Il volume raccoglie contributi che ruotano attorno alla difficoltà di declinare la teoria e la pratica dell'umanesimo nel contesto culturale odierno, assumendo come filo conduttore il binomio concettuale natura/cultura. Esso consente di considerare un complesso di problemi oggi oggetto di discussione. Da una parte sta l'equivocità del termine “natura”, che secondo alcuni rimanderebbe a una serie di costanti fisiche e biologiche in grado determinare gli eventi e di orientare in modo normativo le azioni umane, e che invece secondo altri indicherebbe soltanto il complesso delle realtà e degli eventi che l'uomo non produce. In questo senso “naturale” si distingue ancora da “artificiale”, anche se nel nostro tempo l'impressionante capacità manipolativa da parte della tecnica di ciò che è “naturale” rende quest'ultimo sempre più difficilmente riconoscibile come tale. In netta controtendenza con questo orientamento, e anzi come reazione ad esso, sta invece il diffuso e forte desiderio di un ritorno alla “natura”, che costituisce una costante di tutte le civiltà che hanno raggiunto un certo grado di evoluzione culturale, e che oggi assume le forme più diverse, da quelle più radicali espresse dal pensiero ecologico e quelle più blande che si esprimono nell'industria del turismo che promette la visita di luoghi “incontaminati”.
L'umano tra natura e cultura. Umanesimo in questione
ALICI, Luigino;AGUTI, ANDREA
2015-01-01
Abstract
Il volume raccoglie contributi che ruotano attorno alla difficoltà di declinare la teoria e la pratica dell'umanesimo nel contesto culturale odierno, assumendo come filo conduttore il binomio concettuale natura/cultura. Esso consente di considerare un complesso di problemi oggi oggetto di discussione. Da una parte sta l'equivocità del termine “natura”, che secondo alcuni rimanderebbe a una serie di costanti fisiche e biologiche in grado determinare gli eventi e di orientare in modo normativo le azioni umane, e che invece secondo altri indicherebbe soltanto il complesso delle realtà e degli eventi che l'uomo non produce. In questo senso “naturale” si distingue ancora da “artificiale”, anche se nel nostro tempo l'impressionante capacità manipolativa da parte della tecnica di ciò che è “naturale” rende quest'ultimo sempre più difficilmente riconoscibile come tale. In netta controtendenza con questo orientamento, e anzi come reazione ad esso, sta invece il diffuso e forte desiderio di un ritorno alla “natura”, che costituisce una costante di tutte le civiltà che hanno raggiunto un certo grado di evoluzione culturale, e che oggi assume le forme più diverse, da quelle più radicali espresse dal pensiero ecologico e quelle più blande che si esprimono nell'industria del turismo che promette la visita di luoghi “incontaminati”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.