Un modello di amore cristiano. Matrimonio, piano della salvezza e poesia in Anne Bradstreet

Fra le liriche personali di Anne Bradstreet spiccano alcune poesie dedicate al marito – “versi amatori” composti probabilmente nel corso degli anni quaranta del Seicento – in cui si celebra l’unione di uomo e donna con un linguaggio appassionato, a un tempo convenzionale e innovativo, controllato e audace fino ai limiti della trasgressione femminile, nel quadro del matrimonio che per la religione riformata, come noto, era un patto (“covenant”) e non un sacramento. Al pari di altre liriche personali, anche queste poesie indirizzate allo sposo sono percorse da tensioni tipiche del protestantesimo nella "wilderness", lotte interiori che, al di là dell’impulso antagonistico di un possibile spirito ribelle e carnale, rifletterebbero, nonostante tutto, il tentativo di conseguire l’ideale puritano della New England Way: vivere in questo mondo pur sapendo di non farne parte; procedere lungo “una via” (way, appunto), o “strada verso il futuro” (la “errand come pellegrinaggio”), facendo affidamento sull’altro, secondo un piano della salvezza individuale (l’ordo salutis), che, pur controverso nella definizione sequenziale delle sue varie fasi, dalla predestinazione iniziale alla glorificazione finale, veniva inquadrato saldamente all’interno del più vasto piano della storia della salvezza umana (historia salutis). La dimensione estetica di queste liriche, che può essere apprezzata attraverso l’attenta costruzione testuale, aiuta a sondare i fondamenti teologici e dottrinali più o meno rigorosi su cui posano. In tal modo alla proiezione femminile e femminista, che ha voluto emanciparle dal genere convenzionale (e maschile) della lirica d’amore rinascimentale, si vuole aggiungere una rivisitazione culturale – in parte, per così dire, di retroguardia – nel contesto del Calvinismo della Nuova Inghilterra del Seicento.