Abstract Il lavoro prende in esame l’opera di due celebri scrittori di romanzi polizieschi del XX secolo, il francese G. Simenon e lo svedese Hening Mankell, con l’intento di dimostrare i mutamenti socio- culturali intervenuti nella società europea del secolo scorso. Il genere poliziesco, che solo negli ultimi anni ha cominciato a godere di un reale riconoscimento in ambito letterario, pur nelle sue varianti geografiche, ha sempre dimostrato di essere la tipologia narrativa più direttamente legata alle problematiche sociali , capace perciò di proporre su di esse una riflessione tesa a delinearne mutazioni ed evoluzioni. Il lavoro presenta anzitutto gli elementi di continuità che uniscono idealmente l’opera di Simenon, incentrata su Maigret che agisce ed opera nella Parigi della prima metà del XX secolo, con quella di Mankell, incentrata su Wallander che lavora invece a Ystad vero la fine degli anni ’80 del ‘900: la tipologia umana dell’investigatore e la concezione stessa del mestiere di poliziotto e della giustizia fanno emergere un uso del genere poliziesco da parte degli autori che li pone entrambi in discontinuità con i canoni classici del genere. La continuità ideale che si può instaurare tra i due autori e i loro celebri investigatori sembra ancor più evidente quando si analizza la rappresentazione spaziale che i due autori offrono nei loro testi: se Maigret vive in luoghi per lui ricchi di storia personale e sociale ,luoghi perciò identitari che gli hanno conferito quella stabilità interiore che mostra nelle varie azioni, Wallander rimette totalmente in discussione il rapporto identitario con i luoghi in cui abitualmente vive ed opera, in un rapporto fatto di indifferenza e diffidenza. Entrambi gli autori perciò, attraverso la struttura del poliziesco, mostrano il sentimento di instabilità e incertezza degli uomini del loro tempo, ma in Mankell l’inquietudine, la paura e il malessere personale e sociale sfociano in una perdita di senso dell’esistenza che sembra irrimediabile.

Maigret et Wallander: une promenade idéale Paris-Ystad

FABIANI, Daniela
2010-01-01

Abstract

Abstract Il lavoro prende in esame l’opera di due celebri scrittori di romanzi polizieschi del XX secolo, il francese G. Simenon e lo svedese Hening Mankell, con l’intento di dimostrare i mutamenti socio- culturali intervenuti nella società europea del secolo scorso. Il genere poliziesco, che solo negli ultimi anni ha cominciato a godere di un reale riconoscimento in ambito letterario, pur nelle sue varianti geografiche, ha sempre dimostrato di essere la tipologia narrativa più direttamente legata alle problematiche sociali , capace perciò di proporre su di esse una riflessione tesa a delinearne mutazioni ed evoluzioni. Il lavoro presenta anzitutto gli elementi di continuità che uniscono idealmente l’opera di Simenon, incentrata su Maigret che agisce ed opera nella Parigi della prima metà del XX secolo, con quella di Mankell, incentrata su Wallander che lavora invece a Ystad vero la fine degli anni ’80 del ‘900: la tipologia umana dell’investigatore e la concezione stessa del mestiere di poliziotto e della giustizia fanno emergere un uso del genere poliziesco da parte degli autori che li pone entrambi in discontinuità con i canoni classici del genere. La continuità ideale che si può instaurare tra i due autori e i loro celebri investigatori sembra ancor più evidente quando si analizza la rappresentazione spaziale che i due autori offrono nei loro testi: se Maigret vive in luoghi per lui ricchi di storia personale e sociale ,luoghi perciò identitari che gli hanno conferito quella stabilità interiore che mostra nelle varie azioni, Wallander rimette totalmente in discussione il rapporto identitario con i luoghi in cui abitualmente vive ed opera, in un rapporto fatto di indifferenza e diffidenza. Entrambi gli autori perciò, attraverso la struttura del poliziesco, mostrano il sentimento di instabilità e incertezza degli uomini del loro tempo, ma in Mankell l’inquietudine, la paura e il malessere personale e sociale sfociano in una perdita di senso dell’esistenza che sembra irrimediabile.
2010
9782296126442
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