La definizione dello swing. I fondamenti estetici del jazz e delle musiche audiotattili

Il volume è dedicato allo studio della particolare energia senso-motoria che ha assunto nella tradizione jazz il nome di swing. Questa ricerca ha dato luogo a sviluppi sul piano teoretico e nomotetico, con la individuazione del cosiddetto “principio audiotattile”, marcatore genetico di determinati repertori il cui fondamento poietico-estesico è da ritrovarsi in modelli formali-energetici riconducibili alla struttura della swing. La ricerca si svolge attraverso varie direzioni. Si possono identificare alcuni piani di segmentazione del testo, di per sé multistratificato, che nel suo insieme racchiude i seguenti aspetti qualificanti: 1. Analisi critica di tutte le teorie formulate sul fenomeno dell’impulso swing (PARTE I), 2. Prima bibliografia completa e aggiornata degli studi di settore (da p. 287) 3. Teorizzazione (Teoria generale, PARTE II) oltre che del fenomeno swing in sé (a sua volta scisso nei due aspetti di swing-struttura (II.1 e II.2) - sezione a tema estetico-antropologico in cui si confronta la presenza/assenza di swing con i portati della musica eurocolta, giungendo all’elaborazione del criterio discriminante generale identificato dal Principio audiotattile [PAT] - e swing-idioletto (II.3) di carattere tecnico-musicale, in cui la trattazione verte sulla teoria del ritmo 4. Una alternativa - e conseguente alle riflessioni poste in essere nel punto 3 - modalità di rappresentazione concettuale del "suono" al di fuori dei criteri dalla teoria musicale occidentale, (Teoria dei Groovemi, II.3.4.1.) 5. Analisi sperimentale-informatica in cui si applicano i postulati di cui al punto 4 e che conducono ( cap. II.3.4.2.) alla individuazione di particolari strutture microritmiche nel linguaggio parkeriano; valore paradigmatico di questa procedura che si pone come modello operativo per ulteriori indagini ( Modello analitico Integrato, p.236 sgg.) 7. Glossario di termini coniati ex novo, (da p. 277).