L'unità s'inserisce nel progetto di ricerca con un contributo specifico sul tema: “Modelli dell'immaginario ed etica dei legami”. L'intento è di elaborare una cornice problematica generale, entro la quale la questione del rapporto tra relazionalità e legami viene istruita secondo il doppio registro della concettualità teorica e del confronto critico con un modello culturale dominante. Il collegamento fra dimensione immaginaria ed etica dei legami è sviluppato attraverso quattro nuclei tematici, integrati da un approfondimento intorno alle potenzialità e ai limiti della mediazione narrativa. Un primo nucleo nasce da una ricerca genetico-ricostruttiva del fenomeno dell'immaginario etico, per scandagliarne l'emersione nell'alveo dell'essere e individuare le condizioni del suo porsi come risorsa di incremento dell'essere stesso. Muovendo dall'ipotesi che l'elaborazione di modelli dell'immaginario, volti alla fioritura dell'essere umano, possa influire sulla evoluzione positiva dei processi storici, l'intento è aprire un orizzonte di senso capace di sicura inclusività sociale ed epistemologica, sviluppando una messa all'opera sinergica di facoltà individuali e socio-economico-politiche, materiali e intellettuali. Un secondo nucleo indaga le strutture relazionali nel pensiero etico-politico di Platone e Aristotele, dove, al di là di specifiche differenze, è centrale un comune riferimento all'ethos e all'etica della relazionalità e dei legami, secondo uno stretto legame tra sfera pubblica e privata. L'intreccio di individuo e società e il senso di appartenenza che innerva il pensiero dei due filosofi consente di ripensare il modello di amicizia secondo una tensione irriducibile di ideale e reale, nella prospettiva, comune ai due autori, che l'ideale è nel reale, in quanto la sua funzione è connessa alla costruzione del mondo umano e alla piena realizzazione di tutte le sue potenzialità. Un terzo nucleo assume il fatto del pluralismo come una sfida che interpella l'etica nella ricerca delle condizioni di possibilità di una società giusta, capace di promuovere inediti scenari di convivenza. L'intelligenza delle forme sociali e politiche dell'immaginario e del legame interumano chiama quindi ad indagare l'intrinseca connessione tra l'aspetto trascendentale-istituzionale della giustizia e le sue realizzazioni concrete, riconsiderate nella loro connessione con la spazialità. Coesione, percezione della sicurezza, dinamiche identitarie si alimentano delle diverse forme di rappresentazione e legittimazione dei legami sociali e queste, a propria volta, di codici spaziali e connotazioni allocative. Un quarto nucleo tematizza la pertinenza antropologica e la qualità etica dei legami di reciprocità che connotano la vita di relazione. Cercando di interrogare il senso di uno statuto antropologico noicentrico, sullo sfondo di una distanza, e quindi di una tensione tra reale e immaginario, l'essere umano si annuncia come attore e spettatore del proprio vissuto e di quello altrui; la partecipazione a un comune immaginario della sofferenza autorizza quindi un approfondimento sul nesso tra cura dei legami e legami di cura. Diventa quindi possibile riconsiderare nella dialettica tra distanza e prossimità alcune forme della reciprocità come la fiducia, la promessa, il perdono: condizioni di possibilità della relazione che consentono di salvaguardare la qualità inclusiva del legame, in senso sincronico e diacronico, articolando il dislivello fra sfera privata e sfera pubblica. Il rapporto tra immaginario e legami trova infine un ulteriore fattore di raccordo nel nesso tra narrazione e narratività, di cui valutare la rilevanza epistemologica e la portata etica, in ordine alla possibilità di ridisegnare l'immaginario individuale e sociale in modo condiviso.

Relazionalità e legami. Prospettive ontologiche ed etiche

ALICI, Luigino;DANANI, Carla;FERMANI, Arianna;GIOVANOLA, Benedetta;MIGLIORI, Maurizio;PAGLIACCI, Donatella;VERDUCCI, Daniela
2011-01-01

Abstract

L'unità s'inserisce nel progetto di ricerca con un contributo specifico sul tema: “Modelli dell'immaginario ed etica dei legami”. L'intento è di elaborare una cornice problematica generale, entro la quale la questione del rapporto tra relazionalità e legami viene istruita secondo il doppio registro della concettualità teorica e del confronto critico con un modello culturale dominante. Il collegamento fra dimensione immaginaria ed etica dei legami è sviluppato attraverso quattro nuclei tematici, integrati da un approfondimento intorno alle potenzialità e ai limiti della mediazione narrativa. Un primo nucleo nasce da una ricerca genetico-ricostruttiva del fenomeno dell'immaginario etico, per scandagliarne l'emersione nell'alveo dell'essere e individuare le condizioni del suo porsi come risorsa di incremento dell'essere stesso. Muovendo dall'ipotesi che l'elaborazione di modelli dell'immaginario, volti alla fioritura dell'essere umano, possa influire sulla evoluzione positiva dei processi storici, l'intento è aprire un orizzonte di senso capace di sicura inclusività sociale ed epistemologica, sviluppando una messa all'opera sinergica di facoltà individuali e socio-economico-politiche, materiali e intellettuali. Un secondo nucleo indaga le strutture relazionali nel pensiero etico-politico di Platone e Aristotele, dove, al di là di specifiche differenze, è centrale un comune riferimento all'ethos e all'etica della relazionalità e dei legami, secondo uno stretto legame tra sfera pubblica e privata. L'intreccio di individuo e società e il senso di appartenenza che innerva il pensiero dei due filosofi consente di ripensare il modello di amicizia secondo una tensione irriducibile di ideale e reale, nella prospettiva, comune ai due autori, che l'ideale è nel reale, in quanto la sua funzione è connessa alla costruzione del mondo umano e alla piena realizzazione di tutte le sue potenzialità. Un terzo nucleo assume il fatto del pluralismo come una sfida che interpella l'etica nella ricerca delle condizioni di possibilità di una società giusta, capace di promuovere inediti scenari di convivenza. L'intelligenza delle forme sociali e politiche dell'immaginario e del legame interumano chiama quindi ad indagare l'intrinseca connessione tra l'aspetto trascendentale-istituzionale della giustizia e le sue realizzazioni concrete, riconsiderate nella loro connessione con la spazialità. Coesione, percezione della sicurezza, dinamiche identitarie si alimentano delle diverse forme di rappresentazione e legittimazione dei legami sociali e queste, a propria volta, di codici spaziali e connotazioni allocative. Un quarto nucleo tematizza la pertinenza antropologica e la qualità etica dei legami di reciprocità che connotano la vita di relazione. Cercando di interrogare il senso di uno statuto antropologico noicentrico, sullo sfondo di una distanza, e quindi di una tensione tra reale e immaginario, l'essere umano si annuncia come attore e spettatore del proprio vissuto e di quello altrui; la partecipazione a un comune immaginario della sofferenza autorizza quindi un approfondimento sul nesso tra cura dei legami e legami di cura. Diventa quindi possibile riconsiderare nella dialettica tra distanza e prossimità alcune forme della reciprocità come la fiducia, la promessa, il perdono: condizioni di possibilità della relazione che consentono di salvaguardare la qualità inclusiva del legame, in senso sincronico e diacronico, articolando il dislivello fra sfera privata e sfera pubblica. Il rapporto tra immaginario e legami trova infine un ulteriore fattore di raccordo nel nesso tra narrazione e narratività, di cui valutare la rilevanza epistemologica e la portata etica, in ordine alla possibilità di ridisegnare l'immaginario individuale e sociale in modo condiviso.
2011
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