Autore di riferimento: Prof. Gian Luigi Corinto, Professore associato, Dipartimento di Studi sullo sviluppo economico, Università di Macerata. E-mail: gianluigi.corinto@unimc.it. Tel: +39 3391622306 Co-autore: Dott, Norberto Tonini, Presidente BITS, Bureau International du Tourisme Social, Direttore ERSU, Macerata. Abstract poster per sessione Pianificazione e gestione sostenibile del territorio Il poster illustra le interazioni tra agricoltura, turismo e gestione sostenibile del territorio nel quadro di scelte politiche di natura etica ed economica. Ogni attività economica produce un prodotto principale intenzionale e altri non intenzionali, materiali o immateriali. La produzione congiunta di prodotti intenzionali e non-intenzionali non distingue l’agricoltura dai settori non agricoli e l’OECD (2001) riconosce come pertinenti della multifunzionalità agricola anche funzioni: (i) sociali e culturali (servizi e attività locali, tradizioni culturali), (ii) ricreazionali (turismo, turismo rurale, agriturismo, sede di attività di tempo libero). Nel 1936, la Convenzione Internazionale di Ginevra riconosce ai lavoratori il diritto a un periodo di ferie retribuite, nel 1956 durante un congresso internazionale è usato per la prima volta il termine “Turismo Sociale”, mentre nel 1996 viene firmata la dichiarazione di Montreal “per una visione umanistica e sociale del turismo”. Nel contesto attuale di evoluzione delle società occidentali (dal lato del consumo e da quello della produzione), agricoltura e turismo trovano molti punti di contatto nella necessità di adottare modelli virtuosi di gestione sostenibile dell’uso delle risorse (ambientali, culturali, sociali) confrontandosi con la necessità di adottare scelte sia economiche sia etiche. A causa della crescente importanza del turismo e delle attività economiche connesse, gli organismi internazionali di settore hanno da tempo adottato criteri di sostenibilità, anche per evitare squilibri sociali ed economici dovuti all’ineguale distribuzione spaziale dei costi e dei benefici. Nello stesso modo, il riconoscimento della multifunzionalità agricola, la crescita dell’agriturismo e del turismo rurale offrono l’opportunità di sviluppare modelli turistici integrati e sostenibili, con una migliore diffusione dei benefici nel territorio che contribuiscono al mantenimento della coesione sociale in zone rurali, meno ricche e non per ora meno congestionate da presenze turistiche. I rapidi cambiamenti intervenuti all’interno della società europea, dal secondo dopoguerra ad oggi, hanno fatto sì che fenomeni come quelli del tempo libero e del turismo siano gradualmente passati da realtà di importanza residuale a “fattori di potenza”, agenti essi stessi di cambiamento con un ruolo trainante all’interno della realtà culturale, sociale ed economica. Il “turismo sociale” è nato come esigenza di solidarietà per favorire l’accesso al turismo di quelle classi sociali economicamente deboli ed emarginate e oggi si presenta sempre più come l’insieme delle attività libere e “liberanti” che concorrono a rendere l’uomo pienamente realizzato, sia in chiave di maturazione personale, sia in chiave di crescita civile all’interno della propria comunità. Il TS è pertanto l’ambito in cui l’uomo, grazie alle tecniche di animazione culturale e dell’accoglienza, prende piena coscienza di sé, riscopre i grandi valori della vita e si arricchisce grazie alla conoscenza non effimera e superficiale di altri uomini, di altri popoli, di altre terre e di altre culture. La “potenza” manifestata dalle attività turistiche nell’innovare i sistemi economici e territoriali si può coniugare con la capacità della società rurale di conservare assetti territoriali e valori sociali secondo modelli di sostenibilità e durabilità delle attività agricole.
Il turismo etico e sociale per l’uso sostenibile del territorio rurale
CORINTO, GIAN LUIGI;
2011-01-01
Abstract
Autore di riferimento: Prof. Gian Luigi Corinto, Professore associato, Dipartimento di Studi sullo sviluppo economico, Università di Macerata. E-mail: gianluigi.corinto@unimc.it. Tel: +39 3391622306 Co-autore: Dott, Norberto Tonini, Presidente BITS, Bureau International du Tourisme Social, Direttore ERSU, Macerata. Abstract poster per sessione Pianificazione e gestione sostenibile del territorio Il poster illustra le interazioni tra agricoltura, turismo e gestione sostenibile del territorio nel quadro di scelte politiche di natura etica ed economica. Ogni attività economica produce un prodotto principale intenzionale e altri non intenzionali, materiali o immateriali. La produzione congiunta di prodotti intenzionali e non-intenzionali non distingue l’agricoltura dai settori non agricoli e l’OECD (2001) riconosce come pertinenti della multifunzionalità agricola anche funzioni: (i) sociali e culturali (servizi e attività locali, tradizioni culturali), (ii) ricreazionali (turismo, turismo rurale, agriturismo, sede di attività di tempo libero). Nel 1936, la Convenzione Internazionale di Ginevra riconosce ai lavoratori il diritto a un periodo di ferie retribuite, nel 1956 durante un congresso internazionale è usato per la prima volta il termine “Turismo Sociale”, mentre nel 1996 viene firmata la dichiarazione di Montreal “per una visione umanistica e sociale del turismo”. Nel contesto attuale di evoluzione delle società occidentali (dal lato del consumo e da quello della produzione), agricoltura e turismo trovano molti punti di contatto nella necessità di adottare modelli virtuosi di gestione sostenibile dell’uso delle risorse (ambientali, culturali, sociali) confrontandosi con la necessità di adottare scelte sia economiche sia etiche. A causa della crescente importanza del turismo e delle attività economiche connesse, gli organismi internazionali di settore hanno da tempo adottato criteri di sostenibilità, anche per evitare squilibri sociali ed economici dovuti all’ineguale distribuzione spaziale dei costi e dei benefici. Nello stesso modo, il riconoscimento della multifunzionalità agricola, la crescita dell’agriturismo e del turismo rurale offrono l’opportunità di sviluppare modelli turistici integrati e sostenibili, con una migliore diffusione dei benefici nel territorio che contribuiscono al mantenimento della coesione sociale in zone rurali, meno ricche e non per ora meno congestionate da presenze turistiche. I rapidi cambiamenti intervenuti all’interno della società europea, dal secondo dopoguerra ad oggi, hanno fatto sì che fenomeni come quelli del tempo libero e del turismo siano gradualmente passati da realtà di importanza residuale a “fattori di potenza”, agenti essi stessi di cambiamento con un ruolo trainante all’interno della realtà culturale, sociale ed economica. Il “turismo sociale” è nato come esigenza di solidarietà per favorire l’accesso al turismo di quelle classi sociali economicamente deboli ed emarginate e oggi si presenta sempre più come l’insieme delle attività libere e “liberanti” che concorrono a rendere l’uomo pienamente realizzato, sia in chiave di maturazione personale, sia in chiave di crescita civile all’interno della propria comunità. Il TS è pertanto l’ambito in cui l’uomo, grazie alle tecniche di animazione culturale e dell’accoglienza, prende piena coscienza di sé, riscopre i grandi valori della vita e si arricchisce grazie alla conoscenza non effimera e superficiale di altri uomini, di altri popoli, di altre terre e di altre culture. La “potenza” manifestata dalle attività turistiche nell’innovare i sistemi economici e territoriali si può coniugare con la capacità della società rurale di conservare assetti territoriali e valori sociali secondo modelli di sostenibilità e durabilità delle attività agricole.File | Dimensione | Formato | |
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