Il «presbitero Giovanni», cioè il leggendario «prete Gianni» è un personaggio tuttora oggetto di studi e ricerche a riprova dell’interesse di cui gode nel mondo scientifico [Recentemente: M. PAOLILLO, «La lettera di Giovanni da Montecorvino (1247-1328) e il suo incontro con il Re Öngüt Giorgio: un enigma medievale in Asia Orientale», Mediæval Sophia. Studi e ricerche sui saperi medievali E-Review semestrale dell’Officina di Studi Medievali-PALERMO V (gennaio-giugno 2009), pp. 74-95; F. COLOTTA, «Il Prete Gianni: La leggenda del re sacerdote», in Medioevo: un passato da riscoprire XVI n. 1 (180) gennaio 2012, pp. 24-33]. La questione relativa all’identità e alla localizzazione del nostro personaggio resta in ogni caso irrisolta, ma il contributo offre una selezione di fonti che evidenziano la complessità della ricerca da affrontare nel caso si volesse giungere a conclusioni più dettagliate. Altra problematica da affrontare è quella relativa al motivo per cui il nostro personaggio, noto a diverse fonti orientali, parrebbe scarsamente conosciuto a quelle arabe, almeno in questa forma. A tal proposito, la descrizione che il massimo geografo dell’Islām occidentale: al-Idrīsī (†560/1164-65) fa dell’imperatore cinese cui attribuisce una denominazione iranica: faġpūr (anche baġbūr, baġpūr e faġūr), di fatto, un prestito dal sogdiano tramite il partico, deve far riflettere. Il titolo in questione è attribuito anche al turco Melikzād Khāqān «sovrano supremo» del Türkestān e discendente del semi-mitico re Afrāsiyāb, che dunque diventa discendente dei sassanidi, indirizzando in ambito qara-khānide (dinastia turco musulmana X-XIII secc.) ulteriori ricerche. Il regno di questo supposto «imperatore cinese» conosciuto da alcune fonti arabe [Ibn al-Nadīm (attivo intorno al 377/990), al-Idrīsī…] e armene (ps.-Mosè da Corene, uno o più personaggi di dubbia datazione) con una denominazione iranica piuttosto che cinese - cosa che sarebbe stata ben più logica - è molto simile a quello del nostro sovrano ideale. Ciò detto, si può ragionevolmente ipotizzare che questo faġpūr (baġbūr, baġpūr, faġūr) fosse di etnìa turkmena o mongola, perché la Cina che al-Idrīsī descrive, di fatto, sembra una qualche regione del Türkestān orientale piuttosto che la Cina propriamente detta.

Il leggendario “prete Gianni” tra Oriente e Occidente

CONTE, ROSA
2010-01-01

Abstract

Il «presbitero Giovanni», cioè il leggendario «prete Gianni» è un personaggio tuttora oggetto di studi e ricerche a riprova dell’interesse di cui gode nel mondo scientifico [Recentemente: M. PAOLILLO, «La lettera di Giovanni da Montecorvino (1247-1328) e il suo incontro con il Re Öngüt Giorgio: un enigma medievale in Asia Orientale», Mediæval Sophia. Studi e ricerche sui saperi medievali E-Review semestrale dell’Officina di Studi Medievali-PALERMO V (gennaio-giugno 2009), pp. 74-95; F. COLOTTA, «Il Prete Gianni: La leggenda del re sacerdote», in Medioevo: un passato da riscoprire XVI n. 1 (180) gennaio 2012, pp. 24-33]. La questione relativa all’identità e alla localizzazione del nostro personaggio resta in ogni caso irrisolta, ma il contributo offre una selezione di fonti che evidenziano la complessità della ricerca da affrontare nel caso si volesse giungere a conclusioni più dettagliate. Altra problematica da affrontare è quella relativa al motivo per cui il nostro personaggio, noto a diverse fonti orientali, parrebbe scarsamente conosciuto a quelle arabe, almeno in questa forma. A tal proposito, la descrizione che il massimo geografo dell’Islām occidentale: al-Idrīsī (†560/1164-65) fa dell’imperatore cinese cui attribuisce una denominazione iranica: faġpūr (anche baġbūr, baġpūr e faġūr), di fatto, un prestito dal sogdiano tramite il partico, deve far riflettere. Il titolo in questione è attribuito anche al turco Melikzād Khāqān «sovrano supremo» del Türkestān e discendente del semi-mitico re Afrāsiyāb, che dunque diventa discendente dei sassanidi, indirizzando in ambito qara-khānide (dinastia turco musulmana X-XIII secc.) ulteriori ricerche. Il regno di questo supposto «imperatore cinese» conosciuto da alcune fonti arabe [Ibn al-Nadīm (attivo intorno al 377/990), al-Idrīsī…] e armene (ps.-Mosè da Corene, uno o più personaggi di dubbia datazione) con una denominazione iranica piuttosto che cinese - cosa che sarebbe stata ben più logica - è molto simile a quello del nostro sovrano ideale. Ciò detto, si può ragionevolmente ipotizzare che questo faġpūr (baġbūr, baġpūr, faġūr) fosse di etnìa turkmena o mongola, perché la Cina che al-Idrīsī descrive, di fatto, sembra una qualche regione del Türkestān orientale piuttosto che la Cina propriamente detta.
2010
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