L'universo linguistico di Max Scheler potrebbe sembrare costituito da un coacervo di termini assunti più per il loro fascino suggestivo che come risposta adeguata ad una rigorosa esigenza definitoria e denominativa di inedite prospettive sul mondo. In realtà non è affatto così e Scheler sfugge alla deriva dell'eclettismo linguistico; anzi, come fa notare J. M. Bochenski, nonostante alcune cadute nell'oscurità e nella rilassatezza linguistica, egli utilizza un linguaggio che rientra nei requisiti richiesti dalla filosofia analitica, di esattezza, densità di contenuto, logicità di forma e attenzione al carattere analitico dell'espressione verbale.

Percorsi filosofici tra linguaggi specialistici. Il caso Max Scheler.

VERDUCCI, Daniela
1998-01-01

Abstract

L'universo linguistico di Max Scheler potrebbe sembrare costituito da un coacervo di termini assunti più per il loro fascino suggestivo che come risposta adeguata ad una rigorosa esigenza definitoria e denominativa di inedite prospettive sul mondo. In realtà non è affatto così e Scheler sfugge alla deriva dell'eclettismo linguistico; anzi, come fa notare J. M. Bochenski, nonostante alcune cadute nell'oscurità e nella rilassatezza linguistica, egli utilizza un linguaggio che rientra nei requisiti richiesti dalla filosofia analitica, di esattezza, densità di contenuto, logicità di forma e attenzione al carattere analitico dell'espressione verbale.
1998
8886148356
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