Negli ultimi Sessanta anni l’Europa è stata investita da una vera e propria svolta culturale e sociale. Se per molti secoli era stata la principale area di origine dei flussi migratori internazionali – basti pensare a tutti gli europei che si imbarcavano per cercare fortuna nel ‘nuovo mondo’ dall’inizio del Novecento sino alla metà del secolo scorso - ora l’Europa è divenuta meta di immigrazione. Le nuove migrazioni e l’affermarsi della società multietnica evidenzia come la famiglia e le sue mediazioni possano essere importanti per favorire un ripensamento della famiglia. La famiglia è spesso la motivazione di fondo dell’immigrazione (ricongiungimenti, desiderio di vita migliore per i propri figli), che lo sia in termini di scopo o di problema, ne segna il percorso, è l’elemento di forza del quale si spera di dare soluzione alla condizione di precarietà in cui versa, è il mondo affettivo e culturale dell’immigrato, sua identità personale e sociale, nucleo di memoria e di vita, inoltre le differenze di gender influenzano le migrazioni e a loro volta sono modificate da esse. Non si può poi trascurare che ogni individuo, immigrato o meno, non è un individuo isolato ma si costituisce entro le relazioni sociali in cui è coinvolto, prime tra tutte quelle familiari. Dunque non si può affrontare il problema delle migrazioni e di conseguenza del multiculturalismo senza porre attenzione alla famiglia che non solo non ha una posizione marginale ma ne acquista una centrale. Non ci si può limitare a considerare una società multiculturale solo in termini di una semplice apertura a famiglie straniere ma occorre considerare i rapporti tra famiglie autoctone e straniere. La cultura se da un lato influenza la famiglia ne è essa stessa influenzata poiché le identità e differenze che essa vive creano nuovi spazi e modi di vita nella cultura storica del momento adempiendo il compito di trasmissione generazionale. Alla luce di quanto detto le famiglie, autoctone e immigrate/miste si trovano a fare i conti con altre culture nelle quali costruire le proprie identità e differenze (di genere, generazionali..). La gestione di questi processi che appare già come una sfida complessa in seno alla propria cultura lo è ancor più se si prova a fare i conti con una cultura diversa (famiglie immigrate) o nel confronto con culture diverse (per le famiglie autoctone). Le strategie da mettere in atto sono diverse: si può conformarsi, isolarsi o riconoscere le somiglianze e differenze rinegoziandole. In questa situazione occorre riconsiderare il ruolo della famiglia come luogo di mediazione interno ed esterno, tra le persone e la società e centro di revisione critica delle sollecitazioni ambientali. La famiglia non è solo trasmissione di tradizione e memoria ma assume anche un ruolo di innovazione culturale specie nelle famiglie immigrate in cui si incontrano genitori socializzati altrove e figli inculturati e socializzati qui. La presenza di culture familiari diverse dalla nostra (occidentale) genera un confronto interculturale e può portare ad una rivalorizzazione della famiglia perché essa è un punto di riferimento e svolge diverse forme di mediazione per gli individui nelle diverse culture. L’incontro fra culture eterogenee potrebbe favorire la discussione sui problemi della modernità, riconsiderare alcune idee e posizioni e sviluppare un concreto dialogo fra le diverse famiglie per realizzare una convivenza civile. La compresenza di diverse culture familiari , etniche e non, necessita la ricerca di sinergie fra i diversi modi di considerare la famiglia e le sue mediazioni. Il confronto interculturale porta a riconsiderare come le persone “fanno famiglia” nelle diverse culture evidenziando le somiglianze e le differenze. Obiettivi L’obiettivo principale della ricerca è quello di rispondere alla seguente domanda: Quale rapporto tra identità etnico-culturali all’interno dell’esperienza di famiglie immigrate e/o di famiglie miste? Come si costruisce il senso dell’appartenenza e del riconoscimento all’interno della famiglia? A questo scopo il progetto di ricerca si propone la finalità specifica di: • effettuare una ricognizione e un’analisi della letteratura scientifica sociologica prodotta a livello internazionale nell’ambito degli studi sull’esperienza della costruzione dell’identità e delle negoziazioni a livello familiare al fine di stabilire la rilevanza teorica delle questioni trattate in relazione alle tematiche legate alla categorie concettuali identità/differenza; • raccogliere dati relativi alle storie di vita di famiglie immigrate/miste residenti in Italia • pubblicare i risultati in un volume o in un articolo su una rivista nazionale/internazionale

