Tra passato, presente e futuro, è il presente oggi a monopolizzare l’attenzione. Le tante reti dei rapporti sincronici e i diversi modi di vivere lo spazio hanno allontanato dalla tradizionale e regolare successione. Come disciplina, la storia è ora meno frequentata rispetto all’ampio uso che ne è stato fatto dalle penultime generazioni. Del resto, nel quadro dei sussulti che hanno travagliato l’epistemologia degli ultimi decenni, la storiografia non manca di manifestare una sua crisi d’identità, tesa tra la necessità di superare scorie ancora esistenti di positivismo e idealismo e il non facile compito di approntare metodologie avanzate, flessibili e pronte a un continuo esercizio di riflessione critica. In tali condizioni, l’apertura di una collana di libri di storia del pensiero politico e sociale rappresenta a suo modo un atto di fiducia e di sfida. I lavori di storia del pensiero politico e sociale partono, in ogni caso, avvantaggiati, in quanto operano da sempre su linee di frontiera. Ciò significa da una parte un carico di sollecitazioni di aree diverse, dall’altra l’abitudine al confronto tra i metodi e le problematiche. Per chi fa ricerca, vi è in ciò tutto il gusto di pensare e di verificare connessioni meno ovvie e spostamenti apolidi rispetto alle ortodossie consolidate. Per il lettore, vi è tutto il piacere di spaziare su orizzonti ampi e intrecciati, alla scoperta di legami nuovi e con la sicurezza di trovare stimolanti effetti culturali. La collana, dunque, intende proporre opere di dimensioni compatte, fedeli al criterio della specificità storica e inclini a dar voce al non detto. Osando gli accostamenti interdisciplinari, portando sulla scena le questioni poco esplorate, attardandosi, quando necessario, sulle periferie, a patto che schiocchino scintille di originalità, si trovino passaggi fecondi e non manchi il sale della scrittura brillante. Non per cedere al narrativismo, ma per evitare il prolungarsi di una storia stanca di sé e per valorizzare gli apporti più carichi di vitalità contenutistica e scientifica.

Diacronie. Collana di storia del pensiero politico e sociale

PERSANO, PAOLA
2013-01-01

Abstract

Tra passato, presente e futuro, è il presente oggi a monopolizzare l’attenzione. Le tante reti dei rapporti sincronici e i diversi modi di vivere lo spazio hanno allontanato dalla tradizionale e regolare successione. Come disciplina, la storia è ora meno frequentata rispetto all’ampio uso che ne è stato fatto dalle penultime generazioni. Del resto, nel quadro dei sussulti che hanno travagliato l’epistemologia degli ultimi decenni, la storiografia non manca di manifestare una sua crisi d’identità, tesa tra la necessità di superare scorie ancora esistenti di positivismo e idealismo e il non facile compito di approntare metodologie avanzate, flessibili e pronte a un continuo esercizio di riflessione critica. In tali condizioni, l’apertura di una collana di libri di storia del pensiero politico e sociale rappresenta a suo modo un atto di fiducia e di sfida. I lavori di storia del pensiero politico e sociale partono, in ogni caso, avvantaggiati, in quanto operano da sempre su linee di frontiera. Ciò significa da una parte un carico di sollecitazioni di aree diverse, dall’altra l’abitudine al confronto tra i metodi e le problematiche. Per chi fa ricerca, vi è in ciò tutto il gusto di pensare e di verificare connessioni meno ovvie e spostamenti apolidi rispetto alle ortodossie consolidate. Per il lettore, vi è tutto il piacere di spaziare su orizzonti ampi e intrecciati, alla scoperta di legami nuovi e con la sicurezza di trovare stimolanti effetti culturali. La collana, dunque, intende proporre opere di dimensioni compatte, fedeli al criterio della specificità storica e inclini a dar voce al non detto. Osando gli accostamenti interdisciplinari, portando sulla scena le questioni poco esplorate, attardandosi, quando necessario, sulle periferie, a patto che schiocchino scintille di originalità, si trovino passaggi fecondi e non manchi il sale della scrittura brillante. Non per cedere al narrativismo, ma per evitare il prolungarsi di una storia stanca di sé e per valorizzare gli apporti più carichi di vitalità contenutistica e scientifica.
2013
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