Il lavoro trae origine da osservazioni e riflessioni sul ricorrente scollamento tra esigenze e prassi di rendicontazione nelle amministrazioni pubbliche. Con gli obiettivi di rilevare tale scollamento e proporre strumenti di rendicontazione volti a superarlo, l’autrice elabora anche diversi precedenti lavori: Il sistema degli indicatori, in G. FARNETI, Il bilancio dell'ente locale, Giappichelli, Torino, 1993; Gli indicatori del profilo economico, patrimoniale e finanziario, in L. MARCHI (a cura di) La revisione nelle aziende pubbliche, Maggioli, Rimini, 1997; I servizi sociali: controllo economico e impatto sui cittadini, in S. MARASCA (a cura di), Il controllo di gestione negli enti locali. Strumenti di analisi e di sintesi, Giappichelli, Torino, 1998; Controllo di gestione e comunicazione sociale nelle realtà pubbliche, in «Azienditalia», IPSOA, Milano, n. 1/2003. In particolare nel 2002, l’esigenza di un bilancio sociale inteso come strumento di rendicontazione globale viene discussa a Macerata con una relazione presentata nella sessione “L’evoluzione del controllo di gestione negli enti locali e nelle aziende pubbliche” nell’ambito del convegno su “L’evoluzione del controllo di gestione nelle aziende italiane” (4-5 novembre 2002). Numerosi risultano i riscontri d’interesse ottenuti in tale occasione rispetto ai temi trattati, riguardanti il controllo di gestione e la comunicazione sociale nelle realtà pubbliche. Il modo di leggere e proporre il bilancio sociale – come strumento necessariamente legato ai sistemi di programmazione e controllo, come report globale frutto dell’integrazione delle prospettive socio-ambientali, economico-finanziarie e tecnico-operative – viene considerato innovativo e originale, e il lavoro viene gratificato con feedback positivi. Come possiamo leggere nella prefazione del volume, il bilancio sociale viene trattato come “rappresentazione globale, sintetica e fondata della gestione svolta in un periodo amministrativo. La globalità è da intendersi come attenzione ai diversi profili di gestione: il socio-ambientale, l’economico-finanziario, il tecnico-operativo. La legittimazione che si vuol ottenere dagli interlocutori, infatti, non può prescindere dall’analisi del sistema gestionale nel suo complesso. Le stesse prospettive di impegno sociale e ambientale verrebbero meno in assenza di equilibrio negli altri ambiti. La sinteticità rappresenta la riduzione «critica» della massa informativa ai fini dell’efficacia della comunicazione. La fondatezza va intesa come rigorosità e completezza delle informazioni su cui la comunicazione si basa e come rifiuto di qualsiasi manipolazione volta ad indurre gli interlocutori a comportamenti non opportuni”. La proposta metodologica presentata attraverso il libro ha permesso all’autrice di entrare in contatto con importanti realtà pubbliche e non profit di cui ha seguito il processo di rendicontazione, traendo elementi, da un lato, per confermare la validità di un approccio espressamente collegato ai sistemi di programmazione e controllo e radicato nell’organizzazione aziendale, dall’altro, per arricchire di significati e possibilità di collegamento i sistemi di reporting sociale. La ricchezza del tema – nodo di innumerevoli relazioni tra sistemi organizzativi e di apprendimento, informativi e di controllo, comunicativi e motivazionali – ha permesso all’autrice di sistematizzare profili di integrazione del reporting che oggi hanno ampia risonanza come temi innovativi, evidenziandone la crucialità nel contesto degli enti locali che, come evidenziato nell’introduzione: “operano per un soggetto economico collettivo fortemente legittimato ad avere uno strumento di controllo dell’operato dell’amministrazione nei diversi profili. E si sottolinea nei diversi profili, perché anche l’amministrazione pubblica agisce secondo una composizione di obiettivi economico-finanziari, tecnico-operativi e sociali. Anch’essa deve legittimare, far accettare la sua presenza, cercare condivisione e fiducia, dimostrando l’equilibrio economico-finanziario raggiunto, la realizzazione di servizi adeguati al contesto storico e ambientale, la capacità di soddisfare i bisogni della collettività secondo gli obiettivi generali prefissati”. CONTENUTI Primo capitolo: diversi profili della comunicazione aziendale; necessità di un’integrazione tra sottosistemi informativi e di una comunicazione non settoriale ma sistemica, indipendentemente dagli interlocutori e dalle tipologie aziendali di riferimento. Secondo capitolo: inquadramento del bilancio sociale degli enti locali; profili generali, funzioni e destinatari dello strumento; prassi, difficoltà e costi del bilancio sociale; alcuni confronti con altre forme di comunicazione. Terzo capitolo: contenuto del bilancio sociale negli enti locali; proposta di un possibile «modello» di riferimento; approfondimenti sulle modalità di rendicontazione delle attività svolte in collegamento con il controllo di gestione. Quarto capitolo: controllo di gestione e strumentalità dello stesso alla redazione di un efficace bilancio sociale; sistema informativo del controllo, tecniche di misurazione delle performance, impiego degli indicatori per la modellizzazione della realtà aziendale. Quinto capitolo: indagini sociali come fonti di alimentazione di un controllo gestionale efficace; analisi volte a rilevare i fabbisogni e la soddisfazione della collettività-utenza; schema di sintesi del collegamento virtuoso tra indagine sociale, controllo di gestione e bilancio sociale. Sesto capitolo: considerazioni su alcuni bilanci sociali di enti locali per evidenziare elementi di riferimento nell’utilizzo dello strumento; evidenziazione di elementi di criticità da eliminare.