IDENTITÀ E DIFFERENZE ETNICO-CULTURALI NELL’ESPERIENZA FAMILIARE

CRESPI, ISABELLA
2009-01-01

Abstract

Negli ultimi Sessanta anni l’Europa è stata investita da una vera e propria svolta culturale e sociale. Se per molti secoli era stata la principale area di origine dei flussi migratori internazionali – basti pensare a tutti gli europei che si imbarcavano per cercare fortuna nel ‘nuovo mondo’ dall’inizio del Novecento sino alla metà del secolo scorso - ora l’Europa è divenuta meta di immigrazione. Le nuove migrazioni e l’affermarsi della società multietnica evidenzia come la famiglia e le sue mediazioni possano essere importanti per favorire un ripensamento della famiglia. La famiglia è spesso la motivazione di fondo dell’immigrazione (ricongiungimenti, desiderio di vita migliore per i propri figli), che lo sia in termini di scopo o di problema, ne segna il percorso, è l’elemento di forza del quale si spera di dare soluzione alla condizione di precarietà in cui versa, è il mondo affettivo e culturale dell’immigrato, sua identità personale e sociale, nucleo di memoria e di vita, inoltre le differenze di gender influenzano le migrazioni e a loro volta sono modificate da esse. Non si può poi trascurare che ogni individuo, immigrato o meno, non è un individuo isolato ma si costituisce entro le relazioni sociali in cui è coinvolto, prime tra tutte quelle familiari. Dunque non si può affrontare il problema delle migrazioni e di conseguenza del multiculturalismo senza porre attenzione alla famiglia che non solo non ha una posizione marginale ma ne acquista una centrale. Non ci si può limitare a considerare una società multiculturale solo in termini di una semplice apertura a famiglie straniere ma occorre considerare i rapporti tra famiglie autoctone e straniere. La cultura se da un lato influenza la famiglia ne è essa stessa influenzata poiché le identità e differenze che essa vive creano nuovi spazi e modi di vita nella cultura storica del momento adempiendo il compito di trasmissione generazionale. Alla luce di quanto detto le famiglie, autoctone e immigrate/miste si trovano a fare i conti con altre culture nelle quali costruire le proprie identità e differenze (di genere, generazionali..). La gestione di questi processi che appare già come una sfida complessa in seno alla propria cultura lo è ancor più se si prova a fare i conti con una cultura diversa (famiglie immigrate) o nel confronto con culture diverse (per le famiglie autoctone). Le strategie da mettere in atto sono diverse: si può conformarsi, isolarsi o riconoscere le somiglianze e differenze rinegoziandole. In questa situazione occorre riconsiderare il ruolo della famiglia come luogo di mediazione interno ed esterno, tra le persone e la società e centro di revisione critica delle sollecitazioni ambientali. La famiglia non è solo trasmissione di tradizione e memoria ma assume anche un ruolo di innovazione culturale specie nelle famiglie immigrate in cui si incontrano genitori socializzati altrove e figli inculturati e socializzati qui. La presenza di culture familiari diverse dalla nostra (occidentale) genera un confronto interculturale e può portare ad una rivalorizzazione della famiglia perché essa è un punto di riferimento e svolge diverse forme di mediazione per gli individui nelle diverse culture. L’incontro fra culture eterogenee potrebbe favorire la discussione sui problemi della modernità, riconsiderare alcune idee e posizioni e sviluppare un concreto dialogo fra le diverse famiglie per realizzare una convivenza civile. La compresenza di diverse culture familiari , etniche e non, necessita la ricerca di sinergie fra i diversi modi di considerare la famiglia e le sue mediazioni. Il confronto interculturale porta a riconsiderare come le persone “fanno famiglia” nelle diverse culture evidenziando le somiglianze e le differenze. Obiettivi L’obiettivo principale della ricerca è quello di rispondere alla seguente domanda: Quale rapporto tra identità etnico-culturali all’interno dell’esperienza di famiglie immigrate e/o di famiglie miste? Come si costruisce il senso dell’appartenenza e del riconoscimento all’interno della famiglia? A questo scopo il progetto di ricerca si propone la finalità specifica di: • effettuare una ricognizione e un’analisi della letteratura scientifica sociologica prodotta a livello internazionale nell’ambito degli studi sull’esperienza della costruzione dell’identità e delle negoziazioni a livello familiare al fine di stabilire la rilevanza teorica delle questioni trattate in relazione alle tematiche legate alla categorie concettuali identità/differenza; • raccogliere dati relativi alle storie di vita di famiglie immigrate/miste residenti in Italia • pubblicare i risultati in un volume o in un articolo su una rivista nazionale/internazionale
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11393/192851
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact