Nel primo numero del 1984 di Cishu yanjiu, Lü Shuxiang richiamò l'attenzione di tutti i suoi colleghi linguisti sull'importanza dei neologismi nella lingua cinese e li invitò a studiarne tipologie e usi e di standardizzarli mediante l'inserimento nei dizionari. Da allora, la produzione di dizionari di neologismi è stata molto intensa, mostrando un tasso di crescita costante. Alcuni studi statistici affermano che fino al 2007 sono stati pubblicati più di cinquanta dizionari di neologismi. A partire dagli anni Novanta, la Commissione Nazionale per la Lingua ha addirittura assunto il compito di redigere una lista ufficiale di neologismi comparsi annualmente; pertanto dal 1991 al 1994 ogni anno è stato pubblicato un Annuario di neologismi, che dal 2005 è stato inserito all'interno del più generale Rapporto nazionale sullo stato della lingua. Dal 1995 al 2004 altri istituti hanno pubblicato raccolte annuali di neologismi; infine sul mercato sono comparsi diversi dizionari che ripubblicano e commentano la lista dei neologismi che compaiono sugli annuari ufficiali. A fronte dell'aumentato interesse lessicografico per i neologismi, si nota un'opposta tendenza riguardante le interferenze lessicali (wailaici, calchi e prestiti). Durante tutto il ventesimo secolo furono pubblicati in Cina diversi dizionari di wailaici, fino agli anni Novanta; successivamente, calchi e prestiti sono stati compresi nei dizionari di neologismi. Tuttavia, all'interno di questi, la categoria delle wailaici non è esplicitamente prevista. La ricerca accademica sulle wailaici a partire dal 2000 mostra similmente una certa flessione: a fronte di numerosissimi studi sui neologismi, gli studi esclusivamente dedicati alle wailaici sono decisamente di meno. Inoltre, negli studi sui neologismi, le tipologie di parole riconducibili alla categoria delle wailaici sono in numero piuttosto ristretto. Sulla stampa non accademica si assiste addirittura ad un acceso dibattito sulle wailaici: in esso similmente i casi di wailaici sono fortemente isolati e spesso se ne sconsiglia l'uso. Il presente contributo ha lo scopo di evidenziare i punti di vista sulle wailaici nel mondo accademico e nella società cinese, attraverso l'analisi della stampa scientifica e non-scientifica; inoltre presenta i risultati di una ricerca sul trattamento delle wailaici sui più recenti dizionari di neologismi, secondo le ultime prospettive teoriche.

Pazzi per i neologismi... freddi verso le wailaici? La prospettiva cinese sulle interferenze lessicali

PELLIN, TOMMASO
2014-01-01

Abstract

Nel primo numero del 1984 di Cishu yanjiu, Lü Shuxiang richiamò l'attenzione di tutti i suoi colleghi linguisti sull'importanza dei neologismi nella lingua cinese e li invitò a studiarne tipologie e usi e di standardizzarli mediante l'inserimento nei dizionari. Da allora, la produzione di dizionari di neologismi è stata molto intensa, mostrando un tasso di crescita costante. Alcuni studi statistici affermano che fino al 2007 sono stati pubblicati più di cinquanta dizionari di neologismi. A partire dagli anni Novanta, la Commissione Nazionale per la Lingua ha addirittura assunto il compito di redigere una lista ufficiale di neologismi comparsi annualmente; pertanto dal 1991 al 1994 ogni anno è stato pubblicato un Annuario di neologismi, che dal 2005 è stato inserito all'interno del più generale Rapporto nazionale sullo stato della lingua. Dal 1995 al 2004 altri istituti hanno pubblicato raccolte annuali di neologismi; infine sul mercato sono comparsi diversi dizionari che ripubblicano e commentano la lista dei neologismi che compaiono sugli annuari ufficiali. A fronte dell'aumentato interesse lessicografico per i neologismi, si nota un'opposta tendenza riguardante le interferenze lessicali (wailaici, calchi e prestiti). Durante tutto il ventesimo secolo furono pubblicati in Cina diversi dizionari di wailaici, fino agli anni Novanta; successivamente, calchi e prestiti sono stati compresi nei dizionari di neologismi. Tuttavia, all'interno di questi, la categoria delle wailaici non è esplicitamente prevista. La ricerca accademica sulle wailaici a partire dal 2000 mostra similmente una certa flessione: a fronte di numerosissimi studi sui neologismi, gli studi esclusivamente dedicati alle wailaici sono decisamente di meno. Inoltre, negli studi sui neologismi, le tipologie di parole riconducibili alla categoria delle wailaici sono in numero piuttosto ristretto. Sulla stampa non accademica si assiste addirittura ad un acceso dibattito sulle wailaici: in esso similmente i casi di wailaici sono fortemente isolati e spesso se ne sconsiglia l'uso. Il presente contributo ha lo scopo di evidenziare i punti di vista sulle wailaici nel mondo accademico e nella società cinese, attraverso l'analisi della stampa scientifica e non-scientifica; inoltre presenta i risultati di una ricerca sul trattamento delle wailaici sui più recenti dizionari di neologismi, secondo le ultime prospettive teoriche.
2014
9788891706799
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