La Rhetorica ad Alexandrum è l’unico testo conservato integralmente all’interno di una vasta produzione di technai rhetorikai, cui fanno più volte accenno sia Platone sia Aristotele, e il primo di una serie di trattati sistematici, di manuali pratici, in Grecia e a Roma. La sua lettura apre uno spiraglio di osservazione sulla vita sociale e politica, sul diritto greco, sulla retorica e sull’eloquenza nello stadio intermedio fra i primi retori e Aristotele. Nel trattato si dà rilievo alle potenzialità argomentative del linguaggio, volte ad assicurare la vittoria all’oratore: oltre che come mezzo di persuasione, la retorica si configura essenzialmene come teoria della comunicazione linguistica nello spazio costituito e controllato della polis, in cui si assegna istituzionalmente un ruolo preminente alla parola ‘pubblica’, che traduce in dibattito i possibili conflitti, sia privati sia pubblici. La Rhetorica ad Alexandrum è un’insostituibile testimonianza, per noi, della più antica tradizione retorica, una fonte di indicazioni sulla formazione dei più famosi oratori attici. L’opera fa parte del Corpus Aristotelicum ed è collocabile nel IV secolo a.C., escluse alcune sezioni. La paternità aristotelica è stata messa in dubbio in epoca moderna: alcuni commentatori ed editori hanno attribuito il trattato ad Anassimene di Lampsaco, storico e retore del IV secolo a.C. Alla sua conoscenza e alla sua diffusione, a partire dal Quattrocento, ha contribuito la traduzione latina di Francesco Filelfo. Il testo greco stampato a fronte della traduzione è (tranne in alcuni punti, segnalati e discussi nelle note) quello dell’edizione di Pierre Chiron (Paris 2002). La traduzione integrale, con ampio commento, è la prima in italiano. La monografia è corredata da un’introduzione (L’autore / Eikos, ethos, kairos. L’arte di ottenere sempre ragione e ‘le ragioni del lupo’ / Mule «figlie d’asini» o «figlie delle cavalle dai piedi rapidi come la tempesta». L’arte di comunicare e la potenza della parola), da note e apparati bibliografici.
[Aristotele] Retorica ad Alessandro. Testo greco a fronte. Introduzione, traduzione, note e apparati
FERRINI, Maria Fernanda
2015-01-01
Abstract
La Rhetorica ad Alexandrum è l’unico testo conservato integralmente all’interno di una vasta produzione di technai rhetorikai, cui fanno più volte accenno sia Platone sia Aristotele, e il primo di una serie di trattati sistematici, di manuali pratici, in Grecia e a Roma. La sua lettura apre uno spiraglio di osservazione sulla vita sociale e politica, sul diritto greco, sulla retorica e sull’eloquenza nello stadio intermedio fra i primi retori e Aristotele. Nel trattato si dà rilievo alle potenzialità argomentative del linguaggio, volte ad assicurare la vittoria all’oratore: oltre che come mezzo di persuasione, la retorica si configura essenzialmene come teoria della comunicazione linguistica nello spazio costituito e controllato della polis, in cui si assegna istituzionalmente un ruolo preminente alla parola ‘pubblica’, che traduce in dibattito i possibili conflitti, sia privati sia pubblici. La Rhetorica ad Alexandrum è un’insostituibile testimonianza, per noi, della più antica tradizione retorica, una fonte di indicazioni sulla formazione dei più famosi oratori attici. L’opera fa parte del Corpus Aristotelicum ed è collocabile nel IV secolo a.C., escluse alcune sezioni. La paternità aristotelica è stata messa in dubbio in epoca moderna: alcuni commentatori ed editori hanno attribuito il trattato ad Anassimene di Lampsaco, storico e retore del IV secolo a.C. Alla sua conoscenza e alla sua diffusione, a partire dal Quattrocento, ha contribuito la traduzione latina di Francesco Filelfo. Il testo greco stampato a fronte della traduzione è (tranne in alcuni punti, segnalati e discussi nelle note) quello dell’edizione di Pierre Chiron (Paris 2002). La traduzione integrale, con ampio commento, è la prima in italiano. La monografia è corredata da un’introduzione (L’autore / Eikos, ethos, kairos. L’arte di ottenere sempre ragione e ‘le ragioni del lupo’ / Mule «figlie d’asini» o «figlie delle cavalle dai piedi rapidi come la tempesta». L’arte di comunicare e la potenza della parola), da note e apparati bibliografici.File | Dimensione | Formato | |
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