste “porte” urbane, operazioni di riconversione, recupero e riqualificazione di aree che coinvolgono anche i tessuti urbani circostanti. Gli interventi di recupero, hanno l’obiettivo, oltre che di potenziare le funzioni ferroviarie, portuali, aeroportuali di recuperare le aree libere o dismesse attraverso l’insediamento di nuove funzioni residenziali, commerciali, culturali e del tempo libero.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.