Il volume presenta l’edizione critica del codice Bona episcopatus Senogaliensis, un liber cancellarie, cartaceo, degli inizi del secolo XV, ascrivibile alla ricca varietà di libri “inventari-catasti” che elencano i beni posseduti dal vescovo della città. E’ articolato in liste riferite a luoghi differenti e costituite da sintetiche registrazioni relative ai documenti dell’Archivio che hanno per oggetto l’amministrazione delle proprietà del vescovo: possessioni, terre, case e chiese sulle quali esercita la giurisdizione, all’interno della città di Senigallia e nei castelli della diocesi. Circa la redazione, si alternano con assoluta casualità mani diverse, nessuna delle quali può essere identificata per la mancanza di una qualsiasi forma di sottoscrizione. Il codice è stato ampiamente utilizzato e consultato all’interno della cancelleria anche in tempi successivi alla sua prima stesura, come testimonia una serie di annotazioni posteriori, appartenenti a numerose altre mani, spesso di difficile lettura poiché si accavallano le une sulle altre, correndo ai margini delle prime registrazioni. Il manoscritto si rivela di fondamentale interesse per le numerose informazioni circa l’attività dei vescovi, la società e il territorio senigalliese, la composizione della popolazione, i modi di sfruttamento del suolo, le forme e l’organizzazione istituzionale della città e dei castelli, di chiese e monasteri dell’estesa diocesi su cui il vescovo vanta una posizione di dominio.

Bona episcopatus Senogaliensis. Proprietà e diritti dell'episcopato di Senigallia (secoli XIV-XV)

CARLETTI, MAELA
2012-01-01

Abstract

Il volume presenta l’edizione critica del codice Bona episcopatus Senogaliensis, un liber cancellarie, cartaceo, degli inizi del secolo XV, ascrivibile alla ricca varietà di libri “inventari-catasti” che elencano i beni posseduti dal vescovo della città. E’ articolato in liste riferite a luoghi differenti e costituite da sintetiche registrazioni relative ai documenti dell’Archivio che hanno per oggetto l’amministrazione delle proprietà del vescovo: possessioni, terre, case e chiese sulle quali esercita la giurisdizione, all’interno della città di Senigallia e nei castelli della diocesi. Circa la redazione, si alternano con assoluta casualità mani diverse, nessuna delle quali può essere identificata per la mancanza di una qualsiasi forma di sottoscrizione. Il codice è stato ampiamente utilizzato e consultato all’interno della cancelleria anche in tempi successivi alla sua prima stesura, come testimonia una serie di annotazioni posteriori, appartenenti a numerose altre mani, spesso di difficile lettura poiché si accavallano le une sulle altre, correndo ai margini delle prime registrazioni. Il manoscritto si rivela di fondamentale interesse per le numerose informazioni circa l’attività dei vescovi, la società e il territorio senigalliese, la composizione della popolazione, i modi di sfruttamento del suolo, le forme e l’organizzazione istituzionale della città e dei castelli, di chiese e monasteri dell’estesa diocesi su cui il vescovo vanta una posizione di dominio.
2012
9788879885683
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