Il contributo si configura come un’analisi delle maniere leopardiane di traduzione nelle Operette morali, condotta per campioni testuali significativi e alla luce delle idee elaborate dall’autore e circolanti nel primo Ottocento su questa specifica modalità letteraria. La prosa delle Operette morali si caratterizza per l’adozione di registri stilistici diversi da un testo all’altro. Una componente della variatio è senz’altro costituita dalla ripresa in traduzione di frammenti di testi classici o stranieri moderni, integrati nei dialoghi e nei trattatelli. La ricognizione sistematica di questi luoghi è possibile a partire dalle indicazioni offerte da Leopardi stesso nelle note ai singoli testi, collocate in calce alle edizioni delle Operette, e anche nelle cosiddette annotazioni marginali, ossia i rimandi espliciti a opere utilizzate dall’autore, posti nel margine dell’autografo. La verifica di come certi luoghi testuali originali siano entrati in relazione con la prosa leopardiana, determinandone o subendone il registro stilistico, costituisce il primo livello dell’analisi proposta. Un secondo livello è poi offerto dallo studio di quelle operette che nella finzione narrativa intendono accreditarsi come volgarizzamenti di manoscritti ritrovati.
Traduzioni reali e immaginarie nelle "Operette morali"
MELOSI, LAURA
2016-01-01
Abstract
Il contributo si configura come un’analisi delle maniere leopardiane di traduzione nelle Operette morali, condotta per campioni testuali significativi e alla luce delle idee elaborate dall’autore e circolanti nel primo Ottocento su questa specifica modalità letteraria. La prosa delle Operette morali si caratterizza per l’adozione di registri stilistici diversi da un testo all’altro. Una componente della variatio è senz’altro costituita dalla ripresa in traduzione di frammenti di testi classici o stranieri moderni, integrati nei dialoghi e nei trattatelli. La ricognizione sistematica di questi luoghi è possibile a partire dalle indicazioni offerte da Leopardi stesso nelle note ai singoli testi, collocate in calce alle edizioni delle Operette, e anche nelle cosiddette annotazioni marginali, ossia i rimandi espliciti a opere utilizzate dall’autore, posti nel margine dell’autografo. La verifica di come certi luoghi testuali originali siano entrati in relazione con la prosa leopardiana, determinandone o subendone il registro stilistico, costituisce il primo livello dell’analisi proposta. Un secondo livello è poi offerto dallo studio di quelle operette che nella finzione narrativa intendono accreditarsi come volgarizzamenti di manoscritti ritrovati.File | Dimensione | Formato | |
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