Il volume prende in esame la stampa a fumetti prodotta in Italia tra la seconda metà degli anni Trenta e la prima metà degli anni Cinquanta, rilevando l’atteggiamento da essa serbato nei confronti del mito americano e la tendenza a farsi latrice tanto della propaganda americanista quanto di quella antiamericanista. Nella prima parte, lo studio dei principali periodici illustrati per ragazzi consente di analizzare approfonditamente le serie a fumetti, evidenziandone i caratteri e le finalità. Nella seconda parte, lo spoglio da un lato di quotidiani e periodici e dall’altro di inchieste e dibattiti parlamentari dimostra come il regime fascista prima e i due principali partiti di massa del dopoguerra poi osteggiarono i fumetti in quanto sottoprodotto culturale della società americana, tentando di impedirne la diffusione e proibirne la lettura. Per questo motivo, i fumetti furono accusati di alterare il normale sviluppo intellettuale e cognitivo dei giovani lettori e di pervertirne irrimediabilmente il senso morale, inducendoli alla delinquenza minorile. In ambito accademico, dimenticata la lezione di Arturo Carlo Quintavalle, Umberto Eco e Giovanni Genovesi, la stampa a fumetti è spesso abbandonata alla curiosità di appassionati e cultori della materia più che affidata allo studio degli storici della cultura e dell’educazione. Questo volume, suffragato da una vasta documentazione e da un’appropriata ricostruzione dei contesti e dei problemi, rompe con intelligenza un muro che ripropone pregiudizi culturali duri a morire. Il volume è stato recensito da Davide Montino su "History of Education and Children's Literature", II, n. 2, 2007.

Stelle e strips. La stampa a fumetti italiana tra americanismo e antiamericanismo (1935-1955)

MEDA, JURI
2007-01-01

Abstract

Il volume prende in esame la stampa a fumetti prodotta in Italia tra la seconda metà degli anni Trenta e la prima metà degli anni Cinquanta, rilevando l’atteggiamento da essa serbato nei confronti del mito americano e la tendenza a farsi latrice tanto della propaganda americanista quanto di quella antiamericanista. Nella prima parte, lo studio dei principali periodici illustrati per ragazzi consente di analizzare approfonditamente le serie a fumetti, evidenziandone i caratteri e le finalità. Nella seconda parte, lo spoglio da un lato di quotidiani e periodici e dall’altro di inchieste e dibattiti parlamentari dimostra come il regime fascista prima e i due principali partiti di massa del dopoguerra poi osteggiarono i fumetti in quanto sottoprodotto culturale della società americana, tentando di impedirne la diffusione e proibirne la lettura. Per questo motivo, i fumetti furono accusati di alterare il normale sviluppo intellettuale e cognitivo dei giovani lettori e di pervertirne irrimediabilmente il senso morale, inducendoli alla delinquenza minorile. In ambito accademico, dimenticata la lezione di Arturo Carlo Quintavalle, Umberto Eco e Giovanni Genovesi, la stampa a fumetti è spesso abbandonata alla curiosità di appassionati e cultori della materia più che affidata allo studio degli storici della cultura e dell’educazione. Questo volume, suffragato da una vasta documentazione e da un’appropriata ricostruzione dei contesti e dei problemi, rompe con intelligenza un muro che ripropone pregiudizi culturali duri a morire. Il volume è stato recensito da Davide Montino su "History of Education and Children's Literature", II, n. 2, 2007.
2007
9788860560667
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