Nell’ambito del progetto di ricerca R.I.M.E.M. sono state per la prima volta analizzate in modo sistematico le numerose persistenze architettoniche di età medievale e postmedievale che segnano profondamente il paesaggio medio-collinare e montano della val di Chienti; ciò ha consentito di porre le basi per una prima ed ampia schedatura dell’edificato storico, articolata su vari livelli di lettura, fino a questo momento trattato da un punto di vista prettamente architettonico-artistico. Tra i siti studiati, spesso poco noti alla comunità scientifica (quando non inediti), spicca per importanza l’insediamento di San Benedetto de Cripta Saxi Latronis, arroccato sul versante settentrionale del Monte Fiungo a 566 m di altitudine s.l.m., in posizione affrontata rispetto alla Rocca di Campolarzo e alla vallecola che, attraverso Statte, conduce a Camerino. Gli autori descrivono le caratteristiche del complesso e rendono conto delle sue vicende storiche.
Il Coenobium Sancti Benedicti de Crypta Saxi Latronis: note di archeologia dell'architettura
MOSCATELLI, Umberto;
2015-01-01
Abstract
Nell’ambito del progetto di ricerca R.I.M.E.M. sono state per la prima volta analizzate in modo sistematico le numerose persistenze architettoniche di età medievale e postmedievale che segnano profondamente il paesaggio medio-collinare e montano della val di Chienti; ciò ha consentito di porre le basi per una prima ed ampia schedatura dell’edificato storico, articolata su vari livelli di lettura, fino a questo momento trattato da un punto di vista prettamente architettonico-artistico. Tra i siti studiati, spesso poco noti alla comunità scientifica (quando non inediti), spicca per importanza l’insediamento di San Benedetto de Cripta Saxi Latronis, arroccato sul versante settentrionale del Monte Fiungo a 566 m di altitudine s.l.m., in posizione affrontata rispetto alla Rocca di Campolarzo e alla vallecola che, attraverso Statte, conduce a Camerino. Gli autori descrivono le caratteristiche del complesso e rendono conto delle sue vicende storiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.