Il lavoro si pone sul piano di un’indagine metafisica e antropologica, epistemologica e di filosofia della religione. Nel volume viene proposta una rilettura del senso della fede cristiana muovendo dalla riconsiderazione dell’alternativa tra religione e fede, tra la rappresentazione di un dio immaginario e l’adesione al Dio di Gesù. L’approccio è quello di una critica della religione che apre a una filosofia della fede. Viene ripresa in particolare la proposta di un cristianesimo non religioso abbozzata da Dietrich Bonhoeffer nel suo bilancio del fallimento della cristianità sacrale. In questa prospettiva si cerca di chiarire il senso del credere, il suo statuto epistemologico e le sue conseguenze per l’esistenza e per la storia. I temi affrontati riguardano la portata metafisica della verità presentata dal cristianesimo, lo statuto antropologico della fede e il suo rapporto con la ragione, l’esperienza umana del tempo, il confronto con la morte, la fisionomia di un cristianesimo fedele che sappia assumere la centralità della resurrezione. L’annuncio della vita risorta viene messo in discussione nella sua plausibilità esistenziale e razionale. Il testo punta ad approfondire e a discutere criticamente quelle evidenze della fede che spesso restano non viste o travisate per il sedimentarsi nella coscienza collettiva di una serie di ovvietà che sono dette “cristiane” e non lo sono. Un’ermeneutica dell’esperienza cristiana deve dunque esercitare un discernimento che deve poter contare su una ricognizione filosofica del senso del messaggio evangelico e della tradizione che a esso si richiama.

Il senso della fede. Una lettura del cristianesimo

MANCINI, Roberto
2010-01-01

Abstract

Il lavoro si pone sul piano di un’indagine metafisica e antropologica, epistemologica e di filosofia della religione. Nel volume viene proposta una rilettura del senso della fede cristiana muovendo dalla riconsiderazione dell’alternativa tra religione e fede, tra la rappresentazione di un dio immaginario e l’adesione al Dio di Gesù. L’approccio è quello di una critica della religione che apre a una filosofia della fede. Viene ripresa in particolare la proposta di un cristianesimo non religioso abbozzata da Dietrich Bonhoeffer nel suo bilancio del fallimento della cristianità sacrale. In questa prospettiva si cerca di chiarire il senso del credere, il suo statuto epistemologico e le sue conseguenze per l’esistenza e per la storia. I temi affrontati riguardano la portata metafisica della verità presentata dal cristianesimo, lo statuto antropologico della fede e il suo rapporto con la ragione, l’esperienza umana del tempo, il confronto con la morte, la fisionomia di un cristianesimo fedele che sappia assumere la centralità della resurrezione. L’annuncio della vita risorta viene messo in discussione nella sua plausibilità esistenziale e razionale. Il testo punta ad approfondire e a discutere criticamente quelle evidenze della fede che spesso restano non viste o travisate per il sedimentarsi nella coscienza collettiva di una serie di ovvietà che sono dette “cristiane” e non lo sono. Un’ermeneutica dell’esperienza cristiana deve dunque esercitare un discernimento che deve poter contare su una ricognizione filosofica del senso del messaggio evangelico e della tradizione che a esso si richiama.
2010
9788839908469
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