Il bilancio sociale degli enti locali. Contenuti e relazioni con il controllo di gestione

GIUSEPPONI, Katia
2004-01-01

Abstract

Il lavoro trae origine da osservazioni e riflessioni sul ricorrente scollamento tra esigenze e prassi di rendicontazione nelle amministrazioni pubbliche. Con gli obiettivi di rilevare tale scollamento e proporre strumenti di rendicontazione volti a superarlo, l’autrice elabora anche diversi precedenti lavori: Il sistema degli indicatori, in G. FARNETI, Il bilancio dell'ente locale, Giappichelli, Torino, 1993; Gli indicatori del profilo economico, patrimoniale e finanziario, in L. MARCHI (a cura di) La revisione nelle aziende pubbliche, Maggioli, Rimini, 1997; I servizi sociali: controllo economico e impatto sui cittadini, in S. MARASCA (a cura di), Il controllo di gestione negli enti locali. Strumenti di analisi e di sintesi, Giappichelli, Torino, 1998; Controllo di gestione e comunicazione sociale nelle realtà pubbliche, in «Azienditalia», IPSOA, Milano, n. 1/2003. In particolare nel 2002, l’esigenza di un bilancio sociale inteso come strumento di rendicontazione globale viene discussa a Macerata con una relazione presentata nella sessione “L’evoluzione del controllo di gestione negli enti locali e nelle aziende pubbliche” nell’ambito del convegno su “L’evoluzione del controllo di gestione nelle aziende italiane” (4-5 novembre 2002). Numerosi risultano i riscontri d’interesse ottenuti in tale occasione rispetto ai temi trattati, riguardanti il controllo di gestione e la comunicazione sociale nelle realtà pubbliche. Il modo di leggere e proporre il bilancio sociale – come strumento necessariamente legato ai sistemi di programmazione e controllo, come report globale frutto dell’integrazione delle prospettive socio-ambientali, economico-finanziarie e tecnico-operative – viene considerato innovativo e originale, e il lavoro viene gratificato con feedback positivi. Come possiamo leggere nella prefazione del volume, il bilancio sociale viene trattato come “rappresentazione globale, sintetica e fondata della gestione svolta in un periodo amministrativo. La globalità è da intendersi come attenzione ai diversi profili di gestione: il socio-ambientale, l’economico-finanziario, il tecnico-operativo. La legittimazione che si vuol ottenere dagli interlocutori, infatti, non può prescindere dall’analisi del sistema gestionale nel suo complesso. Le stesse prospettive di impegno sociale e ambientale verrebbero meno in assenza di equilibrio negli altri ambiti. La sinteticità rappresenta la riduzione «critica» della massa informativa ai fini dell’efficacia della comunicazione. La fondatezza va intesa come rigorosità e completezza delle informazioni su cui la comunicazione si basa e come rifiuto di qualsiasi manipolazione volta ad indurre gli interlocutori a comportamenti non opportuni”. La proposta metodologica presentata attraverso il libro ha permesso all’autrice di entrare in contatto con importanti realtà pubbliche e non profit di cui ha seguito il processo di rendicontazione, traendo elementi, da un lato, per confermare la validità di un approccio espressamente collegato ai sistemi di programmazione e controllo e radicato nell’organizzazione aziendale, dall’altro, per arricchire di significati e possibilità di collegamento i sistemi di reporting sociale. La ricchezza del tema – nodo di innumerevoli relazioni tra sistemi organizzativi e di apprendimento, informativi e di controllo, comunicativi e motivazionali – ha permesso all’autrice di sistematizzare profili di integrazione del reporting che oggi hanno ampia risonanza come temi innovativi, evidenziandone la crucialità nel contesto degli enti locali che, come evidenziato nell’introduzione: “operano per un soggetto economico collettivo fortemente legittimato ad avere uno strumento di controllo dell’operato dell’amministrazione nei diversi profili. E si sottolinea nei diversi profili, perché anche l’amministrazione pubblica agisce secondo una composizione di obiettivi economico-finanziari, tecnico-operativi e sociali. Anch’essa deve legittimare, far accettare la sua presenza, cercare condivisione e fiducia, dimostrando l’equilibrio economico-finanziario raggiunto, la realizzazione di servizi adeguati al contesto storico e ambientale, la capacità di soddisfare i bisogni della collettività secondo gli obiettivi generali prefissati”. CONTENUTI Primo capitolo: diversi profili della comunicazione aziendale; necessità di un’integrazione tra sottosistemi informativi e di una comunicazione non settoriale ma sistemica, indipendentemente dagli interlocutori e dalle tipologie aziendali di riferimento. Secondo capitolo: inquadramento del bilancio sociale degli enti locali; profili generali, funzioni e destinatari dello strumento; prassi, difficoltà e costi del bilancio sociale; alcuni confronti con altre forme di comunicazione. Terzo capitolo: contenuto del bilancio sociale negli enti locali; proposta di un possibile «modello» di riferimento; approfondimenti sulle modalità di rendicontazione delle attività svolte in collegamento con il controllo di gestione. Quarto capitolo: controllo di gestione e strumentalità dello stesso alla redazione di un efficace bilancio sociale; sistema informativo del controllo, tecniche di misurazione delle performance, impiego degli indicatori per la modellizzazione della realtà aziendale. Quinto capitolo: indagini sociali come fonti di alimentazione di un controllo gestionale efficace; analisi volte a rilevare i fabbisogni e la soddisfazione della collettività-utenza; schema di sintesi del collegamento virtuoso tra indagine sociale, controllo di gestione e bilancio sociale. Sesto capitolo: considerazioni su alcuni bilanci sociali di enti locali per evidenziare elementi di riferimento nell’utilizzo dello strumento; evidenziazione di elementi di criticità da eliminare.
2004
9788814109140
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