Codifica neoauratica e post-produzione: alcuni effetti sul jazz

Abstract. La concettualizzazione delle connotazioni estetiche di originalità creativa, autonomia formale e percezione “disinteressata” promosse dalla funzione di registrazione sonora per testi performativi altrimenti riconducibili alla formatività cosiddetta “audio tattile”, immanente alle produzioni delle culture orali, sono ricondotte alla nozione di codifica neo-auratica. Questa attestazione fenomenologica è in secondo istanza assoggettata a varie declinazioni stilistiche, identificando una triplice qualificazione auratica: documentale, perfezionista e creativa. Tali disposizioni operative sono verificate sul campo del jazz, un genere sviluppatosi all’interno delle dinamiche estetiche e fenomenologiche imposte dalla mediazione tecnologica della registrazione sonora, pervenendo ad una tassonomia di pratiche di registrazione e post-produzione, con speciale riferimento alla sovraincisione, una tecnica apparentemente aliena nel contesto dell’ideologia afro-americana della libera estrinsecazione improvvisativa.