Il presente lavoro ha come scopo quello di analizzare il sistema penale progettato per la repressione del dissenso politico all’Estado Novo brasiliano. Si è inteso, pertanto, evidenziare la specificità di questa esperienza, ancora non studiata in modo approfondito sul versante storico-giuridico, cercando di percepire i punti di rottura e di continuità sia rispetto al periodo repubblicano precedente sia con riguardo al regime militare autoritario successivo. Questo lavoro inizia con la determinazione del campo di azione della repressione politica attraverso il diritto penale e a partire dell’amministrazione della giustizia criminale contro il dissenso politico. Sono state utilizzate diversi tipi di fonti e di storiografie. Gli strumenti teoretici di base consistono nelle categorie storiografiche del “doppio livello di legalità” (Mario Sbriccoli) e dei “regimi giuridici dell’eccezione” (Massimo Meccarelli). La prima parte della tesi si occupa di presentare la struttura del sistema penale ed il pensiero giuridico che vi ruotava intorno, partendo dal dibattito precedente all’ascesa al potere di Getúlio Vargas e negli anni immediatamente precedenti al colpo di Stato, con l’emanazione delle prime leggi di sicurezza nazionale; da questa prima analisi si passerà poi a allo studio delle leggi penali eccezionali applicate per tutelare l’ordine politico vigente. La seconda parte della ricerca, invece, si occupa di analizzare la struttura e le dinamiche del Tribunal de Segurança Nacional, organo giurisdizionale di eccezione istituito per giudicare i reati contro il regime. Questa corte di giustizia politica è stata esaminata sia in quanto apparato, a partire dal suo rapporto con le giurisdizioni ordinarie; sia dai discorsi giuridici prodotti mediante le sue sentenze. Il risultato principale di questa ricerca non è stata la scoperta di strumenti giuridici innovativi né l’utilizzo del diritto penale in chiave autoritaria da parte del regime, ma ha riguardato proprio la concorrenza di questi due fattori, immersi nella logica contingenziale, costitutiva dell’Estado Novo, che affermò la vigenza di un sistema penale di repressione al dissenso politico così particolare. Parole-chiavi: Brasile: Estado Novo (1937-1945) – Reato politico – Legge di Sicurezza Nazionale – Doppio livello di legalità – Regimi giuridici dell’eccezione.

Le "Irrequietas leis de segurança nacional". Sistema penale e repressione del dissenso politico nel Brasile dell'Estado Novo (1937 - 1945)

NUNES, Diego
2014-01-01

Abstract

Il presente lavoro ha come scopo quello di analizzare il sistema penale progettato per la repressione del dissenso politico all’Estado Novo brasiliano. Si è inteso, pertanto, evidenziare la specificità di questa esperienza, ancora non studiata in modo approfondito sul versante storico-giuridico, cercando di percepire i punti di rottura e di continuità sia rispetto al periodo repubblicano precedente sia con riguardo al regime militare autoritario successivo. Questo lavoro inizia con la determinazione del campo di azione della repressione politica attraverso il diritto penale e a partire dell’amministrazione della giustizia criminale contro il dissenso politico. Sono state utilizzate diversi tipi di fonti e di storiografie. Gli strumenti teoretici di base consistono nelle categorie storiografiche del “doppio livello di legalità” (Mario Sbriccoli) e dei “regimi giuridici dell’eccezione” (Massimo Meccarelli). La prima parte della tesi si occupa di presentare la struttura del sistema penale ed il pensiero giuridico che vi ruotava intorno, partendo dal dibattito precedente all’ascesa al potere di Getúlio Vargas e negli anni immediatamente precedenti al colpo di Stato, con l’emanazione delle prime leggi di sicurezza nazionale; da questa prima analisi si passerà poi a allo studio delle leggi penali eccezionali applicate per tutelare l’ordine politico vigente. La seconda parte della ricerca, invece, si occupa di analizzare la struttura e le dinamiche del Tribunal de Segurança Nacional, organo giurisdizionale di eccezione istituito per giudicare i reati contro il regime. Questa corte di giustizia politica è stata esaminata sia in quanto apparato, a partire dal suo rapporto con le giurisdizioni ordinarie; sia dai discorsi giuridici prodotti mediante le sue sentenze. Il risultato principale di questa ricerca non è stata la scoperta di strumenti giuridici innovativi né l’utilizzo del diritto penale in chiave autoritaria da parte del regime, ma ha riguardato proprio la concorrenza di questi due fattori, immersi nella logica contingenziale, costitutiva dell’Estado Novo, che affermò la vigenza di un sistema penale di repressione al dissenso politico così particolare. Parole-chiavi: Brasile: Estado Novo (1937-1945) – Reato politico – Legge di Sicurezza Nazionale – Doppio livello di legalità – Regimi giuridici dell’eccezione.
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