L'uso di alcune possibili definizioni di «marginalità» viene qui correlato con l'analisi critica di alcuni contributi della letteratura economico-agraria, una parte dei quali hanno un carattere, per così dire, "interprofessionale", avendo origine all'interno di progetti finalizzati alla proposizione di intervnenti normativi, in cui l'opera degli economisti agrari si è affiancata a quella di ricercatori di altre discipline, agronomi, selvicoltori, zootecnici, ingegneri. La natura applicata dell'economia agraria consente agli economisti del settore di inserirsi in un dibattito pluridisciplinare, il cui carattere da un lato tecnologico, da un altro lato naturalistico, comporta la necessità dell'uso di termini comuni, ma dal significato originario diverso nelle singole discipline. Ne deriva l'uso di un linguaggio interdisciplinare, che risulta patrimonio comune di gruppi di lavoro molti ampi, ma talora insoddisfacente in termini di completa universalità. Il nostro ripercorrere alcuni contributi specifici del settore economico-agrario intorno alla «marginalità», costituisce il tentativo di inquadrare la metodologia teorica utilizzata, allo scopo di formulare, anche attraverso una eventuale reinterpretazione delle diverse posizioni degli studiosi, la proposizone di nuovi concetti. Con riferimento allo studio della marginalità delle terre, nella letteratura economica agraria si rinvengono contributi che attingono sia al corpo della teoria ricardiana, sia quello tradizionale neoclassico.
La letteratura economico-agraria sulle terre marginali: un'analisi critica
CORINTO, GIAN LUIGI
1992-01-01
Abstract
L'uso di alcune possibili definizioni di «marginalità» viene qui correlato con l'analisi critica di alcuni contributi della letteratura economico-agraria, una parte dei quali hanno un carattere, per così dire, "interprofessionale", avendo origine all'interno di progetti finalizzati alla proposizione di intervnenti normativi, in cui l'opera degli economisti agrari si è affiancata a quella di ricercatori di altre discipline, agronomi, selvicoltori, zootecnici, ingegneri. La natura applicata dell'economia agraria consente agli economisti del settore di inserirsi in un dibattito pluridisciplinare, il cui carattere da un lato tecnologico, da un altro lato naturalistico, comporta la necessità dell'uso di termini comuni, ma dal significato originario diverso nelle singole discipline. Ne deriva l'uso di un linguaggio interdisciplinare, che risulta patrimonio comune di gruppi di lavoro molti ampi, ma talora insoddisfacente in termini di completa universalità. Il nostro ripercorrere alcuni contributi specifici del settore economico-agrario intorno alla «marginalità», costituisce il tentativo di inquadrare la metodologia teorica utilizzata, allo scopo di formulare, anche attraverso una eventuale reinterpretazione delle diverse posizioni degli studiosi, la proposizone di nuovi concetti. Con riferimento allo studio della marginalità delle terre, nella letteratura economica agraria si rinvengono contributi che attingono sia al corpo della teoria ricardiana, sia quello tradizionale neoclassico.File | Dimensione | Formato | |
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