I protagonisti di questo saggio sono lo scultore fiorentino Benvenuto Cellini, il suo amato garzone Fernando da Montepulciano e tre sculture di marmo realizzate alla metà del Cinquecento: il Ganimede, l’Apollo e Giacinto e il Narciso, oggi al Museo del Bargello di Firenze. Nel racconto dell’ideazione e della gestazione di queste tre statue, lette anche alla luce della produzione poetica dell’artista, l’indagine sugli usi del mito greco nella lussuosa corte di Cosimo I de’ Medici s’intreccia con la storia di un maestro e dei suoi amori illeciti, nati in un’affollata e operosa bottega scultorea fiorentina.

L’alibi del mito. Un’altra autobiografia di Benvenuto Cellini

CAPRIOTTI, GIUSEPPE
2013-01-01

Abstract

I protagonisti di questo saggio sono lo scultore fiorentino Benvenuto Cellini, il suo amato garzone Fernando da Montepulciano e tre sculture di marmo realizzate alla metà del Cinquecento: il Ganimede, l’Apollo e Giacinto e il Narciso, oggi al Museo del Bargello di Firenze. Nel racconto dell’ideazione e della gestazione di queste tre statue, lette anche alla luce della produzione poetica dell’artista, l’indagine sugli usi del mito greco nella lussuosa corte di Cosimo I de’ Medici s’intreccia con la storia di un maestro e dei suoi amori illeciti, nati in un’affollata e operosa bottega scultorea fiorentina.
2013
9788870189001
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