Da circa un ventennio la Cina occupa una posizione di rilievo nello scenario internazionale, continuando a stupire per la sua grande forza e capacità di crescita, ma evidenziando nel contempo indubbi squilibri e contraddizioni. Alcuni le assegnano il ruolo di seconda potenza economica mondiale subito dopo gli Stati Uniti d’America, altri ritengono invece che questa posizione di prestigio sia solo un miraggio. La crescente attenzione per i diritti umani e per le problematiche sociali, la disponibilità del regime comunista ad attuare un approccio più democratico a favore di una società armoniosa, un boom economico senza eguali con una crescita media del PIL dell’8% e con picchi del 13%, testimoniano il notevole progresso del sistema cinese. Non solo, ma l’ingresso della Cina nel WTO e la sua progressiva apertura nei confronti del contesto internazionale hanno determinato una vera e propria svolta economica. Intraprendere relazioni con il resto del mondo ha permesso alla Cina uno scambio culturale e di informazioni che ha favorito l’intensificarsi dei rapporti di interscambio commerciale e persino promosso gli investimenti diretti. E’ altrettanto vero però che la Cina presenta ancora criticità profonde: dalla repressione dei diritti umani alla corruzione, dall’arretratezza del sistema sociale agli atteggiamenti di scarsa trasparenza da parte del governo fino alle notevoli disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza. L’interesse sorto nei confronti della Cina è da attribuirsi al fenomeno della globalizzazione che, recentemente più che in passato, ha modificato gli equilibri internazionali e l’assetto economico. L’innovazione tecnologica, l’evoluzione dei trasporti e delle comunicazioni, la liberalizzazione dei mercati e la convergenza della domanda hanno favorito la crescente interdipendenza delle economie, dando vita ad un nuovo “villaggio globale” . Tutte le imprese, quindi anche le PMI (Piccole e Medie Imprese), si trovano attualmente coinvolte in un’integrazione sovranazionale dei mercati e degli scenari competitivi, potendo decidere di riorganizzare la propria catena del valore per ricercare vantaggi operativi e commerciali all’estero. Numerose sono le imprese che, sulla scia della globalizzazione, hanno guardato e investito su un mercato emergente e ricco di opportunità come quello cinese, trovandosi non solo a dover riorganizzare il proprio sistema aziendale, ma anche ad affrontare problematiche ad alta complessità connesse ad un mercato distante non solo geograficamente ma anche culturalmente. Nel prosieguo del lavoro verranno introdotte, in sintesi, le peculiarità del mercato cinese, per poi analizzare l’approccio ed il modello di business adottato da FAAM Group, impresa operante nel settore degli accumulatori e dei veicoli ecologici, con sede a Monterubbiano (FM), che ha fatto della Cina uno dei principali mercati di produzione e di sbocco delle proprie linee di prodotto.

Il mercato cinese tra sfide e opportunità. Il caso FAAM Group

CEDROLA, ELENA
2010-01-01

Abstract

Da circa un ventennio la Cina occupa una posizione di rilievo nello scenario internazionale, continuando a stupire per la sua grande forza e capacità di crescita, ma evidenziando nel contempo indubbi squilibri e contraddizioni. Alcuni le assegnano il ruolo di seconda potenza economica mondiale subito dopo gli Stati Uniti d’America, altri ritengono invece che questa posizione di prestigio sia solo un miraggio. La crescente attenzione per i diritti umani e per le problematiche sociali, la disponibilità del regime comunista ad attuare un approccio più democratico a favore di una società armoniosa, un boom economico senza eguali con una crescita media del PIL dell’8% e con picchi del 13%, testimoniano il notevole progresso del sistema cinese. Non solo, ma l’ingresso della Cina nel WTO e la sua progressiva apertura nei confronti del contesto internazionale hanno determinato una vera e propria svolta economica. Intraprendere relazioni con il resto del mondo ha permesso alla Cina uno scambio culturale e di informazioni che ha favorito l’intensificarsi dei rapporti di interscambio commerciale e persino promosso gli investimenti diretti. E’ altrettanto vero però che la Cina presenta ancora criticità profonde: dalla repressione dei diritti umani alla corruzione, dall’arretratezza del sistema sociale agli atteggiamenti di scarsa trasparenza da parte del governo fino alle notevoli disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza. L’interesse sorto nei confronti della Cina è da attribuirsi al fenomeno della globalizzazione che, recentemente più che in passato, ha modificato gli equilibri internazionali e l’assetto economico. L’innovazione tecnologica, l’evoluzione dei trasporti e delle comunicazioni, la liberalizzazione dei mercati e la convergenza della domanda hanno favorito la crescente interdipendenza delle economie, dando vita ad un nuovo “villaggio globale” . Tutte le imprese, quindi anche le PMI (Piccole e Medie Imprese), si trovano attualmente coinvolte in un’integrazione sovranazionale dei mercati e degli scenari competitivi, potendo decidere di riorganizzare la propria catena del valore per ricercare vantaggi operativi e commerciali all’estero. Numerose sono le imprese che, sulla scia della globalizzazione, hanno guardato e investito su un mercato emergente e ricco di opportunità come quello cinese, trovandosi non solo a dover riorganizzare il proprio sistema aziendale, ma anche ad affrontare problematiche ad alta complessità connesse ad un mercato distante non solo geograficamente ma anche culturalmente. Nel prosieguo del lavoro verranno introdotte, in sintesi, le peculiarità del mercato cinese, per poi analizzare l’approccio ed il modello di business adottato da FAAM Group, impresa operante nel settore degli accumulatori e dei veicoli ecologici, con sede a Monterubbiano (FM), che ha fatto della Cina uno dei principali mercati di produzione e di sbocco delle proprie linee di prodotto.
2010
9788834815731
